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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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LA PROFEZIA E GLI STATI UNITI D’AMERICA<br />

giusto mettersi d’accordo con <strong>la</strong> maggioranza, dovranno sopportare le conseguenze o<br />

cercarsi un clima più conforme ai loro gusti».<br />

Nel Nébraska, il reverendo E.B. Graham, vice presidente del<strong>la</strong> National Reform<br />

Association arricchiva il pensiero con queste parole: «Noi potremmo aggiungere in<br />

tutta giustizia che, se gli avversari del<strong>la</strong> Bibbia (o meglio: gli avversari del<strong>la</strong> nostra<br />

interpretazione del<strong>la</strong> Bibbia) non amano il nostro governo e il suo aspetto religioso,<br />

non devono fare altro che recarsi in un paese selvaggio e iso<strong>la</strong>to, dissodarlo ed<br />

instal<strong>la</strong>rvisi, nel nome del diavolo e per l’amore del diavolo, un governo a modo loro,<br />

fondato sulle loro idee atee, per restarvi fino al<strong>la</strong> morte». 130<br />

XX secolo<br />

Nel 1904 e 1907 venivano prese delle decisioni per <strong>la</strong> chiusura dell’Esposizione<br />

Universale di Chicago e di diverse esposizioni nazionali. Da quel momento ci si<br />

sforzò di far passare simili decreti nel distretto di Columbia dove si trovava <strong>la</strong> capitale<br />

e che dipendeva esclusivamente dal governo federale.<br />

Nel 1913 altre voci si facevano udire in favore del rispetto religioso del<strong>la</strong><br />

domenica. Il reverendo dottor Beall, predicando nel<strong>la</strong> sua chiesa di New York, disse:<br />

«Se gli ebrei non desiderano conformarsi alle nostre leggi sul<strong>la</strong> domenica, essi non<br />

hanno altra scelta che andarsene».<br />

Il reverendo dottor Mutchler gli faceva eco: «Noi dobbiamo conservare <strong>la</strong><br />

domenica, nostro sabato americano, e invitare l’ebreo a <strong>la</strong>sciare il paese se non è<br />

contento delle nostre istituzioni».<br />

Il reverendo dottor Boscom Robins <strong>la</strong>vorava senza dubbio al<strong>la</strong> realizzazione delle<br />

parole scritte da Giovanni quando dichiarava: «C’è una categoria di persone che non<br />

vogliono osservare il sabato cristiano (cioè <strong>la</strong> domenica), a meno di essere obbligate;<br />

ma ciò si farà abbastanza facilmente. Supponete che si dica: “Noi non venderemo a<br />

loro nul<strong>la</strong>; non acquisteremo da loro nul<strong>la</strong>; non <strong>la</strong>voreremo per loro e non li<br />

impiegheremo”: vedete come li si farà sparire, e come tutti osserveranno il sabato<br />

cristiano». 131<br />

Sebbene i protestanti rimangano tali e i cattolici mantengano <strong>la</strong> loro fede, c’è un<br />

avvicinamento crescente tra le due religioni. L’osservanza del giorno di domenica è il<br />

terreno d’incontro sul quale c’è una completa intesa e non è mai stato un problema di<br />

ostilità tra le Chiese cristiane. Anzi viene considerato «un segno partico<strong>la</strong>rmente<br />

chiaro dell’unità misteriosa ma reale, <strong>la</strong>sciata dal<strong>la</strong> bontà di Dio ai cristiani». 132<br />

I vari governi prima del<strong>la</strong> Grande Guerra si preoccupavano di più del progresso<br />

economico e sociale che di quello del miglioramento delle leggi sul<strong>la</strong> domenica.<br />

Dopo il conflitto <strong>la</strong> tensione politica e sociale si concentrò sul successo economico<br />

anziché su quello religioso. La crisi degli anni Trenta e <strong>la</strong> seconda guerra mondiale<br />

130<br />

Cit. da J. Vuilleumier, o.c., pp. 258,259,263.<br />

131<br />

J. Vuilleumier, o.c., p. 263.<br />

132<br />

LEURA J.L., prefazione, Verbum Caro, n. 79, vol. XX, 1965, p. 4; cit. da E.W. Baumgartner, o.c., p. 95.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 617

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