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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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L‘ASCESA DEL PAPATO<br />

fortuna dei narcotrafficanti. “Tu sei <strong>la</strong> luce” propaganda <strong>la</strong> Compagnia di Elettricità in<br />

Venezue<strong>la</strong>. In Australia si mette sul mercato una nuova birra in occasione del<strong>la</strong> visita papale<br />

ad Ade<strong>la</strong>ide. Sul<strong>la</strong> <strong>la</strong>ttina si riproduce una mitria stilizzata e <strong>la</strong> scritta “Papal visit 1986”. Il<br />

colossale picnic offerto dall’Australian Lager Beer era per centomi<strong>la</strong> persone a base di<br />

salsiccia e Pop’s beer. Queste concessioni di pubblicità, birra, Pepsi, Coca e tutto quanto può<br />

essere business è utilizzato dal<strong>la</strong> Chiesa per le spese del viaggio papale. Wojty<strong>la</strong> dice: «Penso<br />

che non si debba badare a spese quando siamo stati riscattati a così caro prezzo». «La<br />

concezione di Wojty<strong>la</strong>, infatti, è che tutto debba essere messo a disposizione dei suoi viaggi<br />

apostolici» (D. del Rio, o.c., pp. 39-41).<br />

Mai il papato ha goduto del prestigio che ha ora<br />

L’ex francescano Domenico del RIO, corrispondente del Vaticano del quotidiano La<br />

Repubblica, così scrive nel suo articolo Fedeli spagnoli in trance per un Wojty<strong>la</strong> superstar, in<br />

occasione del<strong>la</strong> sua visita in Spagna: «Non era in programma che fosse un viaggio umile. E,<br />

infatti non lo è stato. Wojty<strong>la</strong> ha avuto gli ossequi delle caste del potere: ecclesiastico,<br />

politico, militare. Non era mai arrivato in una città senza essere immediatamente circondato da<br />

vicino dai rappresentanti ossequiosi delle tre caste. Il trionfo popo<strong>la</strong>re veniva dopo, ma tenuto<br />

lontano, separato dai vetri blindati e dai corpi del<strong>la</strong> polizia. Il Vicario di Cristo, in Spagna, è<br />

entrato nel<strong>la</strong> casa del re, ha fatto una foto ricordo, felice, con <strong>la</strong> famiglia reale. Non è entrato<br />

in una casa di un povero. I poveri, quando sono alluvionati, si visitano dall’alto di un<br />

elicottero, dal<strong>la</strong> cima di una montagna, come ha fatto ad Alcira. I poveri, quando sono<br />

disoccupati, si visitano dall’alto di un palco, come ha fatto in un barrio popo<strong>la</strong>re di Madrid. I<br />

poveri non hanno saloni dorati, e forse sparano.<br />

A Madrid, allo stadio Bernabeu, gremito di giovani impazziti di entusiasmo per Wojty<strong>la</strong>,<br />

mai spettacolo è stato così sconso<strong>la</strong>nte. Anche i giovani, oggi, sanno essere deso<strong>la</strong>tamente<br />

cortigiani. Dopo le ovazioni, dopo i canti, dopo le danze, che sembravano segni di freschezza<br />

giovanile, c’è stato l’omaggio dei doni. A due a due, un ragazzo e una ragazza, salivano le<br />

scale del palco, portando fiori, frutti, stoffe, tappeti, una cappa da torero. Lo stadio era<br />

piombato in un grande silenzio. Uno speaker inneggiava in un microfono al<strong>la</strong> “colossale figura<br />

di Sua Santità Giovanni Paolo II”. I ragazzi e le ragazze salivano in una lunga fi<strong>la</strong> e si<br />

inginocchiavano davanti al pontefice presentando i doni. Come i vinti al vincitore. Wojty<strong>la</strong> era<br />

<strong>la</strong>ssù, serio, infossato in un trono basso, con le mani che gli penzo<strong>la</strong>vano sui braccioli. Non era<br />

un papa, era un satrapo orientale» (Fedeli spagnoli in trance per un Wojty<strong>la</strong> superstar, in La<br />

Repubblica, cit. da WILLEY David, Il Politico di Dio, Longanesi & C., Mi<strong>la</strong>no 1992, pp.<br />

238,239).<br />

Scrive Gianni BAGET BOZZO su Repubblica del 27 dicembre 1989, p. 12: «Nessuna figura<br />

del<strong>la</strong> <strong>storia</strong> di tutto il cristianesimo ha assunto <strong>la</strong> grandezza politica come misura del<strong>la</strong><br />

presenza spirituale quanto il papa di Roma.- Il papato ha in questi ultimi anni espresso una<br />

grandezza politica che non era <strong>la</strong> sua da molti secoli: mai il ruolo politico del<strong>la</strong> Santa Sede è<br />

stato così alto in tutto il mondo. Come negare il ruolo del<strong>la</strong> diplomazia vaticana nel<strong>la</strong><br />

conferenza di Helsinki, che ora <strong>la</strong> nuova leadership sovietica mette al centro del suo<br />

programma verso l’Europa e verso gli Stati Uniti? Come non prendere atto che <strong>la</strong> visita di<br />

Gorbaciov a Roma nel<strong>la</strong> ricerca di una legis<strong>la</strong>zione morale verso il mondo occidentale sia un<br />

momento unico nel<strong>la</strong> <strong>storia</strong> del papato, specie nei suoi rapporti con <strong>la</strong> Russia?... La Chiesa<br />

cattolica si trova a suo agio in questa congiuntura perché essa viene così ricondotta al suo<br />

antico: al<strong>la</strong> Chiesa come soggetto politico primario nel mondo mediante il pontificato romano.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 1255

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