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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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igantaggio che si spandeva dappertutto. Una commissione fu incaricata di preparare<br />

una «nuova legge sui culti». Il sabato 17 giugno, in risposta a dei «rec<strong>la</strong>mi venuti da<br />

tutte le parti», Camille Jordan, quale presidente, domandò di presentare il suo<br />

rapporto. Invitato a farlo nello stesso momento, l’oratore ricordò che «l’opinione<br />

pubblica sollecitava da diverso tempo una revisione delle leggi che vertevano sui culti<br />

e sui loro ministri». Cominciò a esaltare <strong>la</strong> necessità del<strong>la</strong> religione per assicurare <strong>la</strong><br />

felicità e <strong>la</strong> prosperità di un popolo, e citò, in favore del<strong>la</strong> sua tesi, gli ultimi quattro<br />

anni. «La fede in Dio, disse, è per lo Stato una garanzia d’ordine e di stabilità che le<br />

migliori leggi sono incapaci di sostenere». Attribuì «i crimini che poco prima<br />

di<strong>la</strong>niavano l’impero» al<strong>la</strong> scomparsa del<strong>la</strong> Legge divina nei cuori. Gridò: «Il<br />

pensiero di proscrivere tutti i culti in Francia è un pensiero empio... esso è condannato<br />

da questa assemblea». Poi proc<strong>la</strong>mò solennemente, di fronte al<strong>la</strong> nazione e al mondo<br />

intero, il ristabilimento del<strong>la</strong> religione: «Che tutti i nostri concittadini siano dunque<br />

oggi pienamente rassicurati: che tutti, cattolici, protestanti, coloro che hanno giurato o<br />

che non hanno giurato, sappiano che è <strong>la</strong> volontà del legis<strong>la</strong>tore, come augurio del<strong>la</strong><br />

legge, che essi seguano in libertà <strong>la</strong> religione che il loro cuore ha scelto. Io rinnovo a<br />

loro, nel vostro nome, <strong>la</strong> promessa sacra: Tutti i culti siano liberi in Francia». 132<br />

Il decreto del<strong>la</strong> Convenzione che proibiva in Francia tutti i culti era stato<br />

promulgato il 30 brumaio del II anno del<strong>la</strong> Repubblica, cioè il 20 novembre 1793. Un<br />

periodo di tre anni e mezzo ci pone al 20 maggio 1797. In quel mese si nominò una<br />

Commissione che preparasse una nuova legge sui culti. Camille Jordan proc<strong>la</strong>mò <strong>la</strong><br />

restaurazione dei culti a nome del Corpo Legis<strong>la</strong>tivo il 17 giugno 1797. 133<br />

132 J. Vuilleumier, o.c., pp. 176,177.<br />

Già CRESSENER Drue (1638-1718) nel<strong>la</strong> sua opera The Judgements of God Upon the Roman Catholick Church -<br />

Suppositions and Theoremus, Printed for Richard Chiswell, London 1689, un secolo prima aveva previsto questa<br />

evoluzione degli avvenimenti scriveva: «Teorema n. 21: “Le piazze del<strong>la</strong> grande Città (Apocalisse XI) sono <strong>la</strong><br />

Dominazione di Babilonia”. Conseguenza n. 1: “La decima parte del<strong>la</strong> città è <strong>la</strong> decima parte del<strong>la</strong> dominazione di<br />

Babilonia”. Conseguenza n. 2: “La decima parte del<strong>la</strong> città è uno dei dieci regni, che era dato al<strong>la</strong> bestia”. Teorema n.<br />

25: “L’uccisione dei Testimoni è <strong>la</strong> feroce persecuzione del<strong>la</strong> Chiesa, e quasi <strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> bestia”. Teorema n. 27: “I<br />

tre giorni e mezzo, versetto 9, sono minimo tre anni e mezzo”. Teorema 28: “L’espressione ‘i corpi morti dei<br />

testimoni’, non può avere un significato letterale”; perciò (Conseguenza n. 2) “l’uccisione dei testimoni non è un<br />

generale massacro dei protestanti,” ma può essere (Teorema n. 29) <strong>la</strong> “soppressione del<strong>la</strong> vera religione, in tutte le<br />

parti del<strong>la</strong> giurisdizione del<strong>la</strong> bestia”. Teorema n. 32: “La resurrezione dei testimoni è <strong>la</strong> rinascita del<strong>la</strong> vera religione<br />

in alcuni dei domini del<strong>la</strong> Chiesa romana dove essa è stata soppressa” - e questa resurrezione “non è ancora<br />

avvenuta”.» Cit. da E. Froom, o.c., vol. II, pp. 594,595.<br />

133 Questo nostro modo di spiegare il testo biblico ha fatto sorgere alcune obiezioni perché, secondo le parole di<br />

Giovanni di Apocalisse 11:7, i due testimoni vengono uccisi dal<strong>la</strong> bestia dopo aver «compiuto <strong>la</strong> loro testimonianza»<br />

cioè dopo i 1260 anni, versetto 3. Quindi dopo il 1798, anno in cui il papato riceve <strong>la</strong> ferita mortale e viene deportato<br />

prigioniero in Francia e non prima, nel 1797.<br />

Si può supporre che per <strong>la</strong> Francia i due testimoni avessero già compiuto il loro mandato al tempo del<strong>la</strong><br />

Rivoluzione e che quindi non avrebbero avuto una ulteriore possibilità di successo. Inoltre <strong>la</strong> Rivoluzione francese,<br />

sebbene abbia una data storica, indica un’epoca. Al<strong>la</strong> fine del XVIII secolo c’è un cambiamento epocale. Le date<br />

hanno valore indicativo, come <strong>la</strong> Rivoluzione è stato il detonatore di un passaggio di un’era ad un’altra. Il nostro<br />

Capitolo V, p. 256 e seg., presenta diverse date per l’inizio e <strong>la</strong> fine dei 1260 giorni profetici. Il 1798 è quel<strong>la</strong> più<br />

accreditata presso i commentatori.

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