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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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APPENDICE N. 10<br />

faceva muovere e orientare <strong>la</strong> marcia del popolo liberato, così <strong>la</strong> presenza del Figlio<br />

dell’uomo garantisce <strong>la</strong> luce ai cande<strong>la</strong>bri e il cammino al popolo.<br />

La Pasqua commemorava l’uscita dall’Egitto, <strong>la</strong> creazione d’Israele, e annunciava <strong>la</strong><br />

speranza messianica. Il sangue del sacrificio dell’agnello garantiva <strong>la</strong> protezione delle case<br />

ebraiche e <strong>la</strong> proibizione di rompere le ossa dell’agnello pasquale era un messaggio di<br />

resurrezione (Ezechiele 37:1-14; 2 Re 13:21; confr. Giobbe 10:11; Salmo 34:20; Isaia 66:14;<br />

Genesi 50:25). Nel libro apocrifo dei Giubilei (primo secolo a.C.) questo insegnamento è<br />

esplicitamente presentato: «Poiché le ossa degli Israeliti devono restare complete» in vista<br />

del<strong>la</strong> resurrezione (Giubilei 49:13). Come <strong>la</strong> consumazione del pane che non si è lievitare<br />

richiama lo stato nomade del popolo sempre in piedi e in attesa del<strong>la</strong> terra promessa, così,<br />

ancora oggi, il canto liturgico del<strong>la</strong> hagadah di Pasqua ripete, di generazione in generazione<br />

nelle famiglie ebraiche, anche per quelle che abitavano a Gerusalemme, l’anelito profondo<br />

d’Israele, «l’anno prossimo a Gerusalemme»; così pure nel<strong>la</strong> tradizione cristiana, <strong>la</strong> santa cena<br />

è per <strong>la</strong> Chiesa dal giovedì santo l’annuncio del<strong>la</strong> morte del Signore finché egli ritorni (1<br />

Corinzi 11:26). Al<strong>la</strong> fine del<strong>la</strong> lettera al<strong>la</strong> chiesa di Laodicea il Signore bussa al<strong>la</strong> porta<br />

affinché, aperta, vi possa entrare e cenare con i fedeli (Apocalisse 3:20).<br />

Il Santuario: luogo Santo<br />

Festa di Pentecoste: l’investitura di Gesù quale sommo Sacerdote<br />

Giovanni, invitato a salire in cielo (Apocalisse 4:1), vide una porta aperta nel cielo che<br />

corrisponde a quel<strong>la</strong> che nel santuario israelitico introduceva nel luogo santo (Levitico 3:1,<br />

Esodo 29:4,11; Levitico 1:3,5; 1 Re 6:31,32,34). Poi vide un trono, che non descrive, e Colui<br />

che era seduto sopra era simile a diaspro. Intorno c’erano ventiquattro anziani, raffigurazione<br />

dei due patti, Antico e Nuovo Testamento e le quattro creature viventi, simbolo del<strong>la</strong><br />

creazione. L’apostolo scrive: «Poi vidi, in mezzo al trono e alle quattro creature viventi e in<br />

mezzo agli anziani, un Agnello in piedi, che sembrava essere stato immo<strong>la</strong>to, e aveva sette<br />

corna e sette occhi che sono i sette spiriti di Dio… Egli venne e prese il libro dal<strong>la</strong> destra di<br />

colui che sedeva sul trono» (5:6,7). Gli anziani e le quattro creature viventi cantarono: «Tu<br />

sei degno di prendere il libro e di aprirne i suggelli, perché sei stato immo<strong>la</strong>to e hai acquistato<br />

a Dio, con il tuo sangue, gente di ogni tribù, lingua, popolo e nazione, e ne hai fatto per il<br />

nostro Dio un regno e dei sacerdoti; e regneranno sul<strong>la</strong> terra» (5:9,10). Gli essere celesti, di<br />

numero incalco<strong>la</strong>bile, a loro volta cantarono: «Degno è l’Agnello che è stato immo<strong>la</strong>to di<br />

ricevere <strong>la</strong> potenza, le ricchezze, <strong>la</strong> sapienza, <strong>la</strong> forza, l’onore, <strong>la</strong> gloria e <strong>la</strong> lode» (5:12).<br />

La presenza di Gesù al<strong>la</strong> destra del Padre e i canti al<strong>la</strong> sua gloria sono l’intronizzazione di<br />

Gesù nelle corti celesti al<strong>la</strong> funzione di sommo Sacerdote nel giorno di Pentecoste, cinquanta<br />

giorni dopo <strong>la</strong> sua morte e resurrezione. In conseguenza di ciò che avvenne nel cielo si ha <strong>la</strong><br />

discesa dello Spirito Santo sui discepoli a Gerusalemme («i sette spiriti di Dio mandati per<br />

tutta <strong>la</strong> terra» (5:6) e in quel giorno Pietro disse al<strong>la</strong> fol<strong>la</strong> coinvolta e stupita in quel<strong>la</strong><br />

manifestazione di potenza e di soprannaturale: «Questo Gesù Dio lo ha risuscitato; di ciò noi<br />

tutti siamo testimoni. Egli dunque, essendo stato esaltato al<strong>la</strong> destra di Dio e avendo ricevuto<br />

dal Padre lo Spirito Santo promesso, ha sparso quello che ora vedete e udite» (Atti 2:32,33).<br />

Cinquanta giorni dopo <strong>la</strong> liberazione dall’Egitto gli ebrei si trovarono al Sinai. Mosè fu<br />

invitato a salire sul monte. L’Eterno promulgò <strong>la</strong> sua legge su tavole scritte da una parte e<br />

dall’altra (Esodo 32:15), stabilì il suo patto che mirava a fare d’Israele un «regno di sacerdoti<br />

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<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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