20.05.2013 Views

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

INTRODUZIONE<br />

Il libro di Daniele è così importante che Gesù, par<strong>la</strong>ndo del<strong>la</strong> distruzione di<br />

Gerusalemme, lo cita nominandolo espressamente e riportando poi testualmente le sue<br />

parole. Invita quindi: «Chi legge il profeta Daniele; rifletta», o «vi ponga mente»,<br />

«stia ben attento», «cerchi di capire». 17<br />

Non possiamo comprendere l’Apocalisse senza passare attraverso Daniele perché<br />

il libro di «san Giovanni é il secondo tomo di una <strong>storia</strong> di cui quelle di Daniele è il<br />

primo». «Non si potrebbero quantificare gli errori evitabili che hanno commesso e<br />

sviato gli interpreti, quando hanno preteso di spiegarci l’uno senza avere capito<br />

l’altro». 18 La cosa grave è che oggi l’errore continua. Gli esegeti si trovano davanti a<br />

due libri che vogliono spiegare senza considerare questa premessa, e dando quindi<br />

Argovie, possiede un affresco di 18x9 m. di Johannes Hugentobler che raffigura con finezza <strong>la</strong> Gerusalemme celeste;<br />

a Möhlin, località vicino al<strong>la</strong> precedente c’è un altorilievo di 15 mq che ritrae <strong>la</strong> liturgia celeste dei capitoli IV e V.<br />

Una serie di otto vetrate sono consacrate all’Apocalisse nel<strong>la</strong> chiesa francese di Winterthour, fatte dal pittore Robert<br />

Wehrlin nel 1957; nel 1959 una vetrata con diversi motivi dell’Apocalisse è stata fatta nel<strong>la</strong> chiesa protestante di<br />

Nidegg, a Berna, dipinta da R. Schär e nel<strong>la</strong> chiesa di san Giovanni, sempre a Berna, nel 1961 ad opera di Max<br />

Hunziker. Si segna<strong>la</strong>no anche le opere di Max Beckmann e di R. Bergholtz.<br />

In questo excursus non è da dimenticare <strong>la</strong> Bibbia di Joseph Foret, pesante 210 chili, con commenti di Jean<br />

Cocteau, Jean Rostand, Daniel Rops, Jean Guitton, E.M. Cioran, Jean Giono e Ernest Jünger, e illustrata da Bernard<br />

Buffet, Salvatore Dalì, Leonor Fini, Foujita, Mathieu, Tremois e Zadkine. Questa Bibbia è stata esposta in numerose<br />

città e ha fatto parte dell’esposizione tenuta nel New Museum of Contemporary Art dal titolo La fine del mondo,<br />

visioni contemporanee dell’Apocalisse (1983-1984).<br />

Nel<strong>la</strong> primavera del 1992 c’è stata una esposizione consacrata al<strong>la</strong> fine e all’Apocalisse nel<strong>la</strong> galleria d’arte di G.<br />

Schreiber, all’Università di Tel Aviv. Sono da ricordare le opere di D. Y’acoby (1989-1990), Y. Parbuchrai (1991), T.<br />

Geva (1991). È stato anche stampato un catalogo Postscripts, “Fine” – Representations in Contemporary Israeli Art,<br />

The Genia Schreiber University Art Gallery, Tel Aviv University, 1992.<br />

Sebbene l’Apocalisse sia stata ispiratrice nell’arte musicale, il protestante MIDDENDORP si augura che possa essere<br />

espressa in un’opera simile a quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> Passione secondo San Matteo da J.S. Bach. Scrive J. Doukhan: «La musica è<br />

probabilmente il genere artistico maggiormente ispirato dall’Apocalisse. Dappertutto nel mondo, in Francia, in<br />

Polonia, in Germania, in Giappone, in America, dei compositori sono apparsi andando dall’oratorio al<strong>la</strong> sinfonia.<br />

L’Apocalisse è stata oggetto pure di tesi di dottorato in musica e in composizione. Tra le numerose opere consacrate<br />

all’Apocalisse, si notano i nomi seguenti: O. MESSIAEN, Quatour pour <strong>la</strong> fin des temps, 1941; Couleurs de <strong>la</strong> cité<br />

céleste, 1963; Des canyons aux étoiles, 1974; D. MAXWELL, Apocalypse et chute, 1980; I. MAREO, Apocalypse<br />

symphonique, 1982; K. RAINER, La nouvelle Jérusalem, 1986; Le voyant de Patmos, 1986; O.S. JOACHIM, Apocalypse<br />

et apothéose, 1989; S. WELLMAN, Symphonie d’Apocalypse, 1980; B. MATUSZCZAK, Apocalypse, 1985; R.M. SCHAFER,<br />

Apocalypse, 1986; W. JOSEPHUS, Les quattre chevaux de l’Apocalypse, 1980. Queste opere del nostro secolo sono<br />

state precedute, come elenca C. Brütsch, da:<br />

XVII secolo: Melchior Frank (1573-1639), 3 mottetti;<br />

Joham Rudolf Ahle (1625-1673), 1 mottetto;<br />

XVIII secolo: J.S. Bach (1685-1750), 4 cantate;<br />

F.G. Haendel (1685-1750), oratorio, Le Messie;<br />

XIX secolo: F. Mendelsshon Bartholdy (1809-1847), oratio, Paulus;<br />

Johannes Brahms (1833-1897), Ein deutsches Requiem;<br />

XX secolo: Henk Badings (1907- ), Apocalypsis, oratio, 1948;<br />

Robert Blum, oratio, Erzengel Michale, Zurich;<br />

P. Lucien Deiss, oratorio, Je vis <strong>la</strong> nouvelle Jérusalem, Paris;<br />

Jean François, oratorio, L’Apocalypse de saint Jean, Paris;<br />

Frank Martin, oratorio, In Terra pax;<br />

Darius Milhaud, cantate, Les deux cités;<br />

Jacques de <strong>la</strong> Presle, oratorio, L’Apocalypse de Saint Jean, con parole di Hélène Naville, ed. Rouart,<br />

Paris 1929;<br />

Franz Schmidt (1874-1939), oratorio, Das Buch mit den sieben Siegeln;<br />

Jean Cocteau avrebbe scritto le parole di un oratorio.<br />

17 Matteo 24:15. Il testo che Gesù menziona si trova in Daniele 9:27.<br />

18 L. Gaussen, o.c., t. III, pp. 194,195; t. II, Paris 1848, p. 13.<br />

16<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!