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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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LE ULTIME PIAGHE PRIMA DELLA LIBERAZIONE<br />

(XVI:21). È il titolo che descrive l’intera sezione, come XVII :1 annuncia il tema di<br />

quanto viene presentato poi nei capitoli XVII-XIX:5». 15<br />

«Al capitolo XII, <strong>la</strong> “donna”, popolo di Dio in gestazione del Messia, costituiva un<br />

“grande segno”, opposto al “segno” terribile di Satana. Qui, di nuovo c’è un “segno<br />

grande ed ammirevole”: quello del giudizio divino. La santa indignazione di Dio<br />

contro <strong>la</strong> rivolta degli uomini e dei demoni deve essere manifestata in tutto il suo<br />

rigore». 16 La ripetizione di questa espressione non può che introdurre <strong>la</strong> fine del<strong>la</strong><br />

guerra tra <strong>la</strong> donna e il dragone.<br />

«L’espressione “altro segno” indica chiaramente l’apertura di una nuova visione...<br />

Il segno è chiamato “grande” perché si riferisce al mondo intero e “ammirabile”<br />

perché le sette piaghe, nelle quali si svolge, sono <strong>la</strong> manifestazione del<strong>la</strong> perfezione di<br />

Dio, specialmente del<strong>la</strong> sua santità, del<strong>la</strong> sua giustizia vendicatrice e del<strong>la</strong> sua<br />

onnipotenza... Questi giudizi, sebbene siano così severi, non operano più <strong>la</strong><br />

conversione del mondo come i precedenti, sono anche gli ultimi, con i quali si compie<br />

<strong>la</strong> collera di Dio. Immediatamente dopo verrà Gesù in persona per giudicare<br />

definitivamente i suoi nemici e glorificarsi nei suoi fedeli». 17 Queste piaghe sono «le<br />

ultime e con esse si compie il giudizio di Dio». 18<br />

La gloria di Dio viene esaltata nel momento in cui i suoi giudizi si manifestano. «Il<br />

mare di vetro che nel capitolo IV:6 è posto davanti al trono di Dio e simboleggia <strong>la</strong><br />

sua grazia, serve di rifugio a coloro che sono vincitori del<strong>la</strong> bestia, del<strong>la</strong> sua<br />

immagine e del numero del suo nome». 19 «Esso rappresenta - nel capitolo IV - <strong>la</strong> vita<br />

divina contemporaneamente nel<strong>la</strong> sua pienezza, nel<strong>la</strong> sua calma profonda, nel<strong>la</strong> sua<br />

durezza e nel<strong>la</strong> sua serenità pacifica». 20 Qui il mare di vetro è mesco<strong>la</strong>to col fuoco,<br />

segno del giudizio di Dio.<br />

T.F. Torrance, a proposito di questo mare di vetro mesco<strong>la</strong>to con il fuoco,<br />

commenta che «nel<strong>la</strong> precedente visione del capitolo IV c’era lo stesso mare chiaro<br />

come cristallo e perfettamente calmo. Era il mare dell’umanità in perfetta armonia con<br />

Dio, senza l’increspatura dei disordini delle sue molte acque. Successivamente quel<br />

mare venne colpito da tempestose furie e spaventosi mostri emersero dal<strong>la</strong> sua<br />

profonda oscurità per devastare <strong>la</strong> terra. Ora noi vediamo lo stesso mare mesco<strong>la</strong>to<br />

con il giudizio di Dio e quindi le sue acque <strong>diventa</strong>no rosso sangue. È un mare di<br />

vetro mischiato con il fuoco: di vetro, poiché i giudizi di Dio sono chiari come<br />

cristallo e penetrano nelle oscure profondità dell’iniquità e nul<strong>la</strong> rimane nascosto al<strong>la</strong><br />

sua luce investigatrice... C’è un giorno nel<strong>la</strong> <strong>storia</strong> dell’evangelo in cui degli uomini<br />

terrorizzati videro il Figlio di Dio che camminava sull’abisso e furono chiamati a<br />

15<br />

BECKWITH Isbon T., The Apocalypse of John, Studies in Introduction, New York 1919, p. 673.<br />

16 a<br />

BRÜTSCH Charles, La c<strong>la</strong>rté de l’Apocalypse, 5 ed., Genève 1966, p. 257.<br />

17<br />

Idem.<br />

18<br />

«Se nul<strong>la</strong> si oppone al<strong>la</strong> spiegazione che pone in parallelismo le sette chiese ... e le sette trombe, <strong>la</strong> stessa cosa non<br />

può dirsi riguardo alle sette piaghe. Esse sono le ultime; poiché con esse si compie l’ira di Dio (15:1; confr. 11:18).<br />

Hanno errato, per conseguenza, quegli interpreti che le hanno cercate nel passato, come il Jurieu, il Rosselet, ecc...»<br />

VAUCHER Félix-Alfréd, Le sette ultime piaghe, in Araldo del<strong>la</strong> Verità.<br />

19<br />

L. Bonnet, o.c., p. 414.<br />

20 REYMOND Antoine, L’Apocalypse, t. II, Lausanne 1906, p. 7.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 693

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