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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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creativa del popolo, sono offerte all’Eterno. È <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> del giorno in cui “<strong>la</strong> gloria e<br />

l’onore delle nazioni” 105 saranno portate nel<strong>la</strong> nuova Gerusalemme». 106<br />

Il luogo santo<br />

Nel luogo santo c’erano tre mobili:<br />

- entrando sul<strong>la</strong> destra (<strong>la</strong>to Nord), si trovava l’altare dei pani 107 ;<br />

- avanti sul<strong>la</strong> sinistra (<strong>la</strong>to Sud), il cande<strong>la</strong>bro a sette fiamme 108 ;<br />

- a ridosso del<strong>la</strong> tenda che divideva il luogo santo dal santissimo, l’altare dei<br />

profumi 109 .<br />

105<br />

Apocalisse 21:26<br />

106<br />

R. de Pury, o.c., pp. 95,96. Il pensiero continua: «Sembra che noi siamo un po’ lontani da questa <strong>profezia</strong> e da<br />

questa offerta di tutte le nostre capacità, in una chiesa in cui dei luoghi di culto sono di abitudine polverosi ed hanno<br />

un aspetto abbandonato; dove non c’è <strong>la</strong> possibilità di rifare una porta o sostituire una panca; dove si ha come tavo<strong>la</strong><br />

per <strong>la</strong> santa cena ciò che non si vorrebbe neppure per tavo<strong>la</strong> da cucina; dove nessuno si preoccupa del<strong>la</strong> dignità, del<strong>la</strong><br />

pulizia e del<strong>la</strong> bellezza del luogo di appuntamento che il Signore ci ha fissato; in cui non c’è organo né vetri; dove non<br />

si inventa niente e si segue inesorabilmente il corso delle cattive abitudini; dove <strong>la</strong> descrizione musicale è tale che vi<br />

si cantano i valzer o marce militari, in forma tale che spinge a invitare il proprio vicino a danzare o galoppare con lei il<br />

“cantico” per <strong>la</strong> lunghezza del corridoio del<strong>la</strong> sa<strong>la</strong>, dove <strong>la</strong> preoccupazione dominante sembrerebbe essere a buon<br />

mercato in tutti i campi, cioè <strong>la</strong> musica che non costa nul<strong>la</strong>, <strong>la</strong> decorazione che non costa nul<strong>la</strong>, <strong>la</strong> letteratura che non<br />

costa nul<strong>la</strong>, niente soldi e soprattutto nessuno sforzo» Idem, pp. 96,97.<br />

107<br />

Esodo 25:23-30.<br />

108<br />

Esodo 25:31-40.<br />

109<br />

Esodo 30:1-10. Nel breve riassunto dato nel<strong>la</strong> lettera agli Ebrei 9:2-5, si legge che fu preparato «un primo<br />

tabernacolo, nel quale si trovava il cande<strong>la</strong>bro, <strong>la</strong> tavo<strong>la</strong>, e <strong>la</strong> presentazione dei pani; e questo si chiama il luogo santo.<br />

E dietro <strong>la</strong> seconda cortina c’era il luogo santissimo, contenente un turibolo d’oro e l’arca del patto». Diversi<br />

commentatori pensano che l’autore di questa lettera abbia commesso un errore non mettendo nel luogo santo l’altare<br />

dei profumi, ma designandolo nel luogo santissimo, dietro <strong>la</strong> tenda. Senza risolvere il problema, vogliamo presentare<br />

le varie spiegazioni.<br />

«La difficoltà… principale di questi versetti sta nelle parole “avente un thumiaterion d’oro” (versetto 3). L’ultimo<br />

vocabolo può significare sia l’altare, sia il turibolo, sul quale e nel quale si ardeva l’incenso. L’hanno inteso nel primo<br />

senso <strong>la</strong> versione Ita<strong>la</strong>, Ecumenico, Calvino, Bleek, De Wette, Lûnemann, Delitzsch, Reuss, Davidson, Edwards, ecc.;<br />

nel secondo senso <strong>la</strong> versione Siriaca, <strong>la</strong> Vulgata, Teofi<strong>la</strong>tto, Lutero, Diodati, Bengel, Ger<strong>la</strong>ch, Stier, Alford, Guers,<br />

ecc. Stanno in favore di ciascuna opinione delle ragioni p<strong>la</strong>usibili... Coloro che vedono in quell’inciso indicato l’altare<br />

d’oro dei profumi fanno valere l’uso ellenistico generale, per es. in Filone e Giuseppe F<strong>la</strong>vio, (e i Padri del<strong>la</strong> Chiesa)<br />

di designare quell’altare con <strong>la</strong> voce thumiaterion. Notano inoltre che, in caso diverso, l’altare dei profumi sarebbe del<br />

tutto omesso nell’enumerazione, mentre sono mentovati gli altri arredi del luogo santo e del santissimo. (Inoltre il<br />

turibolo d’oro non è mentovato nell’Antico Testamento come appartenente al luogo santissimo, né se ne par<strong>la</strong> in<br />

connessione col giorno delle espiazione. La principale obiezione a questo modo di vedere sta nel fatto che l’altare<br />

d’oro sarebbe collocato dall’autore nel santissimo “dietro al<strong>la</strong> seconda cortina”, mentre esso era posto nel luogo santo<br />

davanti al<strong>la</strong> cortina. Si fa presto a dire, con alcuni espositori, che l’autore, essendo un giudeo alessandrino, ha<br />

commesso un errore; ma ciò è sommamente inverosimile per chi ha studiato tanto attentamente il santuario levitico e<br />

ne potrebbe par<strong>la</strong>re “partitamente” (come ne fa l’autore di questa lettera). L’essere alessandrino o palestinese (non si<br />

pensa che l’autore del<strong>la</strong> lettera sia Paolo) non conta, poiché lo scrittore prende i suoi dati principalmente nell’Esodo.<br />

Filone Alessandrino e il semipagano Giuseppe F<strong>la</strong>vio sono precisi nelle loro enumerazioni. Si è cercato di dare al<br />

participio echousa (avente) un senso non locale, ma di appartenenza o di connessione rituale, facendo notare come<br />

spesso nell’Antico Testamento il posto dell’altare d’oro è indicato colle parole: “di faccia all’arca” (Esodo 30:6; 40:5)<br />

ovvero “di faccia all’oracolo” (1 Re 6:22); che l’altare è mentovato in re<strong>la</strong>zione coi riti del giorno dell’espiazione; e<br />

che esso figura l’omaggio delle preghiere salenti davanti al trono di Dio (confr. Apocalisse 8:3-5)» BOSIO Enrico,<br />

Episto<strong>la</strong> agli Ebrei, ed. C<strong>la</strong>udiana, Firenze 1904, pp. 54,55. Infatti così traduce La Bible Annotée: «L’altare che<br />

appartiene al santuario» e commenta: «Sebbene l’altare d’oro fosse propriamente nel luogo santo, era situato davanti<br />

al<strong>la</strong> porta del luogo santissimo e poteva essere considerato come appartenentevi poiché il profumo che vi era offerto

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