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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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«L’arca dell’alleanza deve essere presentata come il trono di Yahvé». 181 «Si<br />

riteneva che l’Eterno risiedesse sopra l’arca; è da lì che partiva <strong>la</strong> sua voce quando si<br />

intratteneva con Mosè per par<strong>la</strong>rgli a “faccia a faccia, come un uomo par<strong>la</strong> col proprio<br />

amico”. 182 L’arca non era là per il tabernacolo ma il tabernacolo era là per l’arca. Se il<br />

tabernacolo raffigurava <strong>la</strong> dimora di Yahvé‚ l’arca era come lo sgabello del suo trono<br />

celeste. 183 Essa era chiamata l’arca del<strong>la</strong> testimonianza perché racchiudeva le tavole<br />

del<strong>la</strong> legge; e anche l’arca di Dio, l’arca dell’Eterno, l’arca del<strong>la</strong> forza dell’Eterno; 184<br />

il più spesso l’arca dell’alleanza... Le due tavole dell’alleanza che solo riempiono<br />

questa arca, ricordano le parole del salmista: “La giustizia e il giudizio sono <strong>la</strong> base<br />

del tuo trono”. 185 Sull’arca riposa una <strong>la</strong>stra d’oro massiccio del<strong>la</strong> quale si ignora lo<br />

spessore. Veniva chiamata capporet, propiziatorio, nome che deriva da ciò che si<br />

faceva nel grande giorno delle espiazioni; era su questo coperchio d’oro che il<br />

sommo sacerdote faceva l’aspersione del sangue del<strong>la</strong> vittima offerta per il popolo. Il<br />

propiziatorio è sempre presentato come indipendente dall’arca e come più importante<br />

dell’arca stessa... È l’oggetto più santo del luoghi consacrati al culto israelitico,<br />

perché è là che Dio si manifesta al suo popolo e, dopo avergli fatto conoscere <strong>la</strong> sua<br />

volontà generale con le tavole del<strong>la</strong> legge, gli rive<strong>la</strong> <strong>la</strong> sua volontà partico<strong>la</strong>re. È per<br />

così dire il luogo di appuntamento d’Israele con il suo Dio. 186 In 1 Cronache XXVIII<br />

il luogo santissimo è chiamato camera del propiziatorio, e non camera dell’arca. Se le<br />

tavole del<strong>la</strong> legge racchiuse nell’arca testimoniavano altamente contro il peccato del<br />

popolo e contro quelli di ogni israelita, il propiziatorio che ricopriva l’arca, una volta<br />

asperso di sangue del<strong>la</strong> vittima, ricordava l’espiazione e testimoniava più ancora del<br />

perdono di Dio. L’arca con il propiziatorio era un oggetto di culto così santo che non<br />

so<strong>la</strong>mente nessuno osava toccare, ma che il sommo sacerdote, quando vi si<br />

avvicinava, presentandosi una so<strong>la</strong> volta all’anno nel luogo santissimo, doveva<br />

cominciare ad avvolger<strong>la</strong> in una nube d’incenso che <strong>la</strong> ve<strong>la</strong>va al<strong>la</strong> sua vista. 187 (Per<br />

quanto riguarda i cherubini), ci mancano i dettagli sul<strong>la</strong> forma di queste figure poste<br />

sul propiziatorio. Tutto ciò che sappiamo è che essi dovevano formare corpo con lui e<br />

dimorare inseparabili; inoltre erano di oro battuto, mentre il propiziatorio era d’oro<br />

massiccio, e avevano una faccia (senza dubbio umana) e due ali. Dovevano<br />

rappresentare le creature coscienti di se stesse, intelligenti e libere (uomini e angeli)<br />

raffigurandole nell’atteggiamento di adorazione e di contemp<strong>la</strong>zione delle perfezioni<br />

divine». 188<br />

181 SCHEDL C., Storia del Vecchio Testamento, vol. I, Roma 1963, p. 373.<br />

182<br />

Esodo 33:11.<br />

183<br />

Salmo 99:5; 132:7; 1 Cronache 28:2.<br />

184<br />

Esodo 30:6; 2 Samuele 6:2; Giosuè 7;6.<br />

185<br />

Salmo 97:2.<br />

186<br />

Esodo 25:22.<br />

187<br />

Levitico 16:12,13.<br />

188<br />

La Bible Annotée‚ o.c. Exode, pp. 478,479,490. «L’origine di questa paro<strong>la</strong> cherubino è ancora un motivo di<br />

discussione. Gli uni <strong>la</strong> mettono in re<strong>la</strong>zione con <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> ebraica rachav (andare a cavallo o in carro), gli altri con <strong>la</strong><br />

radice ariana gribh (afferrare, da cui gruf, grifone, ecc.); altri ancora differiscono. La prima etimologia è resa<br />

verosimile dal Salmo 18:11. Quanto al<strong>la</strong> natura di questi esseri può essere compresa in due maniere. O essi formano

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