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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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LA CHIAVE DELL’APOCALISSE<br />

Giovanni dice che le teste rappresentano sette monti e nel linguaggio dei profeti<br />

dell’Antico testamento essi raffigurano imperi, potenze e mai individui. 95 Nel libro<br />

del profeta Daniele le teste delle bestie non sono in re<strong>la</strong>zione con degli individui. Le<br />

teste del leopardo raffigurano i regni che hanno smembrato l’Impero Greco-<br />

Macedone. Così in Apocalisse le teste devono rappresentare dei regni e non delle<br />

persone.<br />

Per quanto poi riguarda <strong>la</strong> spiegazione delle dieci corna, <strong>la</strong> loro identificazione, in<br />

questa prospettiva, “è più difficile di quanto sia stato per le sette teste trovare delle<br />

referenze storiche”. 96 Si è pensato a dieci proconsoli romani o a dei principi vassalli<br />

dell’Asia minore.<br />

Qualsiasi spiegazione data in questa prospettiva urta contro <strong>la</strong> critica obiettiva di<br />

Oscar Cocorda: “Questa teoria restringe così l’Apocalisse ad una parte del<strong>la</strong> <strong>storia</strong><br />

dell’impero antico, <strong>la</strong> rimpicciolisce tanto da render<strong>la</strong> priva di senso ed interesse”.<br />

L’esegeta cattolico Ernest Allo giustamente fa notare: “La paro<strong>la</strong> cadere,<br />

indicherebbe in questo testo che si tratta di dinastie e non di individui”. 97<br />

3. Sette colli di Roma<br />

Qualcuno pensa che questi sette monti sarebbero i sette colli 98 sui quali i poeti<br />

dell’antichità Virgilio, Orazio, Ovidio, Properzio, hanno cantato <strong>la</strong> fondazione del<strong>la</strong><br />

città, sede dell’impero e degli dèi che presiedono sul mondo intero.<br />

Questo è bello in poesia, ma il testo dice: i “sette monti... sono anche sette re”.<br />

menzionare l’idea di Nerone che ritorna dal<strong>la</strong> morte è Agostino (Città di Dio, XX,19,3), spiegando 2 Tessalonicesi<br />

2:3. Ma bisogna osservare che Agostino non mette questa idea in re<strong>la</strong>zione con l’Apocalisse” ALFORD Henry,<br />

Reve<strong>la</strong>tion, in The New Testament for English Readers and a Critical and Exp<strong>la</strong>natory Commentary, vol. 2, London<br />

1866, p. 74 ; siamo noi che abbiamo aggiunto quanto tra parentesi.<br />

“Comunque l’idea che <strong>la</strong> rappresentazione del ritorno al<strong>la</strong> vita del<strong>la</strong> bestia colpita a morte o colpita in una delle<br />

sue teste... riposi nel mito del ritorno di Nerone, non è compatibile con <strong>la</strong> <strong>storia</strong> di questo mito.... Il pensiero che<br />

Nerone sarebbe risorto dopo il suo suicidio - ma i suoi ammiratori pagani credevano ch’egli non fosse morto, ma che<br />

si era rifugiato tra i Parti da dove sarebbe ritornato a Roma per vendicarsi dei suoi nemici e riprendere il trono - fosse<br />

ancora immutata agli inizi del secondo secolo, non era più possibile in quel tempo perché Nerone, nato nel 37 fosse<br />

ancora vivo” ZAHN T, Introduction to the New Testament, Edimburg 1909, p. 443.<br />

D. Guthrie fa notare che nei capitoli 13 e 17 non c’è nessun riferimento ai parti. Per lui <strong>la</strong> bestia rappresenta<br />

l’incarnazione del male, un concetto chiaramente comprensibile senza ricorrere al mito di Nerone. Questo mito, che ha<br />

le sue origini in Tacito, è <strong>diventa</strong>to una “canzonatura” (ludibrium) al tempo di Domiziano, in quanto questo<br />

riferimento a Nerone, che non fosse realmente morto, si poneva in un tempo in cui l’idea non era più creduta da<br />

nessuno, perché troppi anni erano passati dal<strong>la</strong> sua presenta scomparsa. Vedere GUTHRIE D., New Testament<br />

Introduction, London 1970, pp. 953,954.<br />

B. Rigaux, forse sentendosi in minoranza, propone <strong>la</strong> seguente soluzione: “Ci sembra dunque probabile che<br />

Giovanni abbia conosciuto e abbia utilizzato <strong>la</strong> leggenda di Nerone redivivo nel<strong>la</strong> sua descrizione del<strong>la</strong> Bestia. Nul<strong>la</strong><br />

tuttavia prova che abbia creduto a questa leggenda. È molto improbabile. Tutto è simbolico nel<strong>la</strong> descrizione del<strong>la</strong><br />

Bestia” RIGAUX Béda., L’Antéchrist et l’Opposition au Royaume Messianique dans l’Ancien et le Nouveau Testament,<br />

Università Cattolica di Lovano, Paris 1932, p. 353.<br />

Lasciamo al lettore trarre le sue conclusioni.<br />

95 Geremia 51:24,25; Daniele 2:34,35,44,45.<br />

96<br />

C. Brütsch, o.c., p. 284.<br />

97<br />

E. Allo, o.c..<br />

98<br />

Quirinale - Viminale - Esquilino - Campidoglio - Celio - Aventino - Pa<strong>la</strong>tino.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 779

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