20.05.2013 Views

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

CAPITOLO II<br />

Stuart traduce: «Uccello a<strong>la</strong>to» e rende così il testo: «E un devastatore sarà su un<br />

uccello di abominazione». 447<br />

«L’abominazione è data dagli dèi del popolo romano e di Tito, il devastatore. Gli<br />

stendardi degli invasori romani portavano delle immagini ido<strong>la</strong>tre; le aquile romane<br />

(l’aqui<strong>la</strong> di Giove riprodotta sui <strong>la</strong>bari è l’uccello idolo) erano un oggetto di culto»,<br />

come scriveva Tertulliano nel<strong>la</strong> sua Apologetica. 448 Per rispetto al<strong>la</strong> religione ebraica<br />

gli stendardi romani venivano coperti quando attraversavano <strong>la</strong> Giudea. Ma Gesù,<br />

riferendosi a questa <strong>profezia</strong> di Daniele, disse: «<strong>Quando</strong> dunque avrete veduto<br />

l’abominazione del<strong>la</strong> deso<strong>la</strong>zione (gli stendardi romani svento<strong>la</strong>re), del<strong>la</strong> quale ha<br />

par<strong>la</strong>to il profeta Daniele, posta in un luogo santo... (cioè le bandiere che calpestano<br />

<strong>la</strong> regione di Giuda, che dal rimpatrio dell’esilio era considerata terra santa, come<br />

dominio speciale di Yahvé) allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, e<br />

quelli che sono nel<strong>la</strong> città se ne partano, e quelli che sono per <strong>la</strong> campagna non<br />

entrino in essa. Perché quelli sono giorni di vendetta, affinché tutte le cose che sono<br />

scritte siano adempiute». 449<br />

Come abbiamo visto sopra, al versetto 26, <strong>la</strong> distruzione di Gerusalemme e del<br />

tempio era descritta con le parole: «La sua fine verrà come una inondazione e vi<br />

saranno delle devastazioni sino al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> guerra».<br />

Giuseppe F<strong>la</strong>vio vedeva nel suo tempo <strong>la</strong> realizzazione dell’oracolo dell’angelo:<br />

«Questo grande profeta (Daniele) ha avuto anche conoscenza dell’Impero di Roma e<br />

dell’estrema deso<strong>la</strong>zione nel<strong>la</strong> quale questo impero ridurrà <strong>la</strong> nostra nazione». 450<br />

Gerusalemme sarebbe stata distrutta come una inondazione. 451 Nell’incendio di<br />

Gerusalemme «si sarebbe detto che <strong>la</strong> collina del tempio ribollisse fin dalle radici,<br />

rigurgitando come il fuoco da ogni parte, e che il sangue fosse più abbondante del<br />

fuoco e gli uccisi più numerosi degli uccisori. In nessun punto <strong>la</strong> terra compariva<br />

sotto i morti, bensì i soldati dovevano salire sui mucchi di cadaveri per inseguire i<br />

fuggiaschi». 452<br />

447<br />

cit. da J. Fabre d’Envieu, o.c., t. II, p. 1017.<br />

448<br />

Tertulliano, Apologetica, XVI:8; cit. da J. Fabre d’Envieu, o.c., t. II, p. 1019.<br />

449<br />

Matteo 24:15; Zaccaria 2:12; Luca 21:21,22.<br />

Il Prof. W.H. Shea propone un’altra spiegazione che riportiamo : «Dal punto di vista storico sono i Romani che<br />

hanno compiuto <strong>la</strong> devastazione. Siccome i Giudei occupavano <strong>la</strong> loro capitale fino a quel momento, e le<br />

abominazioni dovevano precedere <strong>la</strong> devastazione, sono i Giudei e non i Romani che hanno <strong>la</strong> responsabilità di queste<br />

“abominazioni”. Come questa predizione si è realizzata? Forse per il fatto che hanno continuato a offrire i sacrifici.<br />

Non so<strong>la</strong>mente essi non avevano più valore, ma servivano a negare <strong>la</strong> realizzazione antitipica che li aveva compiuti.<br />

Avrebbero dovuto insegnare una verità, ma essi <strong>la</strong> respingevano. È una applicazione possibile del termine<br />

“abominazioni”. Ce n’è un altro, che si riferisce al ruolo finale giocato dal tempio. Negli ultimi momenti dell’assedio<br />

di Gerusalemme, il tempio si è trasformato in una fortezza, in un ultimo bastione di resistenza contro i nemici che<br />

circondavano <strong>la</strong> città. Ciò pervertiva il motivo per il quale era stato eretto, cioè il culto e i servizi in onore a Dio»<br />

Daniel 9 :24-27, p. 280.<br />

450<br />

Giuseppe F<strong>la</strong>vio, o.c., X:12. Vi fa anche allusione in Guerre Giudaiche, IV:22 e VI:8.<br />

451<br />

Linguaggio usato anche dai profeti per descrivere <strong>la</strong> deso<strong>la</strong>zione nel<strong>la</strong> quale veniva <strong>la</strong>sciata una città conquistata<br />

(Geremia 51:42; Daniele 11:10,22,26). «Questa espressione si trova anche in una iscrizione assira, re<strong>la</strong>tiva al sacco di<br />

Tebe ad opera di Assurbanipal. Si legge: “Essi (gli Assiri) s’impadronirono per intero del<strong>la</strong> città e <strong>la</strong> distrussero come<br />

una inondazione"» (traduzione d’Oppert, Mémoires de l’Acad. des Inscript., ecc. 1869, t. VIII, p. 601); cit. da J. Fabre<br />

d’Envieu, o.c., p. 989.<br />

452<br />

Giuseppe F<strong>la</strong>vio, Guerre Giudaiche, VI.<br />

142<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!