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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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IL CARDINE DELLA STORIA<br />

come aveva detto Gesù, 336 può dimostrare che Dio non riconosceva più quel<strong>la</strong> forma<br />

di adorazione.<br />

In che anno possiamo fissare <strong>la</strong> data del<strong>la</strong> morte di Cristo?<br />

Gesù, come abbiamo presentato sopra 337 , ha partecipato a quattro Pasque.<br />

La prima, dopo essere stato battezzato e aver fatto dei discepoli, segnava l’inizio<br />

del<strong>la</strong> sua attività pubblica recandosi a Gerusalemme. 338<br />

La seconda l’anno successivo, 339 al termine del suo ministero in Giudea con il<br />

rigetto da parte del Sinedrio.<br />

La terza nel 30 d.C. 340 segna <strong>la</strong> fine del Suo ministero in Galilea con il<br />

conseguente rigetto dei Galilei.<br />

L’ultima 341 , in concomitanza col Suo sacrificio, nel 31 d.C., dopo il Suo ritiro a<br />

Tiro, Sidone, nel<strong>la</strong> Decapoli, in Samaria e in Perea.<br />

Che Gesù sia morto in quell’anno, dopo tre anni e mezzo dal suo battesimo, in<br />

mezzo al<strong>la</strong> settimana, ci è stato trasmesso da Giulio l’Africano «uno dei migliori<br />

336<br />

Matteo 24:35.<br />

337<br />

Vedere Grafico n. 1, p. 100.<br />

338<br />

Giovanni 2:13.<br />

339<br />

Giovanni 5:1. Su questo testo i commentatori sono divisi nell’identificare <strong>la</strong> festa. Infatti i manoscritti ci sono<br />

pervenuti con due letture diverse: «Ci fu una festa» e «ci fu <strong>la</strong> festa». Tra coloro che preferiscono <strong>la</strong> lettura “una” festa<br />

non c’è un accordo unanime. La festa <strong>la</strong> si identifica con quel<strong>la</strong> delle Trombe, celebrata tra settembre-ottobre,<br />

all’inizio dell’anno civile; con <strong>la</strong> festa dei Tabernacoli, celebrata nello stesso periodo. Altri vi hanno visto <strong>la</strong> festa di<br />

Pentecoste celebrata in maggio, a seguito del<strong>la</strong> prima Pasqua indicata nel capitolo 2. Altri ancora vi hanno visto <strong>la</strong><br />

festa di Dedicazione o di Purim, istituita al tempo di Ester (9:20-26), celebrata in marzo. Chi sostiene questa tesi, dice<br />

che Gesù sarebbe poi rimasto nelle vicinanze di Gerusalemme per salirvi a celebrare <strong>la</strong> sua seconda Pasqua indicata al<br />

capitolo 6:4. A favore di questa tesi, o che comunque si tratti di una festa che precede quel<strong>la</strong> di Pasqua, c’è il fatto che<br />

il capitolo 4:35 ci pone nel mese di dicembre e il capitolo 6:4 nel mese di aprile e di conseguenza <strong>la</strong> festa del capitolo<br />

5:1 dovrebbe essere una festa intermedia. Trascorrerebbe così un anno completo tra <strong>la</strong> prima Pasqua del capitolo 2 e <strong>la</strong><br />

seconda del capitolo 6. Se così fosse, il ministero di Gesù sarebbe durato 2 anni e mezzo con questa cronologia:<br />

Giovanni 2:13, Pasqua (primo anno); 4:35, dicembre, stesso anno; 5:1, Purim, marzo, secondo anno; 6:4, Pasqua,<br />

aprile; 7:1, Tabernacoli, ottobre; 10:22, Dedicazione, dicembre; 12:1, Pasqua, aprile, terzo anno. Vedere GODET<br />

Frédéric, Commentaire sur l’Evangile de S. Jean, t. II, 3 a ed., Neuchâtel 1885, p. 398.<br />

Ogni posizione è presentata da seri nomi nel campo dell’esegesi.<br />

Anche <strong>la</strong> spiegazione «<strong>la</strong> festa» dei Giudei identificata con quel<strong>la</strong> di Pasqua ha altrettanti validi commentatori.<br />

Westphal scrive a tale proposito: «I due più antichi autori che par<strong>la</strong>no di questo testo sono: Tatiano e il suo avversario<br />

Ireneo. Vivevano nel secondo secolo, sono d’accordo nel dire che si tratta del<strong>la</strong> festa di Pasqua, <strong>la</strong> festa per eccellenza<br />

presso i Giudei. Ciò che ci conferma in questa opinione (<strong>la</strong> quale giustifica <strong>la</strong> credenza ormai seco<strong>la</strong>re, è <strong>la</strong> durata di<br />

tre anni del ministero di Gesù, credenza che però oggi è quasi abbandonata, perché si vuole sostenere che tutto il<br />

racconto degli evangeli sia stato vissuto in un anno), è che Gesù stesso sembra fare allusione ai tre anni del<strong>la</strong> sua<br />

attività durante i suoi ultimi intrattenimenti, allorquando dice nel<strong>la</strong> sua parabo<strong>la</strong> del fico sterile: “Ecco, sono ormai tre<br />

anni che vengo a cercare frutto da questo fico, e non ne trovo” Luca 13:7» WESTPHAL Alexandre, Jésus de Nazareth,<br />

Harmonie des quatre Évangiles, Lausanne 1914, p. 65. Siamo noi che abbiamo aggiunto quanto scritto tra parentesi.<br />

Sebbene l’accettazione dei tre anni e mezzo del ministero pubblico di Gesù <strong>la</strong>sci sotto silenzio diversi mesi, ciò è<br />

spiegato dal fatto che gli evangelisti non si sono tanto preoccupati di presentare una biografia cronologica completa<br />

del<strong>la</strong> vita del Cristo quanto gli avvenimenti che più hanno potuto mettere in risalto <strong>la</strong> sua opera e i suoi<br />

ammaestramenti (vedere G. Ricciotti, o.c., pp. 168,169).<br />

340<br />

Giovanni 6:4.<br />

341 Giovanni 11:55 e seg.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 123

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