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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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LA CHIAVE DELL’APOCALISSE<br />

XXXII, 149,150: “... Una puttana sciolta M’apparve, con le ciglia intorno pronte”, viene tradotto da Masseron, vol. II,<br />

Paris 1948, p. 293: “... Una puttana seminuda, che gioca con gli occhi attorno ad essa”.<br />

Francesco PETRARCA (1304-1374) ha fustigato l’empia e avara Babilonia dal<strong>la</strong> quale è assente ogni senso di<br />

vergogna, dove il bene è straniero, scuo<strong>la</strong> di errori, tempio di eresie, Roma una volta, ora Babilonia falsa e cattiva,<br />

inferno dei viventi. I1 Canzoniere, sonetti XCI, CVI, CVII; in Le Rime Firenze 1896, pp. 160,211. Vedere anche<br />

Epistole sine titulo, XVI. Vedere ROSSETTI Gabriele, La Divina Commedia, t. II, London 1827, p. 130.<br />

Il prete ceco Matthias JANOW (verso 1350-1393) ha presentato <strong>la</strong> Babilonia romana nelle sue Regu<strong>la</strong>e veteris et<br />

novi Testamenti, Insbruck 1908-1913, soprattutto nel libro III, tr. 6: Tractatus de abominatione deso<strong>la</strong>tionis. Vedere<br />

KYBAL V<strong>la</strong>stimil, Étude sur les origines du mouvement hussite en Bohème. Matthias de Ianov, in Revue Historique, n.<br />

103, I trimestre, Paris 1910, p. 22.<br />

Roma papale è stata identificata con Babilonia da Kornad von MEGENBERG nel suo trattato, P<strong>la</strong>nctus Ecclesiae,<br />

pubblicato verso il 1337.<br />

Nico<strong>la</strong>s ORESME, morto nel 1382, nel suo sermone pronunciato nel 1364 al<strong>la</strong> presenza di papa Urbano V e dei<br />

cardinali, riconosceva <strong>la</strong> Chiesa del suo tempo nel<strong>la</strong> prostituta. Vedere FLACICH (FLACIUS ILLIRYCUS) Matthias,<br />

Catalogus testium veritatis, Frankfort 1573, fol. CCCXXVIII-CCCXXXII, ed. Lyon 1597, vol. II, p. 778-787. Wolf,<br />

o.c., t. I, p. 648-653.<br />

Heinrich HEINBUCHE von LANGENSTEIN, o von HESSEN (1325-1397), ha scritto, Invectiva contra monstrum<br />

Babylonis, nel 1393. Vedere PASTOR Luigi, Histoire des Papes, vol. I, 6 a ed., p. 170, n. 2; p. 172, n. 1; p. 187, n. 3.<br />

In un’opera composta nel 1414 e 1415 Nico<strong>la</strong>s POILLEVILLAIN de CLÉMANGES (De Corr. Ecclesia Statu, Paris<br />

1671, pp. 51,52), rettore dell’università del<strong>la</strong> Sorbona di Parigi, applicava al<strong>la</strong> Chiesa cattolica il capitolo 17 e 18<br />

dell’Apocalisse. Esortava: “Risvegliati tu dunque infine dal tuo lungo sonno, infelice sorel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> sinagoga... sonda<br />

gli scritti dei profeti;... essi hanno par<strong>la</strong>to di te... Ma, supposto che le loro profezie si applichino ad altri, che penserai<br />

tu del<strong>la</strong> tua propria <strong>profezia</strong>, dell’Apocalisse di S. Giovanni?... Ricorda e leggi <strong>la</strong> condanna del<strong>la</strong> grande prostituta... e<br />

là contemp<strong>la</strong> le tue azioni e i tuoi destini che verranno” cit. da È. Guers, o.c., p. 648.<br />

Il francescano Johann HILTEN (1425-1500), di Fulda, dichiarava, a proposito dell’Apocalisse 17: “Questa<br />

prostituta è Roma” Opera Omnia, Biblioteca del Vaticano, Col. Pa<strong>la</strong>t. Lat. 1849, fol. 287. Che si tratti del<strong>la</strong> Roma<br />

attuale è stato dimostrato da Leonid ARBUSOW, Die Einfuehrung der Reformation in Liv - Est - und Kur<strong>la</strong>nd, Leipzig<br />

1921, p. 162.<br />

Il domenicano Gero<strong>la</strong>mo SAVONAROLA (1452-1498) gridava in uno dei suoi sermoni: “Fuggi, o Sion, che dimori<br />

presso <strong>la</strong> figlia di Babilonia; fuggi lontano da Roma, poiché Babilonia significa confusione, e Roma ha messo <strong>la</strong><br />

confusione in tutta <strong>la</strong> Scrittura, essa ha confuso tutti i vizi, essa ha tutto confuso. Fuggite dunque da Roma ed<br />

emendatevi” COMBA Emilio, I nostri Protestanti, vol. I, Firenze 1895, p. 476.<br />

“Pietro BONAVENTURA sorse a Roma nel mese di maggio 1516... Questo predicatore compose uno scritto al Doge<br />

di Venezia. In questo scritto rappresentava <strong>la</strong> Chiesa romana sotto i tratti del<strong>la</strong> donna dell’Apocalisse” MAÎTRE Joseph,<br />

La prophétie des papes attribuée à S. Ma<strong>la</strong>chie, Beaune 1901, p. 15 nota.<br />

A seguito del<strong>la</strong> presa di Roma da parte delle armate imperiali, Johannes STAPHILAEUS pronunciò un sermone per<br />

mostrare che <strong>la</strong> Babilonia cattolica aveva attirato su di sé i giudizi divini. “Sotto Clemente VII nel XVI secolo, Jean<br />

STAPHILÉE, vescovo in Dalmazia (1512-1528), osò dire a Roma stessa, e in un discorso indirizzato agli uditori del<strong>la</strong><br />

Rota, che Roma era, al<strong>la</strong> lettera, senza figura, <strong>la</strong> Babilonia predetta nell’Apocalisse” É. Guers, o.c., p. 468.<br />

Nel 1524 appariva a Landshut uno scritto anonimo, Onus Ecclesiae, attribuito a Berthold PIRSTINGER, vescovo di<br />

Chiemsee dal 1508 a1 1525. Presentava un quadro dei costumi del<strong>la</strong> Chiesa nel quale si esponevano le piaghe del<strong>la</strong><br />

Babilonia romana. Vedere Hans PREUSS, Die Vorstellungen vom Antichrist im spaeteren Mitte<strong>la</strong>lter, Leipz 1906, pp.<br />

47-49.<br />

Nello stesso anno 1524 il francescano italiano Pietro COLONNA, detto GALATINUS (1460-1540), componeva il suo<br />

Commentario in Apocalisse inedito (Biblioteca Vaticana, cod. <strong>la</strong>t. 5567, f. 204,296-505), dedicato all’imperatore<br />

Carlo V, dove stigmatizzava <strong>la</strong> Chiesa carnale col nome di Babilonia.<br />

La stessa identificazione è fatta da Francisco Melchor CONO (1509-1560). Per lui “Conosce male Roma chi<br />

pretende di guarir<strong>la</strong>”, poi cita Geremia 51:9: “Noi abbiamo voluto guarire Babilonia, ma essa non è guarita” Parecer<br />

(1555, 1736), p. 6. Vedere MENENDEZ Y PELAYO, His. de los Heter. Esp., V., 1947, p. 43.<br />

Henry-Charles LEA (1825-1909), Chapters from the religion History of Spain, Phi<strong>la</strong>delphia 1890, pp. 134-137, ha<br />

consacrato un lungo paragrafo al monaco agostiniano Manuel SANTOS de San Juan (BERROCOSA), condannato<br />

dall’Inquisizione di Toledo, nel 1758 e nel 1711 per aver detto che Roma era <strong>diventa</strong>ta una Babilonia, un ricetto di<br />

demoni e di vizi. Vedere Juan Antonio LLORENTE (1756-1823), Histoire critique de l’Inquisition d’Espagne, vol. II,<br />

Paris 1817, p. 429.<br />

Concludiamo, scrive il maestro A.F. Vaucher, questo excursus ricordando un fatto: “Luigi XII ebbe delle gravi<br />

contese con Giulio II (1503-1513); irritato dalle pretese orgogliose di questo pontefice, fece coniare una medaglia<br />

sul<strong>la</strong> quale si leggono queste parole significative: “Nomen Babylonis perdam”, facendo così intendere che vedeva<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 751

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