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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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CAPITOLO XIX<br />

Al<strong>la</strong> fine del secondo millennio <strong>la</strong> Chiesa si presenta al mondo come <strong>la</strong><br />

rappresentante del<strong>la</strong> religiosità universale, avendo in questo mondo so<strong>la</strong>mente l’altare<br />

Tuttavia altri autori francesi percepirono <strong>la</strong> natura intrinseca del<strong>la</strong> condizione giuridica del<strong>la</strong> Santa Sede in diritto<br />

internazionale. Antoine Pillet e Louis Le Fur partico<strong>la</strong>rmente sottolinearono il carattere essenzialmente spirituale del<strong>la</strong><br />

sovranità pontificia (A. PILLET, Note au Sire y, Recueil général des lois et arrêtés, 2, 1895, p. 57 e seg.; L. LE FUR, Le<br />

Saint-Siège et le droit de gens, Paris 1930; H. DONNEDIEU DE VABRES, La souvreraineté du Pape et <strong>la</strong> séparation des<br />

Églises et de l’Étata, RGDIP, 1914, pp. 339-368). Un grandissimo numero di internazionalisti condivisero <strong>la</strong> stessa<br />

opinione. Una lunga lista di questi autori <strong>la</strong> si trova nell’opera di H. Wagnon (o.c., p. 53). In Francia, i dirigenti<br />

politici d’allora furono rego<strong>la</strong>rmente sollecitati o interpel<strong>la</strong>ti per <strong>la</strong> chiusura dell’ambasciata del<strong>la</strong> Repubblica presso <strong>la</strong><br />

Santa Sede, e <strong>la</strong> discussione del bi<strong>la</strong>ncio del Ministero degli Affari Esteri offrì diverse volte l’occasione a dei<br />

par<strong>la</strong>mentari repubblicani, come François Raspail nel 1879 e 1881, di far valere che <strong>la</strong> scomparsa degli Stati pontifici<br />

aveva portato per <strong>la</strong> Santa Sede quel<strong>la</strong> del suo potere di accreditare degli ambasciatori stranieri; il governo rispose che<br />

non era presso il Sovrano di un piccolo Stato di 2 o 3 milioni di anime che <strong>la</strong> Francia si era fatta rappresentare fino a<br />

quel momento, ma presso il capo del<strong>la</strong> Chiesa cattolica, cosa che il Papa continuava ad essere dopo <strong>la</strong> caduta di Roma<br />

nel 1870 (F. LE ROY, La personnalité juridique du Saint-Siège et de l'Eglise catholique en droit international, in<br />

L’Année canonique, II, 1953, p. 127). E, di fatto, indipendentemente dalle credenze religiose, è facile constatare che,<br />

dal 1870 al 1929, <strong>la</strong> Sede apostolica ha continuato a godere di prerogative che derivano pienamente dal diritto<br />

internazionale: diritto attivo e passivo di legazione, statuto diplomatico dei rappresentanti pontifici, mediazioni<br />

internazionali e sentenze arbitrali, firme di concordati qualificati come trattati internazionali e che suppongono quindi<br />

due contraenti soggetti sovrani del diritto internazionale, ricevimento ufficiale di capi di Stato di diverse confessioni,<br />

ecc., tanti indizi che dimostrano che era <strong>la</strong> Chiesa società spirituale ad essere coinvolta e non un antico Stato...<br />

La Santa Sede… fece valere che <strong>la</strong> Chiesa è sovrana jure proprio, per <strong>la</strong> sua stessa natura: essa ha sempre<br />

rivendicato l’indipendenza del suo governo e del suo diritto...<br />

Questo potere spirituale è cronologicamente anteriore agli Stati moderni; prima che nascessero, essa esisteva già.<br />

È per questo che <strong>la</strong> loro volontà di riconoscerlo o no è senza incidenza sul<strong>la</strong> sua esistenza e sul<strong>la</strong> sua qualità. La sua<br />

sovranità si esercita non su un territorio, ma su delle persone quanto al<strong>la</strong> loro vita religiosa e morale. Questo dominio<br />

non è estraneo al diritto internazionale né alle re<strong>la</strong>zioni internazionali, lo provano le dichiarazioni e i trattati<br />

multi<strong>la</strong>terali o gli accordi bi<strong>la</strong>terali che garantiscono <strong>la</strong> libertà religiosa sotto tutte le forme. Questa questione, che, nei<br />

nostri giorni ancora rimane precisamente l’oggetto del<strong>la</strong> viva preoccupazione del<strong>la</strong> Santa Sede nell’ordine<br />

internazionale, presenta il vantaggio di rive<strong>la</strong>re chiaramente <strong>la</strong> personalità internazionale del<strong>la</strong> Chiesa cattolica. I<br />

diversi documenti diplomatici che <strong>la</strong> Santa Sede negozia e ratifica, o quelli a cui aderisce, non riguardano unicamente<br />

i membri del<strong>la</strong> curia romana o gli abitanti del<strong>la</strong> Città del Vaticano; essi concernono tutti i fedeli del<strong>la</strong> cattolicità. Come<br />

i trattati internazionali non legano due governi, ma due Stati, così un concordato o un convenzione multi<strong>la</strong>terale<br />

impegna, propriamente par<strong>la</strong>ndo, non unicamente <strong>la</strong> Santa Sede ma tutta <strong>la</strong> Chiesa. La Sede apostolica… non è che il<br />

governo centrale e supremo del<strong>la</strong> Chiesa … il vero soggetto del diritto internazionale…<br />

Si è concordi nel vedere <strong>la</strong> Santa Sede rivestita di una “personalità internazionale” (H. THIERRY, J. COMBACAU, S.<br />

SUR, Ch. VALLÉE, Droit international public, Précis Domat, Monchrestien, Paris 1984, p. 51), dotato di uno “statuto<br />

partico<strong>la</strong>re nelle re<strong>la</strong>zioni internazionali” (P. REUTER, J. COMBACAU, Institutions et re<strong>la</strong>tions internationales, coll.<br />

Thémis, 3 a ed., PUF, Paris 1985, p. 115) e beneficiando di una situazione “eccezionale e unica” (L. CAVARÉ, Le Droit<br />

international public positif, t. I, 3 a ed., Pédone, Paris 1973, p. 476). Considerando che il Papa è riconosciuto come “<strong>la</strong><br />

più alta forza morale” anche per i non credenti, e prendendo atto del<strong>la</strong> qualità di comunità internazionale organizzata<br />

attribuita al<strong>la</strong> Chiesa, si conclude che il Pontefice romano è “un Sovrano di natura spirituale, senza regno visibile ma<br />

non meno reale” (idem)…<br />

La sovranità significa un diritto di comando supremo che d’altronde, tanto per <strong>la</strong> Chiesa quanto per lo Stato, si<br />

esercita in realtà più sulle persone che sulle cose. Di conseguenza, nel<strong>la</strong> misura in cui si impone alle menti dei<br />

cittadini, <strong>la</strong> sovranità dello stato è, in un certo senso, tanto spirituale quanto <strong>la</strong> sovranità ecclesiale…<br />

Bisogna credere che è proprio così che l’hanno percepita i 117 Stati che, nel mondo, intrattengono presso <strong>la</strong> Santa<br />

Sede una rappresentanza diplomatica. La ragione di questa presenza internazionale è lungi dall’essere confessionale<br />

perché riguarda nazioni con religioni diverse e anche senza religioni, e di Stati con regimi politici differenti. Se le<br />

grandi potenze come i micro Stati sollecitano lo stabilimento di queste re<strong>la</strong>zioni (si deve notare che <strong>la</strong> Santa Sede, che<br />

desidera essere accolta da tutti i popoli, ha per rego<strong>la</strong> di non prendere mai l’iniziativa di stabilire delle re<strong>la</strong>zioni<br />

diplomatiche né di romperle), è che deve ben esserci in questo “organismo atipico” (I. CARDINALE, Le Saint-Siège et <strong>la</strong><br />

diplomatie, Desclée, Paris-Rome 1962, p. 41) qualche cosa di irriducibile, di inevitabile e d’indispensabile al<strong>la</strong><br />

comunità delle nazioni. Forse per capirlo sarebbe sufficiente leggere l’articolo 2 del concordato del Laterano che<br />

dichiara <strong>la</strong> sovranità internazionale del<strong>la</strong> Santa Sede come inerente al<strong>la</strong> sua natura.<br />

Poiché <strong>la</strong> Santa Sede non ha mai cessato di essere una potenza anche quando cessò un giorno di essere uno Stato.<br />

Non potrebbe dunque confondersi istituzionalmente con lo Stato del<strong>la</strong> città del Vaticano” (pp. 11-20).<br />

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<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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