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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong><br />

IL SORGERE DI UN MOVIMENTO MONDIALE<br />

fine» e un gran numero di persone, ereditando quanto già era stato spiegato, studiano<br />

e insegnano le profezie di Daniele e una gran luce si irradia nel mondo.<br />

La forza di questa luce, che diede origine a un gran risveglio, fu «quel<strong>la</strong> del<br />

prossimo ritorno del Signore». 58<br />

Si constatò in effetti, nei primi trenta anni del XIX secolo, sia in Europa che nelle<br />

Americhe, l’apparizione di un singo<strong>la</strong>re e potente risveglio nello studio delle<br />

questioni finali.<br />

In Inghilterra degli scritti che proc<strong>la</strong>mano l’avvicinarsi del ritorno del Signore<br />

apparvero sotto <strong>la</strong> penna di Thomas Newton, vescovo di Bristol, di Masso, d’Elliott,<br />

di Keith, George Muller. 59<br />

In Inghilterra e in Scozia, Edouard Irving 60 , pastore presbiteriano di rara<br />

eloquenza, predicava davanti a degli auditori che si elevavano a 6.000 e a 12.000<br />

persone, portando così delle decine e delle migliaia d’anime ad attendere<br />

gioiosamente il ritorno e il regno di Gesù Cristo. Scrisse inoltre una dozzina di opere<br />

su questo importante insegnamento.<br />

In Ir<strong>la</strong>nda un centinaio e in Inghilterra diverse centinaia di predicatori seguivano il<br />

suo esempio.<br />

In O<strong>la</strong>nda, il responsabile del Museo Reale di La Haye, Hentzepeter attirò<br />

l’attenzione sugli eventi escatologici, pubblicando anche un trattato nel 1830.<br />

In Svizzera e in Francia una opera considerevole fu realizzata da L. Gaussen,<br />

Émile Guers, Henri Pyt, 61 Frédérich de Rougemont. Una influenza importante ebbe<br />

anche il pensiero del gesuita Manuel Lacunza. 62<br />

In Germania agli scritti si aggiunge <strong>la</strong> predicazione orale di numerosi ecclesiastici,<br />

animati da un grande fervore. Nel Sud del<strong>la</strong> Germania, il prete evangelico Gosznes,<br />

recandosi da Monaco a Düsseldorf, si rivolgeva a degli auditori di 15.000 anime.<br />

58 MAURY Léon, Le Réveil Religieux à Genève et en France, Toulouse 1892, p 177.<br />

59 Il fondatore degli orfanotrofi di Bristol nel 1829 diceva. «Io pensavo che il mondo fosse in via di progresso e che<br />

presto si sarebbe convertito. Ma da non molto mi sono convinto che non c’è nul<strong>la</strong> nel<strong>la</strong> Bibbia che parli di questa<br />

conversione del mondo prima del ritorno di Gesù. Ciò che deve inaugurare un’èra di gloria per <strong>la</strong> Chiesa, di gioia<br />

ininterrotta per i santi è il ritorno del Signore Gesù. Ho visto che l’oggetto del<strong>la</strong> Speranza dei primi cristiani non è <strong>la</strong><br />

morte, ma il ritorno di Gesù e che io devo attendere <strong>la</strong> sua apparizione».<br />

60 Nel dicembre 1828 diceva: «La seconda venuta del Signore è il punto di vista, l’osservatorio unico dal quale il<br />

disegno di Dio tutto intero può essere contemp<strong>la</strong>to e compreso».<br />

61 Nell’aprile del 1831 scriveva a un pastore: «Il tempo preme; le promesse del Signore si compiono: ancora un po’<br />

di tempo, e Colui che deve venire verrà. La mia anima, caro fratello, è sotto l’influenza di questo sentimento; è una<br />

questione di fede, io vorrei gridarlo a tutti i miei fratelli. Ecco perché sono pressato di agire». In un’altra lettera allo<br />

stesso destinatario: «Io mi rallegro per voi perché attendete l’epifania del Signore che a voi sembra prossima. Questa<br />

fede si espande nel<strong>la</strong> sua Chiesa, io amo sperarlo; è molto tempo che lo Spirito rende testimonianza del<strong>la</strong> sua seconda<br />

venuta...» GUERS Émile, Vie de Henri Pyt, p. 272.<br />

62 Manuel Lacunza entrò nel<strong>la</strong> compagnia di Gesù del Cile nel 1747 ricevendo l’ordinazione nel 1755. Svolse il suo<br />

ministero a Santiago. Nel 1767 il governo spagnolo espulse i gesuiti dal proprio Paese e in tutti i propri possedimenti.<br />

Venne in Italia stabilendosi a Imo<strong>la</strong>. Scrisse <strong>la</strong> sua opera che lo rese celebre: La Venuta del Messia in gloria e<br />

majestatis. Il manoscritto completato nel 1790 in spagnolo ebbe diverse edizioni in Spagna, Messico e Argentina. Fu<br />

tradotto in francese, <strong>la</strong>tino, italiano ed inglese influenzando moltissimo il pensiero protestante. La Chiesa cattolica lo<br />

mise all’indice impedendone <strong>la</strong> diffusione tra i cattolici. Lacunza moriva a Imo<strong>la</strong> nel giugno del 1801.<br />

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