20.05.2013 Views

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

APPENDICE N. 15<br />

All’esterno del Tempio uno degli apostoli, quale portavoce dei compagni o al quale i<br />

compagni si associarono, fa notare al Cristo le pietre enormi con le quali il Tempio era stato<br />

costruito e le fondamenta ciclopiche di questo santuario del culto israelitico. Ma <strong>la</strong> sentenza di<br />

Gesù è perentoria: nul<strong>la</strong> rimarrà di quello splendore, di quel<strong>la</strong> magnificenza e di quel simbolo<br />

di potenza. Ne annuncia il giudizio. <strong>Quando</strong> poi gli apostoli sono seduti sul Monte degli Ulivi,<br />

dirimpetto al<strong>la</strong> città santa, prima di riprendere il viaggio per Betania, Pietro, Giacomo,<br />

Giovanni e Andrea si avvicinano al Maestro e gli rivolgono una domanda, al<strong>la</strong> quale si<br />

associano anche gli altri apostoli. La domanda degli apostoli verte su tre punti (Matteo dice<br />

chiaramente ciò che Marco e Luca non specificano, ma <strong>la</strong>sciano intravedere nelle espressioni<br />

che usano):<br />

- quando avverranno queste cose (distruzione di Gerusalemme);<br />

- quale sarà il segno del<strong>la</strong> sua (di Gesù) venuta;<br />

- quando sarà <strong>la</strong> fine dell’età presente.<br />

«Nel<strong>la</strong> domanda indirizzata a Gesù dai discepoli si vede che, nel loro pensiero, <strong>la</strong> rovina di<br />

Gerusalemme doveva essere il segnale del ritorno glorioso di Gesù e del<strong>la</strong> fine dell’economia<br />

attuale. Questa intuizione risulta per loro dalle profezie dell’Antico Testamento nelle quali il<br />

giorno del Signore comprendeva contemporaneamente il giudizio finale d’Israele e il castigo<br />

definitivo dei popoli pagani prima dello stabilimento del Regno di Dio (Zaccaria 13 e 14;<br />

Ma<strong>la</strong>chia 3 e 4). A loro dunque sembrava che al<strong>la</strong> rovina d’Israele seguisse immediatamente<br />

<strong>la</strong> consumazione di tutte le cose» (GODET Frédéric, Introduction au Nouveau Testament, t. II,<br />

Neuchâtel 1904, p. 186).<br />

La risposta di Gesù, in ogni caso, assolutamente non identifica i due avvenimenti<br />

(distruzione e ritorno), ma frappone tra loro un lungo intervallo di tempo.<br />

Il discorso di Gesù ha una «oscurità re<strong>la</strong>tiva che caratterizza <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> in generale,<br />

essendo questa una rive<strong>la</strong>zione parziale, che ve<strong>la</strong> mentre sve<strong>la</strong> e che <strong>diventa</strong> comprensibile in<br />

misura del suo adempimento» (VAUCHER Alfred Felix, Lacunziana, II serie, Collonges-sous-<br />

Salève 1952, p. 25).<br />

La <strong>profezia</strong> ha lo scopo di sostenere <strong>la</strong> fede e non di soddisfare <strong>la</strong> curiosità. Gesù, pur<br />

distinguendo le due realizzazioni - distruzione di Gerusalemme e suo ritorno - può sembrare<br />

che parli come se rispondesse a una so<strong>la</strong> domanda, perché <strong>la</strong> realizzazione del<strong>la</strong> prima è<br />

garanzia del<strong>la</strong> realizzazione del<strong>la</strong> seconda.<br />

Ci sembra comunque di potere dire che, dal modo in cui gli evangelisti hanno redatto<br />

questo discorso, essi hanno distinto i due avvenimenti senza confonderli, e <strong>la</strong> dichiarazione di<br />

Luca 21:24: «E cadranno sotto il taglio del<strong>la</strong> spada, e saranno menati in cattività fra tutte le<br />

genti; e Gerusalemme sarà calpestata dai gentili, finché i tempi dei gentili non siano compiuti»<br />

non <strong>la</strong>scia equivoci.<br />

«La distruzione di Gerusalemme era considerata in questo discorso del divino Maestro<br />

come una immagine profetica del giudizio ultimo e universale, che tuttavia non doveva venire<br />

che dopo il tempo dei gentili (Luca 21:24)» (FABRE d’ENVIEU Jules, Le livre du prophète<br />

Daniel, t. II, Paris 1891, p. 1450).<br />

Gesù, pur non confondendo i due avvenimenti, descrive <strong>la</strong> distruzione di Gerusalemme<br />

con accenti tali che trovano <strong>la</strong> loro totale realizzazione nel<strong>la</strong> sua parusia. «Il primo colpisce i<br />

giudei, è il castigo provocato dal<strong>la</strong> morte del Messia e dal rigetto del<strong>la</strong> sua paro<strong>la</strong>; il secondo<br />

colpisce il mondo intero, è il castigo dell’infedeltà dei malvagi e del rigetto dell’azione del<br />

Messia continuata nel<strong>la</strong> sua Chiesa» (DIDON P., Jésus Christ, vol. II, Paris 1891, p. 213).<br />

1198<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!