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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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APPENDICE N. 18<br />

Dall’ultimo secolo del secondo millennio cristiano, Giovanni Paolo II si al<strong>la</strong>ccia al papa che,<br />

all’inizio del millennio, diede <strong>la</strong> forma del<strong>la</strong> Chiesa romana in tutto questo tempo: Gregorio<br />

VII. Mai una restaurazione apparve tanto “moderna”, mai una innovazione risultò un tanto<br />

grandioso ripristino. - La realtà è sempre ambigua e specie <strong>la</strong> realtà di un grande soggetto<br />

politico e religioso. È certamente un fatto inatteso che <strong>la</strong> seco<strong>la</strong>rizzazione abbia condotto al<strong>la</strong><br />

fine del<strong>la</strong> maggiore delle ideologie, il marxismo-leninismo e che parole come “spirito”, in<br />

contrapposizione a “materia”, e “non violenza” siano il lessico di riferimento del nuovo corso<br />

sovietico. Assumere <strong>la</strong> Chiesa come il principale soggetto politico nel<strong>la</strong> <strong>storia</strong> è possibile solo<br />

concentrando<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> figura del papa: solo in questa concentrazione di potere sta <strong>la</strong> possibilità<br />

reale di egemonia storica di un corpo sociale che non possiede <strong>la</strong> forza materiale. Fu questa <strong>la</strong><br />

grande intuizione di Gregorio VII...».<br />

L’ultimo ricorso<br />

Mentre <strong>la</strong> maggior parte delle sfide che affronta <strong>la</strong> generazione attuale si colloca su sca<strong>la</strong><br />

p<strong>la</strong>netaria, il bisogno di una autorità soprannaturale si fa sempre più sentire. In effetti, che si<br />

tratti di un problema economico e monetario, del<strong>la</strong> corsa agli armamenti, delle questioni del<br />

diritto internazionale, come il diritto del<strong>la</strong> madre, del problema ecologico, ecc...., è senza<br />

ombra di dubbio che i litigi devono essere rego<strong>la</strong>ti in forma amichevole. «Si ha bisogno di una<br />

autorità mondiale che possa agire efficacemente sul piano giuridico e politico», ha dichiarato<br />

papa Paolo VI e si rende necessaria una autorità capace di dire l’ultima paro<strong>la</strong>, mettendo così a<br />

tacere i partiti avversi. Ma, si dirà, non è questa <strong>la</strong> missione delle organizzazioni<br />

internazionali, del<strong>la</strong> Corte Internazionale di giustizia dell’Aia in partico<strong>la</strong>re? Bisogna far<br />

notare che se le organizzazioni internazionali hanno giocato un ruolo utile e hanno contribuito<br />

a rego<strong>la</strong>re numerose difficoltà internazionali, esse sono purtroppo state incapaci di agire<br />

efficacemente quando era più necessario, cioè ogni volta che le grandi potenze erano<br />

direttamente implicate in un conflitto. In effetti <strong>la</strong> pratica del diritto di veto accordato alle<br />

grandi potenze paralizza l’ONU. nelle crisi più gravi. In tali casi, quando le sorti di tutta<br />

l’umanità sono in gioco, <strong>la</strong> sopravvivenza di essa sembra dipendere dal<strong>la</strong> buona volontà dei<br />

dirigenti delle forze antagoniste.<br />

In queste condizioni sarebbe veramente straordinario che in caso di pericolo grave - il<br />

confronto tra grandi potenze per esempio, allorquando tutti i mezzi c<strong>la</strong>ssici di mediazione e di<br />

arbitraggio si siano esauriti - il mondo, sull’orlo dell’abisso, colto da vertigini, si rivolgesse<br />

verso il papa, pressandolo di intervenire come mediatore, come arbitro? Disponendo di un<br />

capitale di fiducia immensa, non apparirebbe agli occhi degli abitanti del<strong>la</strong> terra come il<br />

meglio abilitato nell’adempiere questo compito dell’ultima possibilità? Il papa non<br />

apparirebbe in quell’ora cruciale come l’ultima possibilità dell’umanità prima di un suicidio<br />

collettivo? Le osservazioni di Michel PONIATOWSKI, uomo politico francese, già ministro degli<br />

Interni, vanno in questa direzione: «Il papa è <strong>diventa</strong>to uno degli ultimi punti di incontro di<br />

una umanità disorientata» (cit. estratta dal<strong>la</strong> lettera settimanale dell’Institut de prospective<br />

politique di lunedì 12 maggio 1980, Le Monde, 14/5/1980).<br />

Affinché un mediatore ed un arbitraggio sia possibile ed efficace, bisogna evidentemente<br />

che le parti in conflitto riconoscano tutte e due <strong>la</strong> stessa autorità, e che esse siano disposte a<br />

inchinarsi davanti al verdetto emesso. È per conseguenza indispensabile che il mediatore o<br />

l’arbitro disponga di un credito sufficiente presso gli avversari. Da questo punto di vista il<br />

papato, abbiamo detto, possiede delle carte non indifferenti; inoltre è pronto a servirsene.<br />

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<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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