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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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CAPITOLO XVII<br />

seguirlo e calpestare <strong>la</strong> furia delle onde sotto i loro piedi. Così ora vediamo quelli che<br />

seguono l’Agnello dovunque vada che sono in piedi sul mare mesco<strong>la</strong>to con il fuoco,<br />

perché avevano ottenuto <strong>la</strong> vittoria sulle acque agitate e infestate da bestie e sul loro<br />

dominio oppressore. Chi segue l’Agnello, chi cammina con Gesù il figlio di Dio,<br />

passerà attraverso un fuoco che non avrà nessun potere su lui...» 21<br />

Su questo mare di vetro sono riuniti, al sicuro, i fedeli viventi dell’ultima<br />

generazione, che vedranno Gesù ritornare nel<strong>la</strong> sua gloria, perché hanno risposto<br />

all’appello del triplice messaggio, non hanno preso il marchio del<strong>la</strong> bestia, sono usciti<br />

da Babilonia, e costituiranno <strong>la</strong> grande fol<strong>la</strong> che è vissuta al tempo del<strong>la</strong> grande<br />

tribo<strong>la</strong>zione il cui numero simbolico di pienezza, di totalità e di perfezione è<br />

rappresentato dal<strong>la</strong> cifra 144.000, che è stata suggel<strong>la</strong>ta dallo Spirito di Dio. 22<br />

Questo mare ricorda quello del Mar Rosso, luogo di distruzione e morte per<br />

Faraone e le sue ostilità, ma di salvezza e libertà per il popolo di Dio. Si ripete<br />

l’esperienza di Esodo XV dopo <strong>la</strong> liberazione. Qui in Apocalisse l’Israele di Dio, del<br />

Nuovo Testamento, è visto liberato dai nemici e sta in piedi sul celeste mare di vetro.<br />

Il fuoco è frequentemente utilizzato a simbolo del giudizio, ed è enfatizzato in questo<br />

versetto, il cui significato non si trova nel precedente mare di cristallo. Siamo così<br />

all’apice del<strong>la</strong> descrizione di un altro Esodo, quello del<strong>la</strong> liberazione del popolo di<br />

Dio da Babilonia.<br />

Il secondo versetto è quindi una descrizione per anticipazione di un avvenimento<br />

futuro. Non si deve pensare, come alcuni hanno creduto, che i santi verranno<br />

trasportati in cielo prima che le piaghe si riversino sul<strong>la</strong> terra. Questa spiegazione,<br />

presente nel mondo evangelico fondamentalista, non può essere accettata. Con questa<br />

descrizione anticipata del<strong>la</strong> vittoria, Dio ha voluto far conoscere i risultati finali. Dio<br />

presenta i vincitori già in possesso del frutto del<strong>la</strong> loro vittoria, perché vuole<br />

assicurare che le piaghe non li colpiranno. Che gli eletti siano ancora sul<strong>la</strong> terra<br />

durante le piaghe, e quindi non possano essere stati rapiti in cielo, è dimostrato dal<br />

fatto che il testo di Giovanni insiste nel dire che i f<strong>la</strong>gelli colpiscono chi ha il marchio<br />

del<strong>la</strong> bestia e ciò presuppone che sul<strong>la</strong> terra ci siano anche coloro che non l’abbiano,<br />

altrimenti le piaghe, se non ci fossero i figli di Dio, colpirebbero semplicemente<br />

l’umanità che vive e il testo non avrebbe avuto motivo di precisare l’accettazione del<br />

marchio. Inoltre, in occasione del<strong>la</strong> VI piaga abbiamo tra parentesi, in mezzo al<strong>la</strong><br />

descrizione del f<strong>la</strong>gello, una promessa e una esortazione che invita al<strong>la</strong> perseveranza i<br />

credenti che sono sul<strong>la</strong> terra: «Ecco io vengo come un <strong>la</strong>dro; beato colui che veglia e<br />

serba le sue vesti onde non cammini ignudo e non si vedano le sue vergogne». 23<br />

«Il canto di Mosè e il canto dell’Agnello, cioè il canto di Mosè che è anche il<br />

canto dell’Agnello, indica l’unità indissolubile delle due alleanze, tramite le quali si<br />

compie <strong>la</strong> redenzione. Questo canto vuole celebrare l’opera del<strong>la</strong> salvezza tutta intera,<br />

così come Dio l’ha preparata con Mosè e compiuta da Cristo. Se questa spiegazione<br />

può sembrare troppo sottile, si può supporre che voglia dire semplicemente: questo<br />

21 TORRANCE T.F., The Apocalypse Today, London 1960, pp. 126,127.<br />

22 Apocalisse 7. Vedere il nostro Capitolo XVIII.<br />

23 Apocalisse 16:15.<br />

694<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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