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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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ULTIMATUM<br />

Dalle prime pagine del<strong>la</strong> Bibbia, i due racconti del<strong>la</strong> creazione testimoniano di<br />

questa esigenza. Nel primo testo Genesi I-II:4a, Dio, Eloim, è presentato nel<strong>la</strong> sua<br />

trascendenza, Dio potente e padrone dell’universo. Nel secondo testo Genesi II:4b-24,<br />

Dio, Yahvé, è presentato nel<strong>la</strong> sua immanenza, personale, Dio dell’esistenza e del<strong>la</strong><br />

<strong>storia</strong>, Dio del<strong>la</strong> re<strong>la</strong>zione». 52<br />

Osserva ancora J. Doukhan: «Questa associazione giudizio/creazione costituisce in<br />

effetti l’essenza del<strong>la</strong> festa del<strong>la</strong> Espiazione. I riti cerimoniali di Kippur riportati nei<br />

testi biblici 53 e nelle preghiere tradizionali del<strong>la</strong> liturgia ebraica testimoniano del<strong>la</strong><br />

stessa verità. Il grande giudizio di Dio contiene in sé il messaggio di una vera<br />

ricreazione ed è proprio ciò che significa “<strong>la</strong> purificazione del santuario”. Poiché nel<br />

pensiero ebraico, il santuario rappresentava l’universo umano creato da Dio. Il tempio<br />

e il tabernacolo sono visti dagli antichi israeliti come una metafora “microcosmica”<br />

del<strong>la</strong> creazione. L’idea è esplicitamente espressa nei Salmi: “Edificò il suo santuario<br />

come dei luoghi eccelsi, come <strong>la</strong> terra ch’egli ha fondato per sempre”. 54<br />

Il rapporto tra <strong>la</strong> creazione e il santuario traspare già nel racconto del<strong>la</strong> costruzione<br />

del santuario che si sviluppa in parallelo con il racconto del<strong>la</strong> creazione. 55 Come il<br />

racconto del<strong>la</strong> creazione, il testo del santuario segue una struttura che progredisce in<br />

sette tappe e che si conclude al<strong>la</strong> settima con <strong>la</strong> stessa frase stilizzata e le stesse parole<br />

ebraiche tradotte con “compié l’opera”. 56 È ugualmente da rilevare che il racconto<br />

del<strong>la</strong> costruzione del tempio di Salomone descrive lo stesso itinerario in sette tappe,<br />

in sette anni 57 e ha nel<strong>la</strong> conclusione lo stesso linguaggio “così fu compiuta tutta<br />

l’opera”. 58 È altamente significativo che in tutta <strong>la</strong> Bibbia ebraica questa associazione<br />

delle parole non si incontra che in questi tre passi, suggerendo un rapporto tutto<br />

partico<strong>la</strong>re tra il santuario e <strong>la</strong> creazione. Questo rapporto è ugualmente rilevato nel<strong>la</strong><br />

Bibbia nel senso inverso. La creazione è descritta in termini che evocano il santuario<br />

israelitico: “Distende i cieli come una cortina e li spiega come una tenda per<br />

abitarvi”. 59 - La fine del<strong>la</strong> costruzione del santuario è dunque vissuta come <strong>la</strong> fine<br />

del<strong>la</strong> creazione dell’universo. Questi due momenti sono d’altronde visitati dal<strong>la</strong> stessa<br />

presenza gloriosa di Dio.-<br />

Per gli antichi Israeliti, <strong>la</strong> festa delle espiazioni, Kippur, significava molto di più<br />

che una semplice pulizia del<strong>la</strong> tenda o dell’edificio. Il rituale di Kippur aveva una<br />

52<br />

J. Doukhan, o.c., p. 175.<br />

53<br />

Levitico 16.<br />

54<br />

Salmo 78:69; confr. 134:3; 150:1,6.<br />

«Questa associazione del tempio di Gerusalemme con “i cieli e <strong>la</strong> terra” non è senza parallelo nel Medio Oriente.<br />

Nell’antica Sumer, il tempio Duranki significa “luogo del cielo e del<strong>la</strong> terra” e a Babilonia si conosceva un altare<br />

con il nome Etenanki, “<strong>la</strong> casa in cui si trova <strong>la</strong> fondazione del cielo e del<strong>la</strong> terra” (vedere D. LEVENSON, Creation and<br />

the Persistence of Evil, New York 1988, pp. 78,79; confr, G.W. AHLSTROM, Antiquity, ed. B.A. Person, Missou<strong>la</strong><br />

1975, p. 68» J. Doukhan, o.c., p. 186.<br />

55<br />

Esodo 25-40.<br />

56<br />

Genesi 1-2:4a, Esodo 40:33; confr. Genesi 2:3. Vedere P.J. KEARNEY, Creation and Liturgy - The Redaction of<br />

Exodus 25-30, in Zeitschrift für Alttestamentliche Wissenschaft, n. 89, 1977, p. 375; confr. J. BLENKNSOPP, The<br />

Structure of P, in Catholic Biblical Quarterly, n. 38, 1976, pp. 276,278.<br />

57<br />

1 Re 6:38.<br />

58 1 Re 7:51.<br />

59 Isaia 40:22.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 659

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