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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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all’Altissimo». 125 Questa «potenza politica e religiosa <strong>la</strong>ncia un attacco militare contro<br />

il centro stesso dell’universo, il santuario celeste». 126<br />

1. Contro l’esercito del cielo<br />

«S’ingrandì fino a giungere all’esercito del cielo; fece<br />

cadere in terra parte di quell’esercito e delle stelle, e le<br />

calpestò... distruggerà... il popolo dei santi... e in piena<br />

pace distruggerà molta gente». 127<br />

L’esercito del cielo, come spiega l’angelo, è <strong>la</strong> gente, il popolo di Dio - Israele<br />

prima, <strong>la</strong> Chiesa poi di cui fanno parte gli adoratori dell’Eterno sul<strong>la</strong> terra 128 - che, non<br />

riconoscendo il sommo pontefice come Signore, viene soppresso. Le stelle sono i suoi<br />

capi 129 , i suoi principali esponenti. È un esercito speciale, di santi, raffigurati con delle<br />

stelle che bril<strong>la</strong>no in un mondo pagano. La guerra del corno, cioè, del sommo<br />

pontefice, nei confronti di questo esercito è svolta in «piena pace», non è quindi una<br />

guerra tradizionale.<br />

Di conoscenza universale sono le persecuzioni che <strong>la</strong> Chiesa cristiana ha subito nei<br />

primi secoli per non avere condisceso al culto stabilito dall’imperatore. <strong>Quando</strong> il<br />

sommo pontefice cambia religione, da pagano <strong>diventa</strong> cristiano, esercita <strong>la</strong> stessa<br />

intolleranza nei confronti di coloro che non accettano <strong>la</strong> religione costituita.<br />

«Il riconoscimento del 313 d.C. del<strong>la</strong> libertà religiosa... (a opera di Costantino)<br />

pone il Cristianesimo in situazione di uguaglianza nei confronti delle altre religioni ed<br />

è il primo passo per <strong>la</strong> sua trasformazione in religione ufficiale dell’impero in virtù<br />

dell’editto di Tessalonica del 380. A partire da Teodosio l’impero si trasforma in uno<br />

stato confessionale: <strong>la</strong> religione è imposta dal pubblico potere ai suoi sudditi, fino a<br />

proibire il paganesimo, chiudere e distruggere i suoi templi, perseguitare <strong>la</strong> gerarchia<br />

ecc..». 130<br />

125<br />

Isaia 14:12-14.<br />

126<br />

A.M. Rodriguez, o.c., p. 41.<br />

127<br />

Daniele 8:10,24,25.<br />

128<br />

Esodo 6:26; 7:4; Daniele 12:3; 1 Maccabei 1:24; 1 Pietro 2:9,10; Apocalisse 14:12.<br />

129<br />

Apocalisse 1:20; 2:1.<br />

130<br />

ARTOLA M., Textes fundamentales para <strong>la</strong> Hi<strong>storia</strong>, Sa<strong>la</strong>manca 1968, p. 15.<br />

«Un grande numero di testi giuridici completarono quelli di Graziano e di Valentiniano II, colpirono gli ido<strong>la</strong>tri,<br />

interdicendo loro una dopo l’altra tutte le manifestazioni, anche private, delle loro convinzioni, e poi proibendo queste<br />

stesse convinzioni. La legge (329) proibì non solo d’immo<strong>la</strong>re vittime e di consultarne le viscere, ma anche<br />

d’accendere <strong>la</strong>mpade, di alimentare una fiamma, di bruciare l’incenso o di appendere al<strong>la</strong> propria porta corone in<br />

onore degli dèi. I templi furono chiusi dal<strong>la</strong> polizia. Nelle campagne si diede <strong>la</strong> caccia alle antiche tradizioni di culto,<br />

alzare un altare con un rialzo di terriccio e d’erba o intrecciare striscioline ai rami degli alberi divenivano delitti.<br />

Anche nel<strong>la</strong> propria casa, nell’intimità di quel foco<strong>la</strong>re che i vecchi romani consideravano sacro, venerare i Lari o<br />

par<strong>la</strong>re dei Penati, bruciare un boccone di pane o versare una libagione di vino furono cose proibite. Ogni casa in cui<br />

sarà stato bruciato l’incenso sarà proprietà del fisco» ROPS Daniel, Storia del<strong>la</strong> Chiesa del Cristo, vol. I, La Chiesa<br />

degli Apostoli e dei martiri, Torino 1961, pp. 580,581. «I ministri dei culti e gli altri ierofanti furono nel 396 spogliati<br />

dei loro ultimi privilegi, nel 408 fu vietato l’ingresso nell’Amministrazione del “Pa<strong>la</strong>zzo” a tutti i “nemici” del<strong>la</strong> fede<br />

dell’Impero» Idem, vol. II, La Chiesa nel tempo dei barbari, Torino 1972, p. 78.

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