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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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atto di vassal<strong>la</strong>ggio, pose come condizione «che si cantassero per tre giorni delle<br />

litanie per <strong>la</strong> salute dell’impero».<br />

Malgrado questo, come il ferro non si amalgama con l’argil<strong>la</strong>, così essa non<br />

pervenne mai a dominare sui popoli, sebbene spiritualmente le fossero sottomessi.<br />

I tentativi per unire l’Europa sono stati molteplici e di natura anche diversa.<br />

Giuseppe Mazzini fondò <strong>la</strong> Giovine Italia e <strong>la</strong> Giovine Europa e possiamo<br />

riconoscere che <strong>la</strong> sua azione fu certamente al<strong>la</strong> base del sorgere di numerosissimi<br />

movimenti europeistici di natura culturale, economica, sociale e politica.<br />

Victor Hugo, prendendo <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> all’apertura del Congresso del<strong>la</strong> pace riunito a<br />

Parigi il 21 agosto 1849, diceva: «Giorno verrà in cui <strong>la</strong> guerra apparirà così assurda e<br />

impossibile tra Parigi e Londra, tra Pietroburgo e Berlino, tra Vienna e Torino, quanto<br />

apparirebbe assurda e impossibile, oggi, tra Boston e Fi<strong>la</strong>delfia. Giorno verrà in cui tu<br />

Francia, tu Italia, tu Inghilterra, tu Russia, tu Germania, voi tutte o nazioni del<br />

continente, senza perdere le vostre qualità partico<strong>la</strong>ri e le vostre gloriose individualità,<br />

vi fonderete strettamente in una unità superiore e costituirete <strong>la</strong> fraternità europea.<br />

Giorno verrà in cui si vedranno questi due immensi blocchi contrapposti, gli Stati<br />

Uniti d’America e gli Stati Uniti d’Europa tendersi <strong>la</strong> mano al di sopra dei mari». E lo<br />

stesso Victor Hugo non si stancava mai di proc<strong>la</strong>mare: «Nel XX secolo si avrà una<br />

nazione straordinaria, illustre, ricca, intelligente, pacifica, senza prigioni. Questa<br />

nazione avrà per capitale Parigi e si chiamerà Europa».<br />

Ma quale è <strong>la</strong> realtà? La “nazione” Europa nel XX secolo ha scatenato due guerre<br />

mondiali, e il potere ecclesiastico, cioè l’argil<strong>la</strong>, ha giocato un ruolo importante. «È<br />

stabilito con certezza che nel 1914 come nel 1939, il Vaticano stette sempre dal<strong>la</strong><br />

parte tedesca. Perché? Perché egli ama i tedeschi? No! Perché egli non ama <strong>la</strong><br />

democrazia al<strong>la</strong> quale si richiamano gli alleati». 125<br />

Infatti il papato in passato ha dimostrato di non aver mai amato <strong>la</strong> democrazia e lo<br />

conferma l’enciclica di Gregorio XVI del 1832 Mirari vos che condanna i principi del<br />

1789. Pio IX nel<strong>la</strong> sua Enciclica Quanta cura e nel Syl<strong>la</strong>bus, appendice<br />

dell’enciclica, pubblicata nel 1864, condanna nuovamente <strong>la</strong> <strong>la</strong>icità dello stato, <strong>la</strong><br />

libertà di coscienza e di stampa, <strong>la</strong> separazione fra Stato e Chiesa, ribadendo che <strong>la</strong><br />

Chiesa ha il diritto di reprimere anche con pene temporali colui che si rifiuta di<br />

obbedire alle sue leggi (come avveniva nel Medio Evo).<br />

«Nell’Enciclica Pascendi (8 settembre 1907), alle dottrine imprudenti professate<br />

dai liberali, Pio X oppose i princìpi nel nome dei quali <strong>la</strong> Chiesa ha sempre<br />

combattuto, in un Paese cattolico, che lo Stato e <strong>la</strong> Chiesa siano indipendenti l’uno<br />

dall’altra. Se lo Stato cattolico non tratta <strong>la</strong> Chiesa come amica ed alleata, fa di essa<br />

un’intrusa, una tollerata: lo Stato e <strong>la</strong> Chiesa possono solo essere alleati. Il cristianesimo<br />

apolitico è un non senso; lo stato cattolico areligioso è un controsenso... Il 21<br />

giugno 1921 a Montecitorio Mussolini diceva: “Io affermo che <strong>la</strong> tradizione <strong>la</strong>tina e<br />

imperiale di Roma è rappresentata oggi dal cattolicesimo... io penso e affermo che <strong>la</strong><br />

so<strong>la</strong> idea universale che esiste oggi a Roma sia quel<strong>la</strong> che risplende dal Vaticano”. 126<br />

125 BURE Émile, L’ordre de Paris, 9/1/1947; cit. da PARIS Edmond, Le Vatican contre l’Europe, Paris 1969.<br />

126 PERNOT Maurice, Le Saint Siège, L’Eglise catholique et <strong>la</strong> politique mondiale, Paris 1924, pp. 22,89.

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