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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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DA POTERE RELIGIOSO A POTERE TEMPORALE<br />

Verso il 524 l’imperatore Giustino cominciò a perseguitare gli Ariani... Teodorico<br />

fu quindi costretto a reagire, perseguitando i Cattolici, e si trovò subito in urto col<br />

Papa, eccitando lo scontento delle popo<strong>la</strong>zioni... (Qualche anno dopo sul trono<br />

pontificio si trovò) Giovanni I (523-526), che si mostrò lieto anch’esso che<br />

l’imperatore perseguitasse gli Ariani, ciò spinse il furore di Teodorico fino al<br />

parossismo. Egli, nonostante <strong>la</strong> viva resistenza, costrinse il Papa a partire per Costantinopoli,<br />

pretendendo che andasse colà a difendere <strong>la</strong> causa degli Ariani,...<br />

altrimenti minacciava severe rappresaglie. Il Papa assai di ma<strong>la</strong> voglia partì per<br />

l’Oriente, e fu accolto con grande entusiasmo (prima volta che un pontefice romano<br />

compariva a Costantinopoli). Ottenne tutto quello che domandò nell’interesse del<br />

cattolicesimo; nul<strong>la</strong> però, com’era naturale, ottenne, né gl’importava ottenere, a<br />

favore degli Ariani. Lo sdegno di Teodorico fu tale che, quando Giovanni tornò, lo<br />

chiuse in carcere (a Ravenna), dove il 25 maggio 526 morì. Ed ora il re volle, per<br />

propria sicurezza, ingerirsi nelle elezioni del nuovo papa, indicando colui che fu poi<br />

eletto col nome di Felice III (526-530). Tutto questo destò d’ogni parte uno<br />

straordinario e universale malcontento contro di lui” 58 anche se il governo di<br />

Teodorico era stato pieno di civiltà e di gloria, presentando un’Italia molto unita.<br />

L’imperatore, dopo avere neutralizzato i Vandali in Africa nel 534, si preoccupava<br />

dell’Italia, dove inviava Belisario con un esiguo esercito di 7.500 persone, mentre si<br />

combattevano i Goti in Dalmazia per dividere le loro forze.<br />

“Ma nonostante il valore personale (di Belisario), i suoi infiniti accorgimenti, <strong>la</strong><br />

sua capacità strategica, egli non avrebbe mai potuto fare quello che fece, con le poche<br />

sue genti, per quanto valorose, se non avesse avuto il favore e <strong>la</strong> cooperazione dei<br />

Romani, ai quali, con molta accortezza seppe presentarsi fin dal principio, come uno<br />

che veniva a liberarli dal giogo barbarico e dal<strong>la</strong> persecuzione ariana, ed anche come<br />

un restauratore dell’antica grandezza romana”. 59<br />

Belisario, al<strong>la</strong> testa dei suoi, entrò in Roma “dove fu c<strong>la</strong>morosamente accolto”, ma<br />

per Roma iniziò un assedio, da parte dei Goti, che durò oltre un anno, dal marzo del<br />

537 al marzo del 538; tuttavia i Goti non prevalsero.<br />

Nel 553 Narsete, successore di Belisario, nel<strong>la</strong> battaglia sul monte Sant’Angelo<br />

sconfisse definitivamente gli Ostrogoti. Molti di loro passarono le Alpi, raggiunsero i<br />

Franchi nel Nord Italia, cercando di indurli ad attaccare Bisanzio.<br />

58 Idem, pp. 160,164,165,169,170. Siccome Teodorico si era urtato contro il corno nascente, novantasette giorni<br />

dopo <strong>la</strong> morte di papa Giovanni, lui stesso morì e “più d’una leggenda s’andò formando intorno ad essa. Procopio<br />

racconta che, trovandosi Teodorico ad un banchetto, gli fu portato un grosso pesce, il quale, digrignando i denti e<br />

rivolgendo minacciosamente gli occhi, pareva che assumesse le sembianze di Simmaco. Spaventato da ciò il re si sentì<br />

preso da brividi che lo costrinsero a mettersi a letto, dove non vi furono panni che bastassero a riscaldarlo, ed il 30<br />

agosto 526, in età di settantadue anni, fu condotto a morte da una forte dissenteria. Un’altra leggenda, narrata assai più<br />

tardi nei Dialoghi di Gregorio Magno, racconta che un collettore di tasse, passando per l’iso<strong>la</strong> di Lipari, vi trovò un<br />

eremita che subito esc<strong>la</strong>mò: “È morto Teodorico!”. “Come mai rispose l’altro, se non è molto che io lo <strong>la</strong>sciai in<br />

buona salute?”. “Eppure, soggiunge l’eremita, io l’ho visto or ora passare colle mani legate, fra papa Giovanni I e<br />

Simmaco, ed essere gettato nel cratere del vulcano di Lipari”” idem.<br />

59 Idem, pp. 184,185. “Giustiniano succedendo a suo zio nel 527, all’età di 40 anni ereditò i suoi sentimenti religiosi.<br />

Si pose qual difensore dell’ortodossia poco apprezzata dai re barbari dell’Occidente i quali sono quasi tutti ariani.<br />

Nelle sue imprese contro i Vandali e i Goti, c’è di già un po’ dello spirito delle crociate” LOT Ferdinando, La fin du<br />

monde antique et le début du Moyen Âge, Paris 1927, p. 299.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 237

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