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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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abbiamo presentato sopra. Isacco Newton continua dicendo: «Ora il regno di Antioco<br />

era un antico regno. Antioco regnava su uno delle quattro corna, mentre il piccolo<br />

corno costituiva un quinto (regno) con i suoi propri re». 42<br />

Il regno di Antioco «non era che <strong>la</strong> continuazione di uno delle quattro corna; non<br />

lo si può dunque considerare come un quinto corno che sorge tra le quattro; il piccolo<br />

corno, con ogni evidenza, è qualche potere diverso e distinto dalle quattro prime<br />

corna». 43<br />

W. Whitt<strong>la</strong> constata: «Più esaminiamo attentamente <strong>la</strong> <strong>storia</strong> di Antioco tale e<br />

quale ci viene data dagli scritti dei Maccabei e dagli autori, più acquistiamo <strong>la</strong><br />

certezza che, qualunque sia il potere rappresentato da questo piccolo corno, esso non<br />

risponde ad Antioco Epifane. Gli argomenti avanzati in favore di questa opinione<br />

sembrano tutti fondati su delle analogie superficiali o di debole rassomiglianza. Le<br />

corna in Daniele non rappresentano mai dei personaggi, ma sempre dei regni. Il regno<br />

di Antioco era uno di quelli che erano già rappresentati da uno delle corna». 44<br />

Théodore Crinsoz, nel 1729, scriveva: «Non bisogna vedere in questo piccolo<br />

corno che sorge da uno delle quattro corna Antioco Epifane re di Siria; poiché, se lo<br />

Spirito Santo avesse voluto par<strong>la</strong>re qui di questo principe persecutore, non lo avrebbe<br />

rappresentato con un piccolo corno che sorge da uno delle quattro corna, ma piuttosto<br />

con uno delle quattro corna. Il motivo è che le quattro corna non rappresentano<br />

quattro persone so<strong>la</strong>mente, ma quattro regni o quattro dinastie di re che hanno regnato<br />

in quattro diversi regni.<br />

Epifane non s’ingrandì per nul<strong>la</strong> verso <strong>la</strong> Palestina. In effetti egli <strong>la</strong> possedeva di<br />

già dal momento del<strong>la</strong> sua incoronazione, e ben lontano dall’affermarvi <strong>la</strong> sua<br />

autorità, ridusse i Giudei al<strong>la</strong> necessità di prendere le armi contro lui, e Giuda<br />

Maccabeo riportò sulle sue truppe delle gloriose vittorie». 45<br />

Mons. Ronald Knox nel<strong>la</strong> traduzione dell’Antico Testamento dal<strong>la</strong> Vulgata <strong>la</strong>tina,<br />

pubblicata a New York nel 1950, una nota del testo confessa: «La descrizione di Antioco<br />

Epifane non è per nul<strong>la</strong> riconoscibile».<br />

Lo stesso testo biblico contrasta con questa spiegazione ormai generalizzata. La<br />

versione di Mons. S. Garofalo, commentata da P. Giovanni Rinaldi, traduce: il<br />

montone (Medo-Persia) a seguito delle sue conquiste «divenne grande», «il caprone<br />

(<strong>la</strong> Grecia) divenne assai grande», e il piccolo corno «si ingrandì enormemente»<br />

oltremisura, ancora di più del capro. Antioco Epifane era un re il cui regno assieme a<br />

quello dei diadochi formava il territorio geografico dell’«assai grande» impero grecomacedone.<br />

In questa potenza che si ingrandì enormemente si è quindi costretti, dal<br />

testo, a vedere un altro potere. Del resto <strong>la</strong> figura storica di «Antioco non ha compiuto<br />

42<br />

I. Newton, o.c., p. 137.<br />

43 a<br />

T. Newton, Dissertation ..., t. II, 5 ed., London 1858, p. 54.<br />

44<br />

WHITTLA William, Sir Isaac Newton Daniele and the Apocalypse, with an introductory Study, London 1922, p.<br />

111.<br />

45<br />

CRINSOZ Théodore, Essai sur l’Apocalypse, avec des éc<strong>la</strong>ircissements sur les prophéties de Daniel qui regardent<br />

les derniers temps, Genève 1729, pp. 384,385.

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