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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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DISCORSO ESCATOLOGICO DI GESÙ: MATTEO XXIV - MARCO XIII - LUCA XXI<br />

Questa situazione di guerre e di disordini, presentata da Gesù, si riferisce a tutto<br />

l’intervallo tra <strong>la</strong> sua ascensione e il suo ritorno.<br />

Questa è <strong>la</strong> <strong>storia</strong> del nostro mondo. Gli storici non hanno nul<strong>la</strong> da raccontarci se non<br />

questa realtà. Al<strong>la</strong> guerra si aggiunge <strong>la</strong> fame, essa stessa è uno squilibrio, aumenta anche a<br />

causa dei cataclismi e terremoti in vari luoghi.<br />

Luca menziona i segni del cielo, molto probabilmente volendo indicare con questa<br />

espressione: passaggio di comete, eclissi o fenomeni insoliti, ma questi segni non<br />

indicheranno una fine prossima, essi saranno dei pali indicatori che attestano che realmente in<br />

un futuro <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> di Gesù troverà tutta <strong>la</strong> sua realizzazione.<br />

Tutte queste cose non saranno che il debutto del<strong>la</strong> sofferenza, «sofferenze di parto»<br />

(letteralmente) che indica <strong>la</strong> rinascita di un nuovo mondo.<br />

Questi segni, sebbene non siano indicativi per <strong>la</strong> distruzione di Gerusalemme e il ritorno di<br />

Cristo, presentano ugualmente una progressione: dall’udire par<strong>la</strong>re di guerre (versetto 6) si<br />

passa al versetto 7 : «nazione contro nazione».<br />

«<strong>Quando</strong> alle grandi commozioni sociali si aggiungono le convulsioni del<strong>la</strong> natura fisica,<br />

le immaginazioni si eccitano, il popolo si fa profeta e grida: “La fine è prossima!”. È proprio<br />

contro questi impulsi che Gesù mette in guardia i fedeli che, più che gli altri, per l’effetto<br />

stesso del<strong>la</strong> loro speranza religiosa, potrebbero essere esposti a simili delusioni» (F. Godet<br />

o.c., t. II, pp. 409, 410).<br />

Con le sue parole Gesù vuol dire che questi fenomeni per nessun motivo devono essere<br />

presi come segni precursori del suo ritorno. In altre parole, non possiamo attribuire il valore di<br />

segni a qualche guerra del passato o del presente: «Perché bisogna che questo avvenga, ma<br />

non sarà ancora <strong>la</strong> fine». «Perché bisogna che queste cose avvengano prima, ma <strong>la</strong> fine non<br />

verrà subito dopo» (Matteo 24:6; Luca 21:9). «Tutto questo non sarà che principio di dolori»<br />

(Matteo 24:8).<br />

«Mentre i versetti 4-8 descrivono delle catastrofi generali o cosmiche, i versetti 9-14<br />

evocano delle persecuzioni contro i discepoli (umas)» (P. Bonnard, o.c., p. 350).<br />

I versetti 9, 10 di Matteo riassumono quelli di Luca 9-19, più dettagliati.<br />

La persecuzione del<strong>la</strong> Chiesa inizia subito dopo <strong>la</strong> Pentecoste, con <strong>la</strong> testimonianza degli<br />

apostoli davanti ai tribunali giudei (Atti 4:3,7; 5:18, 26, 27; 6:12; 8:3; 9:2; 12:1) e pagani<br />

(Atti 16:22; Atti 24 e 25; Filippesi 1:12; 2 Timoteo 4:16, ecc.).<br />

I versetti 8 e 9 cercano di mettere in risalto <strong>la</strong> progressività del male. Prima le persecuzioni<br />

dall’esterno («allora vi getteranno…») e a causa di esse, anche dall’interno («allora molti si<br />

scandalizzeranno…»).<br />

Inoltre dei falsi profeti, seducendo, toglieranno dal<strong>la</strong> chiesa coloro che non si sono fermati<br />

al<strong>la</strong> paro<strong>la</strong> di Cristo.<br />

Se mettiamo in re<strong>la</strong>zione il versetto 11 con il versetto 5, sembrerebbe che Gesù voglia dire<br />

che come molti falsi cristi sorgeranno dopo <strong>la</strong> sua morte, così ne verranno altrettanti poco<br />

prima del<strong>la</strong> distruzione e del suo ritorno.<br />

Matteo 24:12. L’«iniquità» (gr. anomia) «è <strong>la</strong> rivolta contro <strong>la</strong> legge, contro ogni legge<br />

divina e umana» (L. Bonnet, o.c., t. I, p. 191). Ci sarà un moltiplicarsi del male a tal punto che<br />

l’egoismo, <strong>la</strong> diffidenza reciproca estenderanno il loro impero, e <strong>la</strong> carità, l’amore, <strong>la</strong><br />

solidarietà si raffredderanno e deperiranno anche tra i fedeli stessi del<strong>la</strong> chiesa. «La carità non<br />

sussiste che con <strong>la</strong> verità e <strong>la</strong> santità. Dio solo è amore e Gesù solo è il foco<strong>la</strong>re di<br />

quest’amore nel<strong>la</strong> sua chiesa» (P. Bonnard, o.c.). È perché gli uomini avranno rifiutato<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 1201

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