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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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LA CHIESA DI DIO ATTRAVERSO I SECOLI<br />

Le parole che il figlio maschio “ha da reggere tutte le nazioni con <strong>la</strong> verga di<br />

ferro” si rifanno al Salmo II che annuncia il Re-Messia, Cristo Gesù, contro il quale i<br />

principi del<strong>la</strong> terra si sarebbero coalizzati, ma l’Eterno ride di loro perché è a Lui che<br />

ha dato lo scettro.<br />

È in occasione del<strong>la</strong> resurrezione che Gesù viene dichiarato “figlio di Dio con<br />

potenza” e viene generato dal Padre, realizzando il Salmo II, come spiega l’apostolo<br />

Paolo. 69 “Questa resurrezione è il compimento di tutte le promesse re<strong>la</strong>tive al<strong>la</strong><br />

redenzione del mondo”. 70 “Il Figlio di Dio era <strong>diventa</strong>to figlio di Davide tramite <strong>la</strong><br />

nascita; è elevato al<strong>la</strong> sua vita gloriosa di Figlio di Dio tramite <strong>la</strong> resurrezione, che è<br />

come una nuova nascita. Tramite il secondo di questi atti, si libera dal manto giudeo e<br />

davidico di cui si era rivestito con il primo, per realizzare il ruolo di Messia giudeo,<br />

ed entra nel modo di esistere conforme al<strong>la</strong> sua essenza. Cessa di essere servitore<br />

del<strong>la</strong> circoncisione per <strong>diventa</strong>re Signore universale”. 71<br />

Gesù non è salito al cielo per mettersi al riparo dai colpi dell’Avversario, che ha<br />

sconfitto in ogni incontro avuto faccia a faccia, ma l’uomo-Dio, ponendosi a sedere<br />

al<strong>la</strong> destra dell’Eterno, in virtù del<strong>la</strong> forza che gli è stata data dal Padre in cielo e in<br />

terra, governa <strong>la</strong> Chiesa tramite il suo Spirito.<br />

In questa nascita crediamo si debba vedere sia l’incarnazione sia l’ascensione di<br />

Gesù; entrambe le spiegazioni si completano. Si passa dal<strong>la</strong> nascita al<strong>la</strong> resurrezione,<br />

non accennando al<strong>la</strong> sua vita, al<strong>la</strong> morte perché esse formano un tutt’uno. L’Evangelo<br />

è una introduzione al<strong>la</strong> morte e il venerdì santo, apparente fallimento dal punto di<br />

vista umano, è <strong>la</strong> vittoria di Dio col Figlio sul principe di questo mondo, <strong>la</strong><br />

resurrezione ne è <strong>la</strong> dimostrazione gloriosa. 72<br />

Qui c’è l’evento del Cristo, anche se <strong>la</strong> croce non è espressamente nominata, ne è<br />

però implicata. La nascita del Messia era il preludio al<strong>la</strong> sua morte che sfociava nel<strong>la</strong><br />

resurrezione-ascensione, trionfo del<strong>la</strong> verità sul<strong>la</strong> menzogna, del bene sul male, del<strong>la</strong><br />

vita sul<strong>la</strong> morte facendo del suo sacrificio il mezzo con il quale il Padre esprime <strong>la</strong><br />

volontà di salvare l’umanità. Con questa ascesa al cielo del Figlio del<strong>la</strong> donna<br />

abbiamo un’altra panoramica del<strong>la</strong> <strong>storia</strong> del mondo. Grazie al<strong>la</strong> sua vittoria <strong>la</strong><br />

speranza <strong>diventa</strong> certezza.<br />

Non dobbiamo meravigliarci che si passi dal<strong>la</strong> nascita al<strong>la</strong> resurrezione perché,<br />

scrive il protestante J. Jeremias: “Una delle caratteristiche del linguaggio semitico<br />

consiste nel non menzionare che l’inizio e <strong>la</strong> fine di una azione, senza prendere in<br />

considerazione il tempo intermedio”. 73 Il cattolico J.L. d’Aragon esprime lo stesso<br />

pensiero: “Passando sotto silenzio l’intera vita di Cristo, persino <strong>la</strong> sua passione,<br />

Giovanni <strong>la</strong> sintetizza nei suoi due poli estremi: <strong>la</strong> nascita e <strong>la</strong> gloriosa ascensione.<br />

69<br />

Romani 1:4; Atti 13:33.<br />

70<br />

BONNET Louis, Le Nouveau Testament, t. II, Les actes des Apôtres, Lausanne 1885, p. 406.<br />

71 a<br />

GODET Frédéric, Commentaire sur l’épître aux Romains, t. I, 3 ed., Neuchâtel 1968, p. 181. Vedere Romani<br />

15:8; 1:4.<br />

72<br />

Ebrei 2:14; Colossesi 2:15; Atti 2:21-36.<br />

73<br />

JEREMIAS J., Die Gleichnisse Jesu, p. 110; cit. da C. Brütsch, o.c., p. 207.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 317

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