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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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APPENDICE N. 15<br />

apertamente <strong>la</strong> legge di Dio che verranno i tempi difficili di 2 Timoteo 3:1-5. Sarà nel<strong>la</strong><br />

società detta cristiana che ciò si realizzerà.<br />

In questo regno del rifiuto di Dio si manifesterà potentemente l’uomo del peccato o<br />

letteralmente senza legge (2 Tessalonicesi 2:3), che contrasterà e rifiuterà volutamente <strong>la</strong><br />

Legge di Dio. Si ripresenterà come l’ottavo re (Apocalisse 17:11) compiendo ciò che il<br />

profeta Daniele dice al capitolo 11:40-12:1 (vedere anche Apocalisse 17:14 e 13:15-18).<br />

Matteo 24:13. Cioè chi avrà perseverato nel fare sì che Dio compia <strong>la</strong> sua opera in lui<br />

(Filippesi 1:6) sarà salvato.<br />

Matteo 24:14. La fine avverrà con il compimento del<strong>la</strong> predicazione dell’Evangelo eterno.<br />

Questo Evangelo del regno non è altro che <strong>la</strong> predicazione che il Regno di Dio si è realizzato<br />

in Cristo e quindi l’invito ai giudei di accettare l’Uomo-Re (Daniele 9:25). <strong>Quando</strong> questo<br />

invito sarà stato fatto a tutti i giudei, allora Gerusalemme sarà distrutta (Colossesi 1:23).<br />

«La fine del versetto 14 è <strong>la</strong> stessa di quel<strong>la</strong> del versetto 3. Il versetto 14 significa<br />

letteralmente che l’Evangelo sarà annunziato a tutta <strong>la</strong> terra abitata» (P. Bonnard, o.c., p. 351).<br />

Stesso pensiero di L. Bonnet (o.c., p. 191), il quale poi aggiunge: «Questa testimonianza<br />

<strong>diventa</strong> così per ogni popolo, per ogni anima, una crisi, un giudizio interiore che sfocia nel<strong>la</strong><br />

vita o nel<strong>la</strong> morte».<br />

«L’Evangelo di cui il Cristo par<strong>la</strong> qui non sembra essere <strong>la</strong> predicazione del<strong>la</strong> fede, ma<br />

piuttosto l’annuncio del<strong>la</strong> fine del mondo» (NEGRONINI Bernardino, Dell’ultima persecuzione<br />

del<strong>la</strong> Chiesa e del<strong>la</strong> fine del mondo, Fossombrone, vol. II, 1861, p. 199; cit. da VAUCHER<br />

Alfred Félix, Deux essais sur <strong>la</strong> prophétie biblique, Collonges-sous-Salève 1969, p. 14).<br />

Questo Evangelo è quello del<strong>la</strong> realizzazione «Venga il tuo regno» (Matteo 6:10),<br />

annuncia <strong>la</strong> venuta di Cristo e corrisponde a «l’Evangelo eterno» di Apocalisse 14:6,7.<br />

In conclusione i versetti da 4 a 14 presentano un panorama generale del<strong>la</strong> vita del<strong>la</strong> Chiesa<br />

fino al<strong>la</strong> parusia e trovano <strong>la</strong> loro realizzazione anche prima del<strong>la</strong> distruzione del tempio.<br />

Segno re<strong>la</strong>tivo al<strong>la</strong> distruzione del Tempio<br />

Segno preciso, chiaro, ben definito: Matteo 24:15. Matteo e Marco invitano a riflettere,<br />

perché se i credenti non colgono quel segno non ci sarà per loro alcuno scampo. Quel segno è<br />

l’unico, il solo. Non ci sono segni, c’è «il segno». Gesù risponde con precisione al<strong>la</strong> domanda:<br />

«Quale sarà il segno…». Luca, per il fatto che si rivolge a uditori greci, sostituisce le parole<br />

«l’abominazione del<strong>la</strong> deso<strong>la</strong>zione» con altre espressioni più chiare per il mondo dei gentili:<br />

«Gerusalemme circondata dagli eserciti».<br />

Finché i credenti non vedranno quel segno non dovranno preoccuparsi, ma dopo non ci<br />

sarà più tempo da perdere, <strong>la</strong> situazione precipiterà. Ecco perché Gesù invita a essere vigi<strong>la</strong>nti<br />

e pronti. Perché non si sa quando arrivi il Padrone o quando arrivi il segno.<br />

Con queste espressioni: «abominazione e deso<strong>la</strong>zione», «Gerusalemme circondata», Gesù<br />

non si riferisce al<strong>la</strong> presa di Gerusalemme, ma all’invasione graduale del<strong>la</strong> Terra Santa da<br />

parte dell’esercito nemico. Impossibile scappare quando Gerusalemme sarebbe stata<br />

circondata.<br />

«…Il termine di Daniele, citato da Gesù, si può applicare al<strong>la</strong> profanazione di questo luogo<br />

sacro (e non del tempio) da parte degli stendardi romani, simboli dell’ido<strong>la</strong>tria e adorati dai<br />

soldati romani» (GODET Frédéric, Introduction au Nouveau Testament, t. II, p. 180). I cristiani<br />

1202<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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