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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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Padri del<strong>la</strong> Chiesa tra cui Ippolito, Gero<strong>la</strong>mo, 29 Crisostomo. Questa convinzione è tale<br />

che «<strong>la</strong> versione siriaca ha inserito qui, nel testo siriaco, le parole Antioco Epifane». 30<br />

Sebbene sia esagerato dire, come scrive l’abate Fabre d’Envieu: «Tutti i critici<br />

riconoscono, del resto, che questa <strong>profezia</strong> fu realizzata ai tempi di Antioco<br />

Epifane» 31 o, come asserisce La Bible Annotée di Neuchâtel: «Tutti sono d’accordo<br />

nel vedere qui Antioco Epifane» 32 e G.L. Archer afferma : «Non si può quindi porre<br />

in dubbio che il piccolo corno del capitolo VIII deve alludere a un comandante<br />

dell’impero greco, vale a dire ad Antioco Epifane» 33 è comunque «impossibile -<br />

scrive il Maestro Vaucher - redigere una lista completa dei sostenitori di questa<br />

posizione». 34<br />

La critica a questo modo di interpretare scaturisce dal testo stesso perché: «Questa<br />

visione concerne il tempo del<strong>la</strong> fine», frase che «è sempre impiegata in senso<br />

escatologico e si riferisce in maniera chiara al<strong>la</strong> venuta del Regno» 35 di Cristo o, come<br />

spiega Ludwing Dennefeld in La Sainte Bible di Pirot: «L’ultimo periodo del<strong>la</strong> <strong>storia</strong><br />

del mondo che precederà lo stabilimento del regno di Dio». 36<br />

29 Vedere nota n. 48, p. 410.<br />

30 BARNES Albert, Notes on the Book of Daniel, New York 1853, p. 344; cit. da VAUCHER Alfred Félix, Le Jugement,<br />

Collonges sous Salève 1968, p. 16. Numerose versioni hanno aggiunto in nota il nome di Antioco Epifane. Alcuni<br />

esempi: <strong>la</strong> traduzione ecumenica The Bible; The Berkeley versione in lingua inglese moderna, Grand Rapids 1959;<br />

The Amplified Bible, Grand Rapids 1965, pone Antioco tra virgolette in nota a 8:9 e specifica: «Questo corno (versetti<br />

9-12) non deve essere confuso con il piccolo corno del capitolo 7. Questo annuncia Antioco Epifane che esce dal<strong>la</strong><br />

Siria, una delle quattro dinastie tra le quali fu diviso l’impero di Alessandro e divenne un grande conquistatore.<br />

Profanò il tempio e perseguitò i Giudei». Lo stesso pensiero lo si trova espresso in termini simili in tutte le Bibbie,<br />

edizione italiana, francese, spagno<strong>la</strong>, inglese che hanno delle note. Si arriva anche a scrivere in nota al testo di 8:9,<br />

Paro<strong>la</strong> del Signore <strong>la</strong> Bibbia, in lingua corrente: «Vedere 7:25 e nota», dove si legge: «L’undicesimo re (versetto 24)<br />

potrebbe essere Antioco IV Epifane (175-164 a.C.) che perseguitò gli Ebrei in modo crudele fino a proibire loro di<br />

celebrare il Sabato e le feste del calendario». Nel<strong>la</strong> Sacra Bibbia, ed. Sa<strong>la</strong>ni, annotata dall’abate Giuseppe RICCIOTTI<br />

leggiamo: «Corno piccolo: simbolo di Antioco IV Epifane (vedere 7:8», dove si legge: «Un altro corno piccolo,<br />

simbolo del re del<strong>la</strong> dinastia dei Seleucidi che fu grande persecutore dei Giudei, cioè Antioco IV Epifane». Questa<br />

identificazione con Antioco nel capitolo 7 e 8 è stata fatta anche da I. ASINOV, pp. 605-610, 611, per i capitolo 7 e 11,<br />

pp. 614 e 618,619; CORNHILL Carl Heinrich (The Prophets of Israel Popu<strong>la</strong>r sketches from Old Testament History,<br />

Chicago 1895, p. 383), arriva ad affermare: Antioco «forma il soggetto speciale ed essenziale del libro»; CURTIS A.L.,<br />

A Dict., p. 552-556; T.A. DERESER, pp. 112-135; G. DIODATI, I Commenti ..., p. 842,844; Amos Kidder FISKE, pp.<br />

382,383; H. HOEPFL, p. 568; G.H. KENNEDY, pp. 456,473; C.F. KENT, Sermons, pp. 437-442; A. MERTENS, pp. 73,74;<br />

É. OSTY, pp. 367,368; SCHLATTER, Introduction, pp. 321,322. Per i titoli delle opere vedere <strong>la</strong> Bibliografia.<br />

31 J. Fabre d’Envieu, o.c., t. II, p. 779.<br />

32<br />

La Bible Annotée, o.c., t. II, p. 297.<br />

33<br />

ARCHER Gleason Leonard, La Paro<strong>la</strong> del Signore, Introduzione all’Antico Testamento, ed. Voce del<strong>la</strong> Bibbia,<br />

Modena 1972, p. 474.<br />

34<br />

VAUCHER Alfred Félix, Notes bibliographiques sur le livre de Daniel, vol. I, 1982, p. 192, dattiloscritto.<br />

35<br />

CHARLES Robert Henry, A critical and Axegetical Commentary on the Book of Daniel, Oxford 1991, p. 394.<br />

36<br />

DENNEFELD Ludwing, La Sainte Bible, vol. VIII, ed Pirot, Paris 1946, p 684.<br />

L’espressione «tempo del<strong>la</strong> fine» è caratteristica del profeta Daniele che <strong>la</strong> propone cinque volte: 8:17,19;<br />

11:35,40; 12:4,9. Queste parole sono messe in re<strong>la</strong>zione con un tempo lontano da Daniele, nel quale si compiono i<br />

periodi profetici (8:14,17; 7:25;12:7); con <strong>la</strong> comprensione di certe rive<strong>la</strong>zioni del libro stesso, in partico<strong>la</strong>re con il<br />

santuario celeste (8:17; 12:4); con un modo di vivere dei credenti (12:9,10); con il giudizio di Dio sul re orgoglioso;<br />

con le ultime sue azioni militari (11:40). Esso giunge al<strong>la</strong> finale liberazione dei santi e al<strong>la</strong> resurrezione dei morti<br />

(12:1,2) e di Daniele stesso (12:13). Il tempo non indica il momento del<strong>la</strong> fine ma una periodo di tempo. Questa frase<br />

racchiude in sé una successione di avvenimenti che sfociano nel compimento ultimo del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> di Dio. Questa<br />

espressione non è mai messa in re<strong>la</strong>zione con <strong>la</strong> prima venuta di Cristo Gesù.<br />

Questa espressione tipica di Daniele crediamo che possa essere completata con un’altra espressione c<strong>la</strong>ssica dei<br />

profeti: «l’ultimo giorno» be’acharith hayyamim, che il testo biblico ripropone per quattordici volte. Questa

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