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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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DA POTERE RELIGIOSO A POTERE TEMPORALE<br />

Al<strong>la</strong> dimostrazione del parallelismo dei testi si deve aggiungere che <strong>la</strong> vita del<br />

piccolo corno va dal suo sorgere fino a quando i santi riceveranno il regno, quindi ha<br />

una vita millenaria e che i tre anni e mezzo, cioè 1260 anni, presentano solo il<br />

periodo del<strong>la</strong> sua supremazia e del<strong>la</strong> opera nefanda. A ciò possiamo aggiungere che<br />

con questo linguaggio profetico, dove le nazioni sono rappresentate da animali, <strong>la</strong><br />

durata del tempo è espressa in termini crittografici in cui un giorno corrisponde a un<br />

anno so<strong>la</strong>re.<br />

“I tempi di cui par<strong>la</strong> Daniele sono degli anni, ma degli anni profetici, composti di<br />

360 giorni profetici di cui ognuno rappresenta un anno... Per conservare l’armonia<br />

delle figure in queste visioni del<strong>la</strong> notte, bisognava, poiché ognuno dei quattro imperi<br />

è rappresentato da una bestia, che <strong>la</strong> loro durata coincidesse anche con <strong>la</strong> vita di una<br />

bestia... (Inoltre) Era utile al<strong>la</strong> Chiesa di Dio conoscere troppo in anticipo <strong>la</strong> data<br />

precisa di questi tristi avvenimenti. Senza questa precauzione, <strong>la</strong> lunghezza dei tempi<br />

l’avrebbe esposta o ad addormentarsi, o a scoraggiarsi. Bisognava dunque avere un<br />

linguaggio che non gli permettesse di comprendere troppo presto le grandi epoche<br />

profetiche del<strong>la</strong> santa Scrittura”. 120<br />

Questo principio di un giorno-anno con prospettiva profetica è formu<strong>la</strong>to nel libro<br />

di Ezechiele: “Conterai gli anni del<strong>la</strong> loro iniquità in un numero pari a quello di quei<br />

giorni... t’ingiungo un giorno per un anno”. 121<br />

“Che un giorno nel<strong>la</strong> <strong>profezia</strong> corrisponda a un anno, è ciò che hanno riconosciuto<br />

i principali esegeti del<strong>la</strong> Riforma”. 122<br />

Uno studioso del XVIII secolo ha potuto dire: “Tutti sanno che un giorno è un<br />

anno nello stile profetico”. 123 Il Maestro Vaucher scrive: “Innumerevoli autori<br />

I passi biblici che indicano periodi di tempo di 1260, 1290, 1335 giorni, 42 mesi, 2300 sere e mattine,<br />

presentando un tempo che supera l’anno, crediamo che intenzionalmente vogliano indicare un tempo simbolico <strong>la</strong> cui<br />

chiave di lettura è offerta dal testo biblico nel suo contesto immediato, che descrive cose, avvenimenti che si<br />

protraggono e portano in un tempo lontano e nelle dichiarazioni di Numeri 4:5,6 e di Ezechiele 14:34.<br />

120<br />

L. Gaussen, o.c., t. III, pp. 74,78,79.<br />

121<br />

Ezechiele 4:5,6; vedere Numeri 14:34<br />

122<br />

DAWSON Bell William, So<strong>la</strong>r and Lunar Cycles implied in the prophetical Numbers in the Book of Daniel,<br />

Transactions of the Royal Soc. of Canada, 2 a series, Xl, III, Ottawa, 1905, p. 51; Cit. da A.F. Vaucher, idem, p. 9.<br />

“Cipriano, Prospero, Ticonio, Primasio e altri, dai tempi più lontani, avevano pensato che questi tre anni e mezzo<br />

potevano ben indicare degli anni profetici e che i 1260 giorni potrebbero ben essere 1260 anni” L. Gaussen, o.c., t. III,<br />

p. 81,82; Giustino Martire, Ireneo, Origene, Tertulliano, Gero<strong>la</strong>mo, Agostino, Crisostomo, Lattanzio hanno creduto<br />

che questo periodo dovesse essere compreso in senso letterale, cioè tre anni e mezzo.<br />

1260 giorni/anni “Sono serviti di base ai calcoli di Saadia ben Joseph (882-942), autore di un commentario<br />

inedito sul libro di Daniele conservato al<strong>la</strong> Biblioteca Bodléienne d’Oxford (ms. Opp. add. Qu 154. Vedere Hermann<br />

SPIEGEL, Saadia al-Fajjûmi’s arabische Danielversion, Berlin 1906. Essa ha attirato l’attenzione dell’abate<br />

Gioacchino da Fiore e dei suoi numerosi discepoli. Vedere Giovanni dei Gioacchini (verso 1130-1202), Concordia<br />

Vetris et Novi Testamenti, Venezia 1519, fol. 134,135. Vedere anche il commentario pseudo-gioacchino Supper<br />

Esaiam prophetam, Venezia 1517, fol.33; Super Hieremiam prophetam, Venezia 1525, fol. 45. Innumerevoli autori<br />

giudei, cattolici, protestanti hanno riconosciuto i 1260 giorni come altrettanti anni, pur differenziandosi sul<strong>la</strong> data di<br />

partenza e di arrivo” VAUCHER Alfred Félix, Les Prophéties Apocalyptiques et leur Interprétation, ed. Fides,<br />

Collonges-sous-Salève 1972, p. 9. L’abate Gioacchino da Fiore è stato il primo cristiano a dare ai 1260 giorni il valore<br />

di anni. In Expositio super Apocal., (Venezia 1527, fol. 131,145,157,165) stabilisce il principio mentre in Concordia<br />

Veteris ac Novi Test., (Venezia 1519, II,I,16, fol. 12 e V,15, fol. 67,118, fol. 134,135) <strong>la</strong> rego<strong>la</strong> è applicata a questo<br />

numero.<br />

123<br />

COURT Antoine de GEBELIN, Le monde primitif, VIII, Paris 1781, p. 90; cit. da A.F. Vaucher, o.c., p. 8.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 255

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