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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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APPENDICE N. 18<br />

Visto in prospettiva <strong>la</strong> perdita dello Stato Pontificio nel 1870 ha piuttosto contribuito ad<br />

un rinforzamento del<strong>la</strong> considerazione nei confronti del papato. «Il papa <strong>diventa</strong> nel<strong>la</strong><br />

coscienza del popolo cattolico il ben amato ed ammirato “Santo Padre”... <strong>la</strong> cui paro<strong>la</strong> ed il cui<br />

consiglio sono ricevuti con timore ed obbedienza. Fu in quel momento che il papa entrò<br />

veramente al centro del<strong>la</strong> vita del<strong>la</strong> chiesa, che i cattolici del mondo cominciarono a guardare<br />

verso Roma» (M. Weit<strong>la</strong>uff, o.c., p. 3). La liberazione del peso dell’amministrazione dello<br />

stato e <strong>la</strong> concentrazione sui compiti puramente spirituali, posero il papato ad un livello di<br />

dominazione sovrannazionale, universale. «In nessun altro secolo del<strong>la</strong> nostra èra - è ciò che<br />

pensa il filosofo delle religioni F. Leist - il trono romano ha avuto una così grande crescita di<br />

potenza come nel XIX secolo. Il suo coronamento fu il Vaticano I» (Fritz LEIST, Der<br />

Gefangene des Vatikans, Munich 1971, p. 191). L’ammirazione e <strong>la</strong> venerazione del papato<br />

prese una tale proporzione che pure Hans URS von BALTHASAR, difensore del primato romano,<br />

par<strong>la</strong> di «Papo<strong>la</strong>tria ultramontana». Il mondo cattolico nel<strong>la</strong> sua maggioranza si sottomise<br />

volentieri all’ «assolutismo del<strong>la</strong> Chiesa» (F. HEILER) e il mondo non cattolico vide con<br />

stupore il rafforzamento di Roma in un modo diverso. Questo processo continua nel XX<br />

secolo. Con entusiasmo, milioni di anime cantano l’inno papale di Paul KELLER: «Tu che<br />

detieni <strong>la</strong> fiacco<strong>la</strong> del<strong>la</strong> verità / Che curi il gregge del Salvatore/... Leone vegliardo nel<br />

santuario / A te <strong>la</strong> gloria, <strong>la</strong> lode e l’onore! /... Tu ti tieni in mare come un faro potente, / Santo<br />

Padre, rivestimento del<strong>la</strong> Chiesa...».<br />

Il pensiero e l’azione dei papi più significativi di questa epoca (Pio IX, Leone XIII, Pio<br />

XII) si diressero senza alcun dubbio verso lo scopo preciso di compensare <strong>la</strong> perdita del potere<br />

seco<strong>la</strong>re mediante ciò che è stato chiamato «il salto verso il soprannaturale» (Weit<strong>la</strong>uff, o.c., p.<br />

383).<br />

In ragione delle sue prese di posizioni anti-liberali, l’avvento generalizzato dei regimi<br />

democratici, dal<strong>la</strong> fine del XIX secolo, sembravano essergli completamente sfavorevoli.<br />

Pertanto, <strong>la</strong> creazione di un partito politico cattolico o di ispirazione cattolica, consigliato dal<br />

papa Pio X (1903-1914), dava al papato i mezzi di agire indirettamente nel<strong>la</strong> vita politica delle<br />

nazioni d’Occidente, almeno in quelle che comprendevano una porzione importante del<br />

cattolicesimo.<br />

Già i papi del Medio Evo avevano preteso di avere una potenza spirituale gigantesca.<br />

Ricordiamo Gregorio VII ed il suo Dictatus Papae nel quale dice che solo il vescovo di Roma<br />

è legalmente “vescovo generale” (n. 2). Lui solo può nominare e dimettere i vescovi (n. 3 e<br />

25), lui solo può riunire i sinodi generali (n. 16). Il suo nome è unico al mondo (n. 11), lui solo<br />

ha il diritto di essere nominato nelle chiese (n. 10). Lui solo ha il diritto di portare le insegne<br />

imperiali (n. 8), i suoi piedi devono essere baciati dai principi (n. 9). Nessuno ha il diritto di<br />

rigettare <strong>la</strong> sua paro<strong>la</strong>, egli ha il diritto di rigettare quel<strong>la</strong> di tutti (n. 18). La Chiesa romana è<br />

per sempre al riparo dall’errore (n. 22), tutti devono essere d’accordo con lei (n. 26). Ogni<br />

papa intronizzato legalmente è santificato dai meriti di San Pietro (n. 23) (Cit. da C. MIRBT - K.<br />

ALAND, Quellen zur Geschichtedes Papsttums und des römischen Katholizismus, Tubingen<br />

1967, 1, p. 282 [n. 547]). Innocenzo III nelle sue predicazioni e nei suoi scritti affermava:<br />

«Rappresentante di Cristo, Dio di Faraone, meno che Dio, più di un uomo, vescovo di tutti i<br />

cristiani, principe su tutti i paesi, perché il Signore non ha so<strong>la</strong>mente dato a Pietro <strong>la</strong> Chiesa<br />

intera, ma a lui gli ha conferito il compito di regnare su tutta <strong>la</strong> terra» (cit. da J. HALLER, Das<br />

Papsttum - Idee und Wirklichkeit, Hambourg 1965, 3, pp. 236,238). Bonifacio VIII nel<strong>la</strong> sua<br />

bol<strong>la</strong> Unam Sanctam affermava: «Noi dobbiamo accettare per fede una Chiesa cattolica<br />

apostolica santa, e attenerci... fuori di lei nessuna salvezza e perdono dei peccati... questa<br />

Chiesa dispone di due spade, l’una spirituale, l’altra seco<strong>la</strong>re, ciò ci è insegnato nelle parole<br />

dell’Evangelo (Luca 22:38)... ma una spada deve essere sottomessa all’altra, ed il potere<br />

1236<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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