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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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APOCALISSE: AUTORE - CANONICITÀ - DATA DI COMPOSIZIONE - SCOPO - RAPPORTO CON A. E N. TESTAMENTO<br />

«deve avvenire in breve» (Apocalisse 1:3), attraverso quali difficoltà <strong>la</strong> Chiesa dovrà passare<br />

e come il piano del<strong>la</strong> salvezza si realizzerà. Il soggetto dell’Apocalisse è il trionfo definitivo di<br />

Cristo su Satana, anche tramite <strong>la</strong> sua Chiesa.<br />

«L’Apocalisse resta, per <strong>la</strong> Chiesa di tutti i tempi, <strong>la</strong> sorgente al<strong>la</strong> quale può attingere <strong>la</strong><br />

conso<strong>la</strong>zione e gli incoraggiamenti di cui essa ha bisogno nei giorni del<strong>la</strong> prova» (L. Bonnet,<br />

o.c., t. IV, p. 346).<br />

«L’idea divina che sussiste, <strong>la</strong> nota forte e vibrante che attraversa tutto il libro, è quel<strong>la</strong> di<br />

una immortale speranza… Il mondo può ben scatenarsi con rabbia contro <strong>la</strong> Chiesa, Cristo<br />

regna e distruggerà <strong>la</strong> potenza insolente degli avversari e dei persecutori… La Chiesa del<strong>la</strong><br />

nostra epoca ha bisogno, come quel<strong>la</strong> delle origini, di temprarsi al contatto di queste pagine<br />

forti e virili. Così possiamo dire che, come scritto parenetico dirigendo gli sguardi verso<br />

l’avvenire e nello stesso tempo in cui afferma le esigenze del<strong>la</strong> giustizia divina, l’Apocalisse<br />

di Giovanni conserverà in tutti i tempi il suo alto valore religioso…» (BOVON J., Théologie du<br />

Nouveau Testament, t. II, 2ª ed., p. 477).<br />

Rapporto con l’Antico e il Nuovo Testamento<br />

«Non c’è nessun commentatore che non abbia fatto rilevare <strong>la</strong> stretta re<strong>la</strong>zione che esiste<br />

tra l’Apocalisse e l’Antico Testamento» (C. Brütsch, o.c., p. 411). «L’Apocalisse di S.<br />

Giovanni potrebbe essere definita, fino a un certo punto: una rilettura dell’Antico Testamento<br />

al<strong>la</strong> luce dell’avvenimento del cristianesimo. A questo proposito non ci sono libri nel Nuovo<br />

Testamento che siano più interessanti e suggestivi» (FEUILLET André, L’Apocalypse, état de <strong>la</strong><br />

question, Paris 1963, p. 65).<br />

«Nessuno dei libri del Nuovo Testamento presenta con l’Antico affinità così complesse<br />

come l’Apocalisse di S. Giovanni. Dal solo punto di vista verbale, nessun altro tra loro ne<br />

trascrive un così grande numero di frammenti. Essa utilizza soprattutto i libri profetici, ma non<br />

attinge meno dal Pentateuco e dagli Scritti. Nel corso del<strong>la</strong> lettura si possono rilevare circa 47<br />

elementi tolti al libro di Isaia, 45 da Daniele e 55 da Ezechiele, ma non si trovano meno di 33<br />

reminiscenze dall’Esodo e dai Salmi. Essa prende a imprestito 24 libri dell’Antico<br />

Testamento. In totale, si può stimare che <strong>la</strong> settima parte del<strong>la</strong> sua sostanza è costituita dalle<br />

parole dell’Antico Testamento. Ma Giovanni non trascrive una so<strong>la</strong> volta un passo del<strong>la</strong><br />

lunghezza corrispondente a due versetti. È pure molto raro che le sue reminiscenze coprano un<br />

versetto intero» (LESTRINGANT Pierre, Essai sur l’unité de <strong>la</strong> Révé<strong>la</strong>tion Biblique, Genève,<br />

Paris 1942, p. 148).<br />

Il Dictionnaire Encyclopédique de <strong>la</strong> Bible, A. Westphal, t. I, p. 213, articolo Citation de<br />

l’Ancien Testament dans le Nouveau Testament, fa rilevare che 453 sono il numero delle<br />

reminiscenze dell’Antico Testamento.<br />

I libri partico<strong>la</strong>rmente citati sono: Ezechiele del quale utilizza 23 capitoli su 48 e Daniele<br />

del quale cita 9 capitoli su 12. Il capitolo 7 è citato 12 volte.<br />

«L’Apocalisse, scritta dall’apostolo S. Giovanni, è una ricapito<strong>la</strong>zione, una concordanza e<br />

un rinnovamento di tutte le antiche profezie che si devono compiere di nuovo, dal tempo nel<br />

quale Giovanni scrive fino al<strong>la</strong> fine del mondo» (Abate Jean-Baptiste le SESNE De MENILLES<br />

d’ETÉMARE, Histoire de <strong>la</strong> Religion representée dans les Ecritures Sainte sous divers<br />

symboles, t. II, Paris 1862, p. 244).<br />

«Tutte le bellezze del<strong>la</strong> Scrittura sono riunite in questo libro: tutto ciò che c’è di più<br />

toccante, di più vivo, di più maestoso nel<strong>la</strong> Legge e nei Profeti vi riceve un nuovo splendore, e<br />

ripassa davanti ai nostri occhi per riempirci delle conso<strong>la</strong>zioni e delle grazie di tutti i secoli»<br />

(Jacques Bénigne BOSSUET, L’Apocalypse avec une explication, Paris 1689, prefazione p. 5).<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 1041

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