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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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L‘ASCESA DEL PAPATO<br />

forza popo<strong>la</strong>re cattolica po<strong>la</strong>cca ha scosso le coscienze dei cattolici degli altri paesi<br />

risvegliando il bisogno di riaffermare <strong>la</strong> propria identità. Onde evitare il manifestarsi del<strong>la</strong><br />

frammentazione delle etnie che caratterizzano i paesi dell’Est, il religioso potrà essere<br />

utilizzato per smorzare le forze centripete a favore di una unità, fra le diverse etnie, grazie ai<br />

valori comuni del paese.<br />

Michall HELLER, autore con Aleksandr NEKRIC del<strong>la</strong> Storia dell’URSS, edita da Rizzoli, in<br />

una intervista al Corriere del<strong>la</strong> Sera del 30 novembre 1989, al<strong>la</strong> domanda: «In una prospettiva<br />

più ampia, in che cosa consiste l’interesse di Gorbaciov e del gruppo dirigente sovietico per un<br />

miglioramento delle re<strong>la</strong>zioni con il Vaticano?» rispondeva: «Se si considera le cose con<br />

realismo e concretezza, questo interesse sta nel desiderio di usare il Vaticano come forza<br />

stabilizzatrice prima di tutto in Polonia, in Lituania, e anche in Cecoslovacchia dove c’è un<br />

gruppo di cattolici. Oltre ad utilizzare il Vaticano come elemento che garantisca o, almeno,<br />

favorisca una certa stabilità del “campo socialista” c’è anche un’altra considerazione: mentre<br />

Gorbaciov si presenta nell’arena internazionale come una sorta di supremo pacificatore, egli<br />

ha bisogno, se non dell’appoggio, almeno di una benevo<strong>la</strong> neutralità da parte del Vaticano.<br />

Nei suoi piani di ingresso nel<strong>la</strong> “casa europea” <strong>la</strong> Chiesa cattolica non può non far parte dei<br />

suoi calcoli. In tutti i sensi, sia nel senso del<strong>la</strong> politica interna che di quel<strong>la</strong> internazionale,<br />

Gorbaciov ha bisogno del Vaticano».<br />

«L’accordo tra Gorbaciov e Giovanni Paolo II stabilito durante il vertice del 1 o dicembre in<br />

Vaticano, prevede un disimpegno politico del<strong>la</strong> Chiesa dai fermenti nazionalistici in cambio<br />

dei vantaggi istituzionali di un possibile concordato tra Santa Sede ed URSS» (Panorama,<br />

21/1/1990, p. 83). Gorbaciov, visitando Wojty<strong>la</strong>, gli riconosce ufficialmente il doppio potere<br />

temporale e religioso. Il “rial<strong>la</strong>cciamento delle re<strong>la</strong>zioni diplomatiche” tra URSS e Vaticano<br />

riconoscono il papato nel<strong>la</strong> sua autorità temporale; chiamandolo, più d’una volta, con<br />

un’espressione insolita nel<strong>la</strong> lingua russa, «Sua santità», il segretario del Soviet gli riconoscere<br />

l’autorità spirituale.<br />

Con <strong>la</strong> visita di Gorbaciov in Vaticano si sono sciolti i nodi del<strong>la</strong> <strong>storia</strong>. Se <strong>la</strong> prima guerra<br />

mondiale si è conclusa con l’esultanza dei popoli, non così è stata per <strong>la</strong> seconda guerra. Le<br />

azioni militari si sono concluse, i patti sono stati firmati, ma <strong>la</strong> tensione è continuata. La<br />

guerra fredda è durata decenni. Il 1° gennaio 1989 segna, dopo quarantacinque anni, <strong>la</strong> fine<br />

del<strong>la</strong> guerra in Europa. La <strong>storia</strong> ha un nuovo inizio.<br />

Roma è <strong>la</strong> Canossa dei potenti del<strong>la</strong> fine XX secolo.<br />

Come l’Impero Romano d’Occidente a seguito delle invasioni barbariche, diviso nei<br />

diversi regni che si costituirono, mantenne <strong>la</strong> sua unità nel<strong>la</strong> religione cristiana, così oggi<br />

sempre più <strong>la</strong> religione di Roma è vista come l’elemento coagu<strong>la</strong>nte per un’Europa senza<br />

frontiere dall’At<strong>la</strong>ntico agli Urali. Con il crollo all’Est dell’impero marxista riemerge sulle<br />

sue rovine il potere di Roma.<br />

All’Est <strong>la</strong> fede marxista è morta, in Occidente il seco<strong>la</strong>rismo ha fatto morire quel<strong>la</strong><br />

cristiana. Il papa, richiamandosi ai valori tradizionali e risvegliandoli nel<strong>la</strong> mente dei popoli,<br />

getta dei ponti tra due mondi: l’Est e l’Ovest.<br />

È vero che tra gli obiettivi che si era fissato il Vaticano nel<strong>la</strong> sua politica di<br />

normalizzazione delle sue re<strong>la</strong>zioni con i paesi socialisti, ce n’è uno che non è stato ancora<br />

raggiunto: <strong>la</strong> normalizzazione con <strong>la</strong> Cina comunista. Tra Pechino e Roma esiste un pesante<br />

contenzioso.<br />

Le re<strong>la</strong>zioni ufficiali tra <strong>la</strong> Cina e il Vaticano furono interrotte nel 1949 al momento in cui<br />

venne proc<strong>la</strong>mata <strong>la</strong> nascita del<strong>la</strong> Repubblica popo<strong>la</strong>re cinese. Abbandonata a se stessa, <strong>la</strong><br />

Chiesa cattolica cinese dovette nominare i suoi propri vescovi, senza rifarsi al sommo<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 1247

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