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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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tipologicamente nel servizio che veniva svolto nel<strong>la</strong> tenda di convegno prima, nel<br />

tempio di Gerusalemme dopo.<br />

Il piccolo corno ha tolto al Principe dei principi, cioè a Cristo Gesù, il continuo,<br />

cioè ha usurpato <strong>la</strong> sua opera sacerdotale. «Arrogandosi l’opera del Principe, il<br />

piccolo corno rende <strong>la</strong> mediazione del Principe inefficace per coloro che sostengono<br />

le aspirazioni politiche e religiose del piccolo corno». 160<br />

«L’impero anticristiano ha abolito il servizio continuo, perché ha distrutto il vero<br />

servizio di Dio, e i sacrifici delle preghiere pure, mischiandole con il culto delle<br />

creature, l’invocazione dei santi e delle sante (il culto al<strong>la</strong> vergine che svolge un ruolo<br />

fondamentale nel<strong>la</strong> cristianità di Roma), l’adorazione delle immagini e delle reliquie,<br />

e stabilendovi un nuovo sacrificio continuo (<strong>la</strong> messa), al posto del vero sacrificio<br />

(compiuto da Cristo Gesù)». 161<br />

Questo potere prendendo il posto di Gesù morto e risuscitato, si è arrogato il diritto di<br />

offrire sacrifici per i vivi e per i morti e così, con <strong>la</strong> celebrazione del<strong>la</strong> messa, toglie a Cristo<br />

l’unico grande e irripetibile sacrificio di salvezza compiuto sul Golgota. L’abolizione di<br />

questo continuo è <strong>la</strong> soppressione del<strong>la</strong> predicazione dell’Evangelo e del<strong>la</strong> fede in Gesù. Il<br />

papa, facendosi eleggere Vicario di Dio, prendeva il posto di Cristo e assumeva <strong>la</strong> funzione di<br />

sommo sacerdote o di pontefice massimo. Questa pretesa del Vescovo di Roma non fu però in<br />

forma assoluta, ma nel<strong>la</strong> misura in cui il potere umano glielo permetteva o accondiscendeva a<br />

simile pretesa. La Chiesa, rimasta fedele al<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> di Dio, si è sottratta a questo potere.<br />

4. Abbatte il santuario<br />

«Il luogo del suo santuario fu abbattuto».<br />

Il sostantivo “luogo” - makôn, tradotto con stanza dal Diodati, “fondamento” dal<strong>la</strong><br />

Concordata e da G. Bernini, omesso dal<strong>la</strong> TOB, ha significato di dimora, luogo,<br />

fondamento. Su 17 volte che viene utilizzato nell’Antico Testamento, 16 volte è<br />

utilizzato in un contesto cultuale, in 7 passi come luogo del<strong>la</strong> dimora, santuario di Dio<br />

in cielo, 162 3 volte al<strong>la</strong> dimora di Dio sul<strong>la</strong> terra sia come tenda sia come tempio<br />

costruito da Salomone 163 e 2 volte è associato al trono celeste, dove si dice che<br />

«giustizia ed equità sono le basi (makôn) del suo trono». 164<br />

160<br />

A.M. Rodriguez, o.c., p. 43.<br />

161<br />

JURIEU Pierre, Accomplissement des Prophéties, t. I, Rotterdam 1686, p. 233. Siamo noi che abbiamo aggiunto<br />

quanto messo tra parentesi.<br />

162<br />

1 Re 8:39; Esodo 15:17.<br />

163<br />

Esodo 15:17; 1 Re 8:13; 2 Cronache 6:2.<br />

164<br />

Salmo 89:14 (15 in ebraico); 97:2.<br />

«Il soggetto dell’ultima frase di questo versetto è <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “luogo” e non <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “santuario”. L’interpretazione<br />

che nel<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> “luogo” makon vede il “luogo” dei sacrifici quotidiani, cioè “l’altare del sacrificio” (vedere HARTMAN<br />

L.F. - DI LELLA A.A, The Book of Daniel, Garden City 1978, p. 236), non si appoggia su nessuna base, perché <strong>la</strong><br />

paro<strong>la</strong> non è mai utilizzata in questo senso nel<strong>la</strong> Bibbia ebraica. La maggioranza delle volte questo termine è<br />

impiegato nell’Antico Testamento per indicare <strong>la</strong> dimora di Dio che è nel cielo (1 Re 8:39,43,49; 2 Cronache<br />

6:30,33,39; Isaia 18:4; Salmo 33:14) o sul<strong>la</strong> terra (1 Re 8:13; 2 Cronache 6:2); in quest’ultimo caso può indicare <strong>la</strong><br />

sua montagna o il Monte Sion (Esodo 15:17; Isaia 4:5). La paro<strong>la</strong> può così rinviare precisamente al “posto” del trono<br />

di Dio (Salmo 89:14(15); 97:2) o al “posto” (Ezechiele 2:68) o al “fondamento” (vedere “fondazione delle terra”<br />

Salmo 104:5) sul<strong>la</strong> quale si pone il tempio. La combinazione “il luogo del suo santuario” appare nell’Antico

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