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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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APPENDICE N. 13<br />

Molti commentatori oggi, a seguito di F. HOMMEL, (Neue Kirchl. Zeitschrift, I/1890, p.<br />

407 ss,) sono portati a vedere in Harmaghedon <strong>la</strong> traslitterazione del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> greca Har-<br />

Mo(go)’ed = montagna dell’assemblea (degli dèi) (Isaia 14:13) «al<strong>la</strong> quale il re di Babilonia,<br />

con ingiuriosa temerarietà, vuole dare <strong>la</strong> sca<strong>la</strong>ta» (J. JEREMIAS, cit. C. Brütsch, o.c.,).<br />

Degli studiosi hanno pensato che Harmaghedon sia il monte Sion. Agli occhi di RISSI<br />

questa spiegazione è <strong>la</strong> più soddisfacente: «materialmente una dipendenza da Isaia 14:13<br />

sembra essere provata» (cit. C. Brütsch, Idem, p. 271).<br />

Scrive il prof. J. DOUKHAN: «Il profeta par<strong>la</strong> del<strong>la</strong> “montagna” di Meghiddo<br />

(Harmaghedon) perché pensa chiaramente a Gerusalemme. Il luogo del<strong>la</strong> battaglia non è <strong>la</strong><br />

valle di Esdrailon, ma come il profeta Daniele l’aveva previsto, «<strong>la</strong> gloriosa e santa<br />

montagna» (Daniele 11:45). Tutti i re del<strong>la</strong> terra, tutti i poteri qui riuniti, non hanno che un<br />

solo obiettivo: il controllo di Gerusalemme. Non si tratta del<strong>la</strong> Gerusalemme dello Stato<br />

moderno d’Israele. Nel contesto partico<strong>la</strong>re dell’Apocalisse in cui il linguaggio è impregnato<br />

di simbolismo, <strong>la</strong> Gerusalemme di cui si par<strong>la</strong> è nell’ordine spirituale. Nel libro di Daniele, <strong>la</strong><br />

montagna gloriosa di Sion rappresenta sovente il regno celeste di Dio. Nel capitolo 2, al<strong>la</strong> fine<br />

dei regni umani che spariranno, il profeta vede il regno di Dio sotto <strong>la</strong> forma di una montagna<br />

(Daniele 2:35,44,45). Pure al<strong>la</strong> fine del capitolo 11, l’orizzonte del<strong>la</strong> speranza si disegna sotto<br />

<strong>la</strong> forma del<strong>la</strong> «santa e gloriosa montagna» (Daniele 11:45). Bisogna dire che il tema di<br />

Gerusalemme e del<strong>la</strong> montagna di Sion giocano un ruolo predominante nel<strong>la</strong> formu<strong>la</strong>zione<br />

biblica del<strong>la</strong> speranza. Così, <strong>la</strong> Sion del<strong>la</strong> speranza è posta molto in alto nel cielo (Salmo 47:2;<br />

confr. Isaia 14:13); è l’abitazione di Dio (Salmo 78:68; 132:13), ha tutte le caratteristiche del<br />

giardino dell’Eden (Ezechiele 47:1,2; Gioele 3:18; Zaccaria 13:1; Apocalisse 22:1,2).<br />

Nell’Antico come nel Nuovo Testamento, Gerusalemme è <strong>diventa</strong>to il nome del<strong>la</strong> città che sta<br />

in alto (Ga<strong>la</strong>ti 4:26), ripiena di tutte le felicità del<strong>la</strong> presenza sovrana di Dio (Ebrei 12:22). È<br />

questa Gerusalemme che le forze del<strong>la</strong> terra vogliono prendere d’assalto. Come gli antichi<br />

costruttori del<strong>la</strong> torre di Babele, <strong>la</strong>voravano per fare del<strong>la</strong> città che è qui in basso il paradiso<br />

dei loro sogni. La speranza si vuole costruire qui, sul dio di Babele con l’esclusione del Dio<br />

che sta in alto» (Le cri du ciel - Étude prophétique sur le livre de l’Apocalypse, ed. Vie et<br />

Santé, Dammarie-les-Lys 1996, pp.215,216).<br />

Harmaghedon, Monte di Meghiddo, è il nome apocalittico del luogo dove i potenti di<br />

questo mondo e l’umanità intera sono stati riuniti per contrastare <strong>la</strong> presenza di Dio in questo<br />

mondo data dai suoi credenti. Harmaghedon è il luogo/stato spirituale dove <strong>la</strong> Babilonia<br />

spirituale viene giudicata da Dio. Questo monte, quale segno di potenza, è il monte di Sion<br />

(Apocalisse 14:1-5), del<strong>la</strong> nuova Gerusalemme, dove sono riuniti coloro che hanno vinto<br />

perché non hanno adorato <strong>la</strong> bestia, <strong>la</strong> sua immagine e non avendo accettato il suo marchio,<br />

sono stati suggel<strong>la</strong>ti da Dio.<br />

Riepilogando, Harmaghedon è ricordata con i seguenti significati:<br />

- monte del carname;<br />

- Meghiddo, valle di Esdrailon con il monte Carmelo nelle vicinanze al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> valle;<br />

- pianura del massacro;<br />

- monte dell’assemblea (degli dèi), il Monte Sion del<strong>la</strong> Nuova Gerusalemme.<br />

Isbon T. Beckwith quindi conclude: «Il (nome Har-Magedon) è allora un nome<br />

immaginario per designare <strong>la</strong> scena del<strong>la</strong> grande battaglia tra l’Anticristo ed il Messia»<br />

(BECKWITH Isbon T., The Apocalypse of John, Grand Rapids: Baker Book House, 1979,<br />

ristampa del 1919, p. 685).<br />

1124<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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