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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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CAPITOLO XXII<br />

nessun fondamento nel<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio, anche se molti cristiani sostengono le loro<br />

convinzioni avvalendosi di espressioni del testo biblico. Il coincidere delle credenze<br />

con <strong>la</strong> realtà storica è e sarà vista come il compimento del<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione, ma ciò non<br />

corrisponde a verità e non sarà altro che una misce<strong>la</strong> esplosiva di seduzione, di<br />

fanatismo e di allontanamento dal<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio.<br />

Hughes ricorda che: «Si dice che un verso su trenta del Nuovo Testamento si<br />

riferisca al ritorno di Gesù. Nessun versetto si riferisce a un regno millenario sul<strong>la</strong><br />

terra! Neppure i mille anni mistici e simbolici di Apocalisse XX suggeriscono questa<br />

terrestre utopia.<br />

Infine il dr. T.T. Shields ... dice: “Il Nuovo Testamento non dice nul<strong>la</strong> riguardo<br />

allo stabilirsi di un regno giudaico terrestre, al ritorno del popolo ebraico in Palestina,<br />

al<strong>la</strong> ricostruzione del tempio e del programma millenario... L’intera spiegazione è<br />

assolutamente priva dell’autorità del Nuovo Testamento. Non si può trovare una<br />

spiegazione esplicita ed implicita nell’insegnamento del nostro Signore o dei suoi<br />

Apostoli. Mi permetto di dire che l’insegnamento di tutto il Nuovo Testamento<br />

asserisce il contrario». 26<br />

J.R. Ross correttamente dice che «l’escatologia non è una semplice appendice<br />

del<strong>la</strong> fede cristiana. Essa è piuttosto il cuore del<strong>la</strong> nostra fede, e non possiamo fare<br />

giustizia al quadro del<strong>la</strong> Bibbia dell’unicità e finalità di Gesù Cristo senza mettere in<br />

re<strong>la</strong>zione lui all’insieme dell’opera redentrice di Dio, che include le “ultime cose”.<br />

Contrariamente a quanto generalmente pensiamo, Gesù stesso è più importante delle<br />

“ultime cose”. Possiamo dirlo in un altro modo. La Bibbia, specialmente il Nuovo<br />

Testamento, è un documento escatologico. Siamo giunti al<strong>la</strong> conclusione che<br />

l’escatologia determina il nostro intero approccio al<strong>la</strong> Bibbia e dobbiamo cominciare<br />

con il preoccuparci dell’escatologia prima di poter dare senso al<strong>la</strong> Bibbia». 27<br />

26<br />

HUGHES, A New Heavens and New Earth, pp. 209,210.<br />

27<br />

ROSS J.R., Evangelical Alternative, Handbook of Biblical Prophecy, ed. Amerding Carl E. and Gasque W. Ward,<br />

Grand Rapids, 1977, pp. 118,119,233,234.<br />

Riconosciamo anche che il millennio, nelle sue diverse interpretazioni, orienta il credente a un approccio diverso<br />

alle problematiche sociali. Scrive J. Badina che gli amillenaristi e i postmillenaristi sono più socialmente ottimisti dei<br />

premillenaristi e sono più coinvolti nel<strong>la</strong> politica e nelle soluzioni sociali. Dopo <strong>la</strong> seconda guerra mondiale, degli<br />

evangelici premillenaristi, hanno pensato di rispondere alle problematiche sociali e si sono separati dai fondamentalisti<br />

(principalmente dispensazionalisti) che trascuravano le implicazioni sociali dell’evangelo. Vedere CARL F.H. Henry,<br />

Evangelical Responsibility in Contemporary Theology, Grand Rapids, 1957. I premillenaristi hanno una visione<br />

negativa del mondo e del<strong>la</strong> società i quali anziché migliorare peggiorerà. Questo pensiero condiziona il loro modo di<br />

vedere <strong>la</strong> realtà del presente ed del futuro e le loro definizioni del significato del<strong>la</strong> <strong>storia</strong>. Donald G. Bloesch, un<br />

postmillenarista, attacca i premillenaristi che enfatizzano l’immediato ritorno di Cristo e il suo regno milleniano. Dice:<br />

«Una eccessiva visione pessimistica del<strong>la</strong> chiesa e del mondo ha portato a un sorprendente allontanamento dai<br />

problemi politici perché il mondo è considerato irrecuperabilmente malvagio. La presunzione che siamo negli ultimi<br />

giorni tende anche a minare ogni impegno di riforma sociale» BLOSESCH Donald, The Evangelical Renaissance, Grand<br />

Rapids, 1973, p. 145.<br />

Gli amillennaristi sia cattolici romani che protestanti e i post millenaristi non danno <strong>la</strong> stessa enfasi al<strong>la</strong> loro<br />

escatologia come i premillenaristi. I primi sono più individualisti (le anime vanno in cielo una al<strong>la</strong> volta), mentre<br />

l’escatologia premillenarista è più collettiva e coinvolge tutta <strong>la</strong> Chiesa nell’unità sia nel rapimento o quando<br />

attraversa le ultime persecuzioni. Un’altra differenza nell’escatologia è il fatto che gli amillenaristi non vedono il<br />

ritorno di Gesù come qualcosa di imminente a differenza dei premillenaristi. I premillenaristi generalmente credono<br />

che vedranno <strong>la</strong> seconda venuta di Cristo nel<strong>la</strong> loro vita. Sono impazienti di vederlo ed è <strong>la</strong> loro beata speranza. Al<br />

contrario gli amillenaristi e post millenaristi hanno una escatologia senza un’enfasi sul ritorno di Gesù.<br />

888<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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