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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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Appendice n. 11<br />

LETTERA ALLE SETTE CHIESE<br />

L’ADORAZIONE A DIO SUL TRONO, ALL’AGNELLO E IL LIBRO<br />

DELL’AVVENIRE SIGILLATO<br />

I SETTE SIGILLI<br />

LE SETTE TROMBE<br />

Introduzione<br />

LETTERA ALLE SETTE CHIESE<br />

Apocalisse I:9-III:22<br />

«La Chiesa, nel<strong>la</strong> visione inaugurale dell’Apocalisse, è rappresentata da sette cande<strong>la</strong>bri<br />

d’oro, rievocazione del cande<strong>la</strong>bro simbolico che illuminava il santuario israelitico, descritto<br />

nel libro dell’Esodo 25 e 37. Il Cristo sta in mezzo ai cande<strong>la</strong>bri (1:13), nell’atteggiamento di<br />

chi cammina (2:1). Gesù Cristo è <strong>la</strong> luce del mondo; <strong>la</strong> sua Chiesa è il cande<strong>la</strong>bro che gli offre<br />

un punto di appoggio per <strong>la</strong> sua azione benefica e salvifica. I capi del<strong>la</strong> Chiesa sono<br />

rappresentati da stelle, le quali stanno in mano al Cristo, Capo supremo di essa (1:20 e 2:1)»<br />

(VAUCHER Alfred-Félix, Le sette Chiese dell’Apocalisse, in L’Araldo del<strong>la</strong> Verità, gennaiofebbraio<br />

1931).<br />

Le sette lettere vengono inviate a sette chiese dell’estremità occidentale dell’Asia Minore,<br />

nel<strong>la</strong> provincia che i romani avevano chiamato Asia. Queste chiese, possiamo dire, facevano<br />

parte del<strong>la</strong> diocesi di Giovanni, poiché l’Apostolo, prima di essere deportato a Patmo, aveva <strong>la</strong><br />

sua sede a Efeso.<br />

Numerosi sono coloro che credono che queste sette lettere abbiano valore solo per quelle<br />

sette chiese contemporanee dell’apostolo. «Se così fosse i sette messaggi apocalittici<br />

avrebbero per noi un interesse semplicemente retrospettivo. La maggioranza degli interpreti,<br />

però, è d’accordo nell’estendere a tutta <strong>la</strong> cristianità il contenuto delle lettere apocalittiche.<br />

Difatti il libro intero (e non soltanto i brevi messaggi episto<strong>la</strong>ri dei capitoli 2 e 3) è dedicato<br />

alle sette chiese (1:4,11). Ora è evidente che il libro dell’Apocalisse non ha un interesse<br />

puramente regionale, giacché fra tutti i libri del Nuovo Testamento è probabilmente il più<br />

cattolico, ossia universale. Un’altra ragione, che avvalora <strong>la</strong> nostra tesi, <strong>la</strong> desumiamo dal<br />

simbolismo del<strong>la</strong> cifra sette, che così spesso ricorre nell’Apocalisse e che suggerisce l’idea di<br />

pienezza, di perfezione, idea inseparabile dall’altra di cattolicità o di cristianità universale. Se<br />

Gesù vive e cammina sino al<strong>la</strong> fine dei secoli fra le sette chiese, dobbiamo ammettere che<br />

sotto questo simbolo, o si nasconde <strong>la</strong> Chiesa universale di tutti i secoli, o bisogna pensare che<br />

Gesù s’interessasse soltanto a sette piccole comunità cristiane dell’Asia Minore, trascurando<br />

tutte le altre» (A.F. Vaucher, idem). «Bisogna che le sette chiese siano successive e non<br />

coesistenti, perché il nostro Signore passeggia in mezzo ad esse. Se fossero esistite tutte<br />

insieme al tempo di S. Giovanni, il Salvatore sarebbe posto tra esse, nel punto centrale d’un<br />

cerchio, invece di camminare tra loro, e di passare così dall’una all’altra» (Amédée NICOLAS,<br />

Conjectures sur les âges de l’Église et les derniers temps, 2ª ed., Paris 1881, p. 69).

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