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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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L’VIII RE<br />

La grande maggioranza degli interpreti non esita a riconoscere in quest’uomo<br />

spregevole Antioco IV Epifane (175-164). «Questo principe, figlio minore di Antioco<br />

III, ritornava da Roma, dove era stato ritenuto come ostaggio durante dodici anni, e<br />

dove fu rimpiazzato da suo nipote Demetrio, quando apprese per strada <strong>la</strong> morte di<br />

suo fratello Seleuco IV, avvelenato dal suo ministro Eliodoro. Antioco Epifane ebbe<br />

ben presto ragione su questi, ma mantenne <strong>la</strong> corona per sé e <strong>la</strong>sciò l’erede legittimo<br />

in mano dei Romani». 67 I suoi sudditi sostituirono l’attributo Epifane con Epimane<br />

(che significa il folle), come testimonia Polibio. Pur non essendo l’erede legittimo al<br />

trono, lo mantenne mediante <strong>la</strong> forza delle lusinghe.<br />

«E le forze che inonderanno il paese saranno sommerse<br />

davanti a lui, saranno infrante, come pure un capo<br />

dell’alleanza». 68<br />

Tolomeo V Epifane (203-181) morì all’età di 28 anni, <strong>la</strong>sciando due figli in tenera<br />

età: il maggiore, Tolomeo VI Filometore (181-145), e Tolomeo VII Evergete (145-<br />

116). Durante qualche anno l’Egitto fu governato dal<strong>la</strong> loro madre, Cleopatra, figlia<br />

di Antioco III il Grande e sorel<strong>la</strong> di Seleuco IV e di Antioco IV Epifane. «Al<strong>la</strong> morte<br />

di Cleopatra, i tutori dei suoi due figli, Tolomeo VI Filometore, e Tolomeo VII<br />

Evergete II, rec<strong>la</strong>marono <strong>la</strong> cessione del<strong>la</strong> Coelé-Siria, del<strong>la</strong> Fenicia e del<strong>la</strong> Giudea,<br />

come dote del<strong>la</strong> madre di questi principi. Questa dote non era ancora stata data. A<br />

causa del rifiuto di Antioco IV, gli Egiziani entrarono in guerra, con delle forze<br />

inondanti. Ma il re del<strong>la</strong> Siria marciò presto su Peluse, batté l’esercito egiziano presso<br />

il monte Casius, s’impadronì con l’astuzia del giovane Tolomeo Filopatore e, con <strong>la</strong><br />

scusa di prendere il ruolo di suo tutore, invase l’Egitto, dove prese a regnare nel nome<br />

di questo nipote, mentre l’altro, Evergete, si mantenne in Alessandria». 69<br />

Per quanto riguarda il capo dell’alleanza che venne infranto, i commentatori si<br />

dividono tra coloro che vedono:<br />

- Cristo Gesù, il Capo dell’Alleanza, messo a morte dai Romani; 70<br />

Per <strong>la</strong> presentazione completa delle opere vedere <strong>la</strong> Bibliografia.<br />

67<br />

E. Reuss, o.c., p. 272. Vedere J.C. VOLBORTH, p. 65.<br />

Versetto 21. «Tiberio il disprezzato». «Augusto <strong>la</strong>sciava una so<strong>la</strong> figlia, del<strong>la</strong> quale voleva nominare come suo<br />

successore il marito Marcello. Livia, terza moglie di Augusto, desiderava ardentemente mettere sul trono suo figlio<br />

Tiberio, avuto dal primo marito. “Tuo figlio è troppo vile per portare <strong>la</strong> porpora romana” rispondeva Augusto.<br />

Morendo Marcello, Augusto pensò ad Agrippa, un onesto e rispettato generale che morì avvelenato con i suoi figli, si<br />

crede, a opera di Livia. Affaticato per l’età e <strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia, Augusto cedette finalmente alle richieste del<strong>la</strong> moglie...<br />

(Tiberio) fu contemporaneamente abile e fermo, dispotico e sanguinario; <strong>la</strong> sua vita fu tacciata di ubriachezza e di<br />

debosce mostruose. Morì soffocato nei suoi cuscini da un prefetto del pretorio, universalmente esacrato» J.<br />

Vuilleumier, o.c., p 325. Stesso pensiero in W. Shea, o.c., p. 190.<br />

68<br />

Daniele 11:22.<br />

69<br />

J. Fabre d’Envieu, o.c., t. II, p. 1397.<br />

70<br />

U. SMITH, Daniel, 1907, p. 226; L. R. CONRADI, Los Vid., p. 203; J. VUILLEUMIER, Daniel, p. 326. Coloro che<br />

sostengono questa spiegazione dal versetto 14 presentano <strong>la</strong> <strong>storia</strong> dei Romani.<br />

William H. SHEA così spiega questo testo: «Ecco <strong>la</strong> nostra traduzione letterale di Daniele 11:22: “e le braccia di<br />

una inondazione si spanderanno come un torrente, sommerge davanti a lui, e rompe, così anche il capo dell’alleanza”.<br />

Dei cinque altri passi dell’Antico Testamento che hanno utilizzato <strong>la</strong> radice ebraica per “inondazione”, solo Daniele<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 833

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