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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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a tutte le tribù d’Israele che avevano posto le loro tende ai quattro punti cardinali e<br />

per ogni tempo, finché si sarebbero succedute le quattro stagioni.<br />

«Ciò che <strong>la</strong> porta del campo ci predica, il cortile ce lo ripete. Pubblica<br />

contemporaneamente <strong>la</strong> miseria dell’uomo e <strong>la</strong> misericordia di Dio». 45<br />

Nel cortile, tra <strong>la</strong> porta d’ingresso e <strong>la</strong> costruzione del tabernacolo, c’erano i due<br />

simboli del<strong>la</strong> riconciliazione.<br />

La grande idea che si trova scritta nel cortile è l’appello, l’invito che Dio rivolge<br />

all’uomo affinché non rimanga al di fuori del<strong>la</strong> sua grazia. L’invito è rivolto a tutti, ed<br />

è come se Dio dicesse: «Io sono qui, il peccato ci ha separati quando vivevamo<br />

assieme nel giardino, il peccato è venuto ed io vi ho dovuti allontanare perché non<br />

potevate sussistere al<strong>la</strong> presenza del<strong>la</strong> mia santità, 46 ma io desidero sopprimere <strong>la</strong><br />

distanza che c’è tra me e voi rigenerandovi; venite nel cortile».<br />

L’altare degli olocausti<br />

Il primo simbolo presente nel cortile è l’altare degli olocausti.<br />

Il Dio delle creazioni è santo e il peccato non può quindi tollerare <strong>la</strong> sua vicinanza.<br />

«Ogni giorno il popolo che dimorava attorno al santuario doveva essere purificato e<br />

consacrato di nuovo dal sangue degli olocausti offerti mattina e sera». 47<br />

Perché tanto sangue? Perché questa crudeltà? Perché <strong>la</strong> croce? L’Eterno d’Israele è<br />

egli crudele e sadico, violento, lo si porta al<strong>la</strong> ragione mediante il sacrificio? Le sue<br />

orecchie sono sorde al<strong>la</strong> nostra situazione e le sue mani troppo corte per salvarci<br />

diversamente?<br />

A queste nostre domande di perplessità Dio risponde tramite il profeta Isaia: «La<br />

mano dell’Eterno non è troppo corta per salvare, né il suo orecchio troppo duro per<br />

udire, ma sono le vostre iniquità quelle che hanno posto una barriera tra voi e il vostro<br />

Dio; sono i vostri peccati che hanno fatto sì che Egli nasconda <strong>la</strong> sua faccia da voi,<br />

per non darvi più ascolto». 48<br />

Questa affermazione è precisa: Dio non è crudele. Ma <strong>la</strong> barriera che abbiamo<br />

posto tra noi e Lui è insuperabile pur anche da Dio, perché non può costringere<br />

l’uomo ad amarlo e, affinché l’uomo ritorni a Lui, Egli si pone sull’altare quale<br />

vittima del<strong>la</strong> spada. Siamo noi che ci siamo separati da Lui e ci nascondiamo, come<br />

fecero Adamo, Caino, Giuda. 49 Il peccato è <strong>la</strong> strada che conduce nel<strong>la</strong> notte, nel<br />

suicidio, nel<strong>la</strong> morte. Questo muro innalzato dall’uomo non so<strong>la</strong>mente separa l’uomo<br />

da Dio, ma l’uomo dall’uomo.<br />

L’altare del sacrificio aveva <strong>la</strong> funzione di togliere dal cuore dell’uomo quel<strong>la</strong><br />

montagna di malintesi che egli aveva posto tra sé e Dio, gli ricordava <strong>la</strong> necessità<br />

45 É. Guers, o.c., p. 119.<br />

46 Esodo 33:20.<br />

47 La Bible Annotée, o.c., p. 541.<br />

48 Isaia 59:1,2.<br />

49 Genesi 3:10; 4:16; Giovanni 13:30.

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