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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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MARIA, LA MADRE DI GESÙ, … DIVINITÀ FEMMINILI PAGANE DELL’ANTICHITÀ E I FENOMENI PARANORMALI<br />

La stessa figura del<strong>la</strong> “Madre di Dio” che al<strong>la</strong>tta il suo bambino è del tutto estranea al<br />

Nuovo Testamento. A riguardo si sviluppa un acceso dibattito teologico che durerà sino al VI<br />

secolo.<br />

Uno studioso contemporaneo, K<strong>la</strong>us Schreiner, scrive: «In questo contesto, proprio nel VI<br />

secolo, nascono le immagini del<strong>la</strong> Madonna Lactans. Il modello originario, nel<strong>la</strong> forma e nel<br />

contenuto, si suppone mutuato dal<strong>la</strong> dea egizia Iside. In Maria, che come già Iside a Osiride,<br />

dà il proprio seno a Gesù, si mesco<strong>la</strong>no elementi cristiani e pagani: Maria e Iside si<br />

compenetrano in una so<strong>la</strong> figura. Maria raccoglie l’eredità egizia, l’adorazione del<strong>la</strong> Madre di<br />

Dio <strong>diventa</strong> una “prosecuzione del culto di Iside”».<br />

Colui che scrive è un cattolico convinto, quindi attendibile, imparziale. Ci informa che<br />

delle statue rappresentanti dee madri pagane sono state semplicemente rivestite dei panni del<strong>la</strong><br />

Madonna e offerte al culto di adorazione dei fedeli cattolici. Lasciamo ancora allo Schreiner il<br />

compito di descrivere più dettagliatamente questo strano processo: «Non ci si dovrà stupire,<br />

dunque, se “antiche figure del<strong>la</strong> madre divina egizia rinvenute in seguito vennero adorate<br />

come immagini del<strong>la</strong> Madonna cristiana”. Un’immagine di Iside si trovava per esempio nel<strong>la</strong><br />

chiesa benedettina di Saint-Germain-des-Prés a Parigi… (Iside) ha percorso trionfalmente i<br />

continenti, riuscendo a <strong>diventa</strong>re una cinese per i cinesi, una indiana per gli indiani…<br />

“l’immagine del<strong>la</strong> Madre di Dio che al<strong>la</strong>tta - sostengono alcuni - aveva radici profonde nel<strong>la</strong><br />

fede popo<strong>la</strong>re e nel culto ufficiale dell’età faraonica, e attraverso il processo di ellenizzazione<br />

aveva raggiunto una tale forza universale, che <strong>la</strong> religione cristiana fu costretta ad assumer<strong>la</strong><br />

nel proprio bagaglio”» (SCHREINER K<strong>la</strong>us, Vergine, Madre, Regina; i volti di Maria<br />

nell’universo cristiano, Donzelli editore-Roma 1995, pp. 128, 129).<br />

Non solo l’apostolo Paolo, ma anche Giovanni, autore del libro dell’Apocalisse, vede<br />

profeticamente <strong>la</strong> Chiesa cristiana scrol<strong>la</strong>ta prima e contaminata poi dalle eresie del<br />

paganesimo. Giovanni dipinge in due capitoli, il 12 e il 17, due Chiese contrapposte: quel<strong>la</strong><br />

rimasta fedele a Dio e quel<strong>la</strong> apostata.<br />

Per quest’ultima usa immagini forti quali quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> prostituta, del<strong>la</strong> bestemmiatrice, <strong>la</strong><br />

accusa soprattutto di aver accolto nel suo seno le “abominazioni” e i “misteri” del<br />

paganesimo.<br />

Due autori evangelici, Ralph WOODROW (Babilonia mistero religioso, Evangelistic<br />

Association) e Alexander HISLOP (Dos Babilonias, Loizfaux Brothers, New York), hanno<br />

approfondito in maniera specifica il parallelismo tra <strong>la</strong> Babilonia storica e <strong>la</strong> Babilonia<br />

spirituale, simbolicamente incarnata dal<strong>la</strong> prostituta di Apocalisse 17. Le loro conclusioni<br />

sono interessanti e sorprendenti, per i due teologi è chiaro che l’apostolo Giovanni intende<br />

indicare, attraverso l’immagine del<strong>la</strong> prostituta, l’insieme delle credenze e dei riti pagani che<br />

sono <strong>diventa</strong>ti patrimonio di fede del<strong>la</strong> Chiesa cristiana nel<strong>la</strong> sua forma cattolica-romana. Uno<br />

di questi “misteri” pagani è infatti evidenziato dal culto del<strong>la</strong> dea madre, divenuta <strong>la</strong> Madonna<br />

cattolica.<br />

Il parallelismo tra <strong>la</strong> Chiesa apostata e l’antica Babilonia trova proprio qui <strong>la</strong> sua cesura<br />

principale.<br />

È da Babilonia, infatti, che si origina il culto del<strong>la</strong> dea madre, così come noi lo ritroviamo<br />

oggi mutuato nel cattolicesimo dall’immagine del<strong>la</strong> Madonna.<br />

Esempi del<strong>la</strong> dea con il bambino in braccio si ritrovano in tutta l’Europa antica. Secondo<br />

E. O. James: «È probabile che in primo tempo queste figurine fossero rappresentazioni<br />

simboliche degli attributi e delle funzioni materne del<strong>la</strong> donna, senza essere <strong>la</strong><br />

personificazione specifica di una dea del<strong>la</strong> fecondità che riunisse in sé tutti questi attributi e<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 1221

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