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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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CAPITOLO XXII<br />

quanto Satana non può essere legato con legami materiali, data <strong>la</strong> sua natura di essere<br />

spirituale. È una catena simbolica, creata e formata dalle speciali circostanze nelle<br />

quali sarà costretto a vivere in un mondo non più abitato da alcun essere umano,<br />

perché tutti sono morti.<br />

«La catena che lo paralizza, <strong>la</strong> chiave che lo inchioda nel fondo del<strong>la</strong> sua orrida<br />

Bastiglia, sono contemporaneamente l’irrevocabile decreto divino e l’immutabile<br />

fissità del<strong>la</strong> solitudine che lo circonda. Giusto ritorno delle cose: questo mondo in cui<br />

Lucifero ha <strong>la</strong>vorato per seimi<strong>la</strong> anni 46 per renderlo inabitabile con <strong>la</strong> guerra e le<br />

46 Questa cifra viene calco<strong>la</strong>ta dal<strong>la</strong> cronologia del<strong>la</strong> vita dei patriarchi secondo il testo masoretico che gli ebrei in<br />

polemica con i cristiani ritennero opportuno manomettere. Anche <strong>la</strong> cronologia ebraica, di altri manoscritti precedenti<br />

all’èra cristiana, è più lunga.<br />

Riteniamo opportuna <strong>la</strong> seguente nota in quanto non sono pochi i credenti, di ieri come di oggi, che pensano che<br />

al<strong>la</strong> fine di seimi<strong>la</strong> anni dal<strong>la</strong> creazione dell’uomo ci sarà il millennio dell’Apocalisse che secondo i calcoli è<br />

prossimo. Per questo motivo si crede quindi che quanto prima ci sarà <strong>la</strong> battaglia di Harmaghedon. Secondo alcuni<br />

calcoli i seimi<strong>la</strong> anni sarebbero scaduti già negli anni settanta.<br />

I credenti che pensano che si sia giunti al<strong>la</strong> fine del sesto millennio dal<strong>la</strong> creazione si basano sul<strong>la</strong> cronologia<br />

del<strong>la</strong> vita dei patriarchi così come è riportata nelle Bibbie.<br />

<strong>Quando</strong> però si mettono a confronto i testi biblici con quelli extrabiblici che presentano <strong>la</strong> cronologia dei<br />

patriarchi, vissuti prima e dopo il diluvio, non si può non osservare le differenze che ci sono tra questi testi. C’è una<br />

differenza di 15 secoli tra il testo ebraico Masoretico, del IX secolo d.C., e le versioni dei LXX, testo ebraico tradotto<br />

in greco nel III secolo a.C., del quale si possiedono i manoscritti Sinaiticus, Vaticanus ed Alessandrinus, (prendono<br />

questi nomi dalle località dove sono stati ritrovati) e risalgono al IV, V secolo d.C. A questi testi si possono<br />

aggiungere gli scritti di Giuseppe F<strong>la</strong>vio, il Pentateuco Samaritano, ancora più antico del<strong>la</strong> versione dei LXX, i<br />

numerosi calcoli copti, siriaci, armeni, greci e <strong>la</strong>tini, che sono <strong>la</strong> prova di una cronologia comune, differente da quel<strong>la</strong><br />

presentata nel testo ebraico del quale si servì Gero<strong>la</strong>mo nel V secolo per <strong>la</strong> traduzione del<strong>la</strong> Vulgata e nell’VIII secolo<br />

i masoreti fissarono definitivamente e ufficialmente il testo biblico del<strong>la</strong> comunità ebraica di allora. Il testo ebraico,<br />

scritto fino allora solo con le consonanti delle parole, a causa del<strong>la</strong> dispersione dei Giudei, dopo <strong>la</strong> distruzione di<br />

Gerusalemme e l’interdizione di ritornare in Palestina, onde evitare che gli ebrei perdessero <strong>la</strong> corretta pronuncia i<br />

masoreti vocalizzarono le parole segnando le vocali sopra o sotto.<br />

La presente nota è attinta dal <strong>la</strong>voro del teologo ZURCHER Jean, Une Nouvelle Analyse de <strong>la</strong> Chronologie<br />

patriarcale, dattiloscritto, senza data, 86 pagine.<br />

Che il testo Masoretico sia stato corretto non ci sono dubbi.<br />

Prima del<strong>la</strong> distruzione del tempio nel 70 d.C., e di Gerusalemme nel 135 d.C., non c’è un solo documento che<br />

confermi <strong>la</strong> cronologia masoretica.<br />

Lo storico Demetrio di Falero, nel 177 a.C., scrisse una <strong>storia</strong> dei re di Giuda, contando 5494 anni dal<strong>la</strong> creazione<br />

al IV anno di Filometore, re d’Egitto, sotto il quale viveva. Se a quegli anni si aggiungono i 177 che lo separano<br />

dall’èra cristiana, si ha un totale di 5671 anni. Eupnoleme, nel V anno di Demetrio re di Siria, cioè 158 a.C., calco<strong>la</strong>va<br />

5349 anni dal<strong>la</strong> creazione al suo tempo, cioè 5507 dal<strong>la</strong> creazione all’èra cristiana.<br />

Tutti computano il tempo dall’origine del<strong>la</strong> creazione all’èra cristiana in 5.500 anni circa. Ciò è confermato dal<strong>la</strong><br />

LXX, da Giuseppe F<strong>la</strong>vio (Contro Appione, I,8; I,3,3,4; I,6), da Filone Alessandrino (Livre de <strong>la</strong> Sagesse) e da Giusto<br />

di Tiberiade che hanno una cronologia che conferma quel<strong>la</strong> dei LXX. Anche i manoscritti del Mar Morto<br />

confermerebbero <strong>la</strong> cronologia del testo del<strong>la</strong> LXX.<br />

Tra gli scrittori cristiani possiamo citare, a sostegno di una cronologia non conforme al testo Masoretico,<br />

Clemente Alessandrino (Stromates, I,21) che è stato il primo a studiare in dettaglio <strong>la</strong> cronologia e i suoi calcoli<br />

riflettono le cifre del<strong>la</strong> LXX; Giulio l’Africano, considerato il padre del<strong>la</strong> cronologia, <strong>la</strong> sua opera è andata perduta, ma<br />

Eusebio ne ha conservato <strong>la</strong> sostanza nel<strong>la</strong> sua Cronologia nel<strong>la</strong> quale pone <strong>la</strong> nascita di Gesù nel 5499 dal<strong>la</strong><br />

creazione, mentre Clemente <strong>la</strong> poneva nel 5500; vedere Eusebio di Cesarea (Preparazione Evangelica, libro. IX, 21);<br />

Origene in Dialoghi contro Marcione, par<strong>la</strong>ndo delle 70 settimane di Daniele dice che dal<strong>la</strong> creazione al<strong>la</strong> deso<strong>la</strong>zione<br />

di Gerusalemme (586 a.C.) trascorrono 4900 anni, ponendo così <strong>la</strong> venuta di Gesù nel 5500 dal<strong>la</strong> creazione del<br />

mondo.<br />

Eusebio di Cesarea, riportando una citazione di Polistore, in riferimento ai calcoli di Demetrio, scriveva: «Da<br />

Adamo fino all’entrata in Egitto dei familiari di Giuseppe, sono passati 3624 anni; dal diluvio fino all’entrata di<br />

Giacobbe in Egitto, 1360 anni. Dal<strong>la</strong> vocazione di Abramo al suo arrivo in Canaan, fino al trasferimento di Giacobbe e<br />

del<strong>la</strong> sua famiglia in Egitto, lo spazio di tempo è di 215 anni» (La Preparazione Evangelica, libro IX, 21, traduzione<br />

894<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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