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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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CAPITOLO III<br />

È pensiero unanime, cattolico e protestante, che «<strong>la</strong> Chiesa primitiva di<br />

Gerusalemme e in generale i giudeo-cristiani osservassero scrupolosamente il<br />

sabato». 77<br />

«I primi cristiani, al tempo in cui erano ancora quasi tutti raccolti nel<strong>la</strong> capitale<br />

giudaica, prendevano parte al culto del tempio, ma senza pregiudizio delle loro<br />

riunioni speciali, quelle del<strong>la</strong> nuova sinagoga che essi avevano costituito fin dai primi<br />

giorni. Al di fuori di Gerusalemme, <strong>la</strong> più grande espressione del<strong>la</strong> vita religiosa<br />

collettiva era, come per gli ebrei, <strong>la</strong> riunione settimanale. Queste riunioni avevano<br />

luogo di sabato». 78<br />

«Mentre gli Ebrei cristiani di Palestina ritenevano tutta <strong>la</strong> legge mosaica, e per<br />

conseguenza le feste giudaiche, i cristiani di origine pagana osservarono sia il sabato<br />

che <strong>la</strong> Pasqua, ma senza superstizione giudaica». 79<br />

«L’idea di trasferire al<strong>la</strong> domenica <strong>la</strong> solennità del sabato, con tutte le sue<br />

conseguenze, è un’idea estranea al cristianesimo primitivo». 80<br />

Socrate, lo sco<strong>la</strong>stico di Costantinopoli, il continuatore del<strong>la</strong> Storia Ecclesiastica<br />

di Eusebio di Cesarea, affermava, nel<strong>la</strong> prima metà del V° secolo: «Quasi tutte le<br />

chiese del mondo intero celebrano i santi misteri il sabato di ogni settimana; tranne i<br />

cristiani di Alessandria e di Roma che, in ragione d’una certa vecchia tradizione,<br />

hanno cessato di fare <strong>la</strong> stessa cosa. Gli Egiziani in vicinanza di Alessandria e gli abitanti<br />

di Tebe tengono le loro assemblee rego<strong>la</strong>ri il sabato». 81<br />

Hermias Sozomène (380-443), governatore di Costantinopoli, contemporaneo di<br />

Socrate, autore lui stesso d’una <strong>storia</strong> del<strong>la</strong> Chiesa, scriveva che «a Costantinopoli e<br />

in altre città, contrariamente all’uso di Roma e di Alessandria, ci si riunisce il sabato e<br />

anche il giorno seguente». 82<br />

«Nel IV e V secolo, <strong>la</strong> maggior parte dei cristiani hanno continuato ad osservare<br />

contemporaneamente il sabato e <strong>la</strong> domenica». 83<br />

«Nel<strong>la</strong> maggior parte delle Chiese di Oriente e ad imitazione di quel<strong>la</strong> di Mi<strong>la</strong>no,<br />

si continuò a festeggiare il sabato come <strong>la</strong> domenica, con delle assemblee religiose<br />

dove si predicava e dove si celebrava <strong>la</strong> comunione, evitando soprattutto di digiunare<br />

in quel giorno». 84<br />

77 TOMAS Louis, Le jour du Seigneur, vol. II, pp. 108, 109; cit. A.F. Vaucher, o.c., p. 29.<br />

78 DUCHESNE Louis, Origines du culte chrétien, 5 a ed., pp. 47,48.<br />

79 GIESELER Johann-Karl-Ludwig, Lehrbuch der Kirchengeschichte, 3 a ed., Bonn 1931, p 1O9; cit. A.F. Vaucher,<br />

o.c., p. 29.<br />

80 L. Duchesne, o.c., p. 48.<br />

81 Socrate lo Sco<strong>la</strong>stico, Storia ecclesiastica, vol. V, 22; MIGNE, P.G., LXVII, 1864, col. 635, (traduzione <strong>la</strong>tina),<br />

636 (testo greco); cit. A.F. Vaucher, o.c., pp. 32,33.<br />

82 Hermias Sozomène, Storia ecclesiastica, vol. III, 19; MIGNE, P.G., LXVII, col. 1477 (testo greco), col. 1478,<br />

(traduzione Latina); cit. A.F. Vaucher, o.c., p. 33.<br />

83 KRAFT Robert A., Some notes on Sabbath Observance in early Christianity, Andrews University Seminary<br />

Studies, III, gennaio 1965, p. 53; cit. A.F. Vaucher, Le jour Seigneurial, Collonges sous Salève 1970, p. 21.<br />

84 CHASTEL Etienne, Histoire du christianisme, vol. II, p. 207; cit. A.F. Vaucher, idem, p. 21.<br />

162<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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