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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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INTRODUZIONE<br />

Sono molte le profezie contenute nel messaggio biblico. Affinché fossero<br />

coordinate e ben comprese, Dio ha rive<strong>la</strong>to il filo conduttore a due uomini: il primo,<br />

Daniele 3 (autore del suo scritto omonimo, israelita di stirpe reale portato a Babilonia<br />

da Nebucadnetsar in occasione del<strong>la</strong> sua prima conquista di Gerusalemme nel 605<br />

a.C.), e il secondo, l’apostolo Giovanni (autore dell’Apocalisse 4 da lui composta<br />

durante il suo esilio sull’iso<strong>la</strong> di Patmo nel 97 d.C.). Infatti «questi due libri... quello<br />

di Daniele e quello di san Giovanni, essendo i soli che siano interamente scritti<br />

secondo l’ordine storico o cronologico, sono destinati a darci <strong>la</strong> chiave di tutti gli<br />

altri». 5<br />

«Tutti i libri del<strong>la</strong> Bibbia si riassumono e si completano nell’Apocalisse, <strong>la</strong> quale a<br />

sua volta completa il libro di Daniele». 6<br />

Questi due libri sono stati scritti usando un genere letterario partico<strong>la</strong>re, quello<br />

apocalittico. 7<br />

I profeti dell’Antico Testamento presentavano il loro messaggio sacro ai<br />

contemporanei in un linguaggio semplice e accessibile a tutti, in forma poetica e/o<br />

con delle immagini. Questi messaggi erano però indipendenti gli uni dagli altri<br />

sebbene a volte completassero quanto detto precedentemente. <strong>Quando</strong> annunziavano<br />

il futuro erano privi di prospettiva storica o del senso cronologico.<br />

Per contro, come vedremo più avanti, nei libri apocalittici di Daniele e di<br />

Giovanni, <strong>la</strong> cronologia occupa una <strong>la</strong>rga parte e il loro messaggio è di carattere<br />

universale. Le profezie di questi libri non sono mai a duplice prospettiva e hanno<br />

sempre una so<strong>la</strong> realizzazione. 8<br />

«Le apocalissi, essendo destinate a illuminare dei lunghi periodi sprovvisti di<br />

rive<strong>la</strong>zione diretta, dovevano essere contemporaneamente più universali e più<br />

dettagliate. E per questo... Dio che dirige <strong>la</strong> <strong>storia</strong> accorda ai veggenti, per quanto<br />

riguarda le cose del futuro, delle luci speciali che superano anche di molto <strong>la</strong> misura<br />

ordinaria del<strong>la</strong> <strong>profezia</strong>». 9<br />

«Come Daniele <strong>la</strong>scia gli ebrei, al momento in cui essi stanno per essere privati<br />

dello spirito di <strong>profezia</strong>, <strong>la</strong> guida che doveva condurli attraverso le complicazioni<br />

del<strong>la</strong> <strong>storia</strong> fino al<strong>la</strong> venuta del Messia, così Giovanni ha <strong>la</strong>sciato al nuovo popolo di<br />

Dio, che doveva essere privato del governo apostolico, le direttive che gli erano<br />

necessarie fino al ritorno del suo Maestro». 10<br />

3<br />

Per <strong>la</strong> biografia di Daniele e l’autenticità del suo libro, vedere Appendice n. 1.<br />

4<br />

Per <strong>la</strong> paternità dell’Apocalisse a Giovanni l’evangelista e data di composizione, vedere Appendice n. 7.<br />

5<br />

GAUSSEN Louis, Daniel le Prophète, t. III, Paris 1849, p. 181.<br />

6<br />

WHITE Ellen, Conquérants pacifiques, ed. S.d.T., Dammarie-les-lys, 1959, p. 520; ed. italiana, Gli uomini che<br />

vinsero un impero, ed. AdV, Falciani 1989, p. 367; edizione originale, The Acts of the Apostles, p. 585.<br />

7<br />

Per una visione più ampia di questo genere letterario, vedere Appendice n. 8.<br />

8<br />

Tranne quelle riguardanti le sette Chiese dell’Apocalisse che possono aver avuto un messaggio diretto per le<br />

chiese locali, vedere Appendice n. 11.<br />

9<br />

AUBERLEN Karl August, Le prophète Daniel et l’Apocalypse de S. Jean, Lausanne 1880, p. 97. Riteniamo che<br />

l’autore (1824-1864), docente all’Università di Basilea, sia stato il migliore a spiegare <strong>la</strong> differenza che c’è tra le<br />

profezie apocalittiche e quelle degli altri profeti.<br />

10<br />

GODET Frédéric, Études Bibliques, t. II, 5 ed., Paris 1899, p. 415. Questo autore nel secolo scorso era considerato<br />

il principe dell’esegesi. I suoi commentari sono stati ristampati negli anni Settanta. Un pensiero analogo al<strong>la</strong> citazione<br />

riportata era stato espresso da FLEMING Robert, pastore presbiteriano scozzese, in L’origine de <strong>la</strong> chute de Rome<br />

14<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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