20.05.2013 Views

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

I MILLE ANNI DELL’APOCALISSE E IL GIUDIZIO UNIVERSALE<br />

Secondo l’opinione di Ippolito, Giulio l’Africano, Vittorino, Cipriano, Lattanzio<br />

«di Papia, di Giustino martire, d’Ireneo, di Tertulliano e di altri padri dei primi secoli<br />

del<strong>la</strong> Chiesa, queste profezie devono essere interpretate, finché è possibile, nel loro<br />

senso letterale. I martiri e i santi risusciteranno realmente. Questa prima resurrezione<br />

si avrà contemporaneamente al<strong>la</strong> distruzione dell’Anticristo, o subito dopo; al<br />

momento del<strong>la</strong> seconda apparizione personale di Cristo Gesù sul<strong>la</strong> terra». 7<br />

7 a<br />

ELLIOTT Edward-Bishop, Horae Apocalyptica, on Commentary on the Apocalypse, t. III, 5 ed., London 1862, p.<br />

208.<br />

Eusebio ci riporta ciò che insegnava Papia, vescovo di Ierapoli, verso l’anno 150: «Egli dice, partico<strong>la</strong>rmente, che<br />

ci saranno mille anni dopo <strong>la</strong> resurrezione dei morti, che il regno del Cristo sarà materiale e sarà sul<strong>la</strong> terra» Storia<br />

Ecclesiastica, libro III, cap. XXXIX,12,13.<br />

Giustino Martire nel suo Dialogo con Trifone (LXXX), dopo aver citato Isaia 65, scriveva: «Presso di noi un<br />

uomo di nome Giovanni, uno degli apostoli del Cristo, ha profetizzato, nell’Apocalisse che gli fu fatta, che coloro che<br />

avranno creduto al nostro Cristo passeranno mille anni a Gerusalemme; dopo di ciò avverrà <strong>la</strong> resurrezione generale, e<br />

in una paro<strong>la</strong> eterna, per tutti senza eccezione, poi il giudizio».<br />

Ireneo «pretende che il grande giudizio sarà preceduto da una resurrezione parziale riservata ai giusti, e che questi<br />

passeranno mille anni a Gerusalemme nell’abbondanza di tutti i beni» DUFOURCQ Albert, Saint Iréné, in La Pensée<br />

chrétienne, 3 a ed., Paris 1905, p. 26.<br />

Tertulliano «contrariamente al<strong>la</strong> dottrina ordinaria del<strong>la</strong> Chiesa, credeva a una doppia resurrezione, quel<strong>la</strong> dei<br />

buoni che deve precedere di mille anni quel<strong>la</strong> dei cattivi, per realizzare sul<strong>la</strong> terra il trionfo del<strong>la</strong> giustizia»<br />

MONCEAUX Paul, Histoire littéraire de l’Afrique chrétienne, t. I, Paris 1901, p. 357. «Tertulliano si fece difensore<br />

acerrimo del millenarismo. - Si ritrova facilmente nei suoi primi scritti questa concezione. Tra il 197 e il 200 ne par<strong>la</strong><br />

nell’Apologetica (32 e 39), tra il 200 e 207 nel Culto femminile (II:9) e Ad uxorem (I, 2 e 5)... Sarà nel<strong>la</strong> Gerusalemme<br />

celeste in cui, durante mille anni, i giusti potranno godere l’abbondanza dei beni spirituali e saranno così ricompensati<br />

dei sacrifici che avranno fatto per l’amore di Dio» BERTON Jean, Tertullien, le scismatique, Paris 1928, pp. 104-105.<br />

Tuttavia il millenarismo di Tertulliano differisce un po’ da quello di Ireneo. L’apologeta «era assolutamente ostile<br />

all’idea giudaica di una resurrezione del<strong>la</strong> Gerusalemme storica, <strong>la</strong> città omicida dei profeti e di Dio stesso» LABRIOLE<br />

P. de, La crise montaniste, Paris 1913, p. 331, nota 6. Tertulliano fece degli sforzi «per dare una interpretazione<br />

spirituale al regno millenario, e per staccarsi anche dalle grosso<strong>la</strong>ne rappresentazioni giudaiche» CHIAPPELLI<br />

Alessandro, Le idee millenarie dei cristiani nel loro svolgimento, p. 37.<br />

Per Ippolito, vescovo di Roma, «il sabato è il tipo e <strong>la</strong> figura del<strong>la</strong> futura regalità dei santi, quando essi<br />

regneranno con il Cristo, dopo <strong>la</strong> sua venuta dai cieli, come Giovanni racconta nel<strong>la</strong> sua Apocalisse. Poiché il giorno<br />

del Signore è come mille anni» Commentario su Daniele, IV, 23.<br />

ALGER, A Critical History of the Doctrine of the Future Life, p. 403, ammette che «quasi tutti i primi Padri hanno<br />

atteso con fiducia un millennio». Chiappelli, o.c., p. 33, afferma che <strong>la</strong> Chiesa è stata penetrata dalle idee millenariste<br />

e che nessun dogma fissato più tardi si può vantare di una antichità e d’una autorità simile e aggiunge: «Il<br />

millenarismo era una credenza universale nelle Chiese dell’Asia Minore» Idem, p. 35.<br />

Questa «opinione molto diffusa nei tre primi secoli del<strong>la</strong> Chiesa» LESCOEUR Louis, Le règne temporal de Jésus<br />

Christ, Paris 1868, p. 1, sparisce nei secoli successivi per diversi motivi. Le cause principali furono:<br />

1. - L’influenza del<strong>la</strong> filosofia greca<br />

«Il millenarismo dei primi cristiani <strong>diventa</strong>va sempre meno gradito agli elleni che abbracciavano il cristianesimo.<br />

La filosofia greca esercitava una specie di rifiuto deciso per sostituire il suo dogma dell’immortalità dell’anima alle<br />

vecchie idee giudaiche del<strong>la</strong> resurrezione e del paradiso sul<strong>la</strong> terra» RENAN Ernest, Marc-Aurèle, p. 505.<br />

È con Clemente Alessandrino e con Origene che tutto ciò che si è potuto assorbire dallo gnosticismo passò nel<strong>la</strong><br />

Chiesa.<br />

Clemente Alessandrino «ha probabilmente combattuto per via d’allusioni il regno terrestre (Stromates 7,12,<br />

Staehlin 3,52,26), lì dove ci mostra il perfetto cristiano che disprezza le promesse mondane pure divine. Se non l’ha<br />

rigettato apertamente, è senza dubbio per non scandalizzare le anime più semplici dei fedeli. In ogni caso <strong>la</strong> logica<br />

delle sue idee lo allontanava dalle descrizioni millenariste e non vi ha mai aderito» TURMEL Joseph, Histoire des<br />

Dogmes, vol. IV, p. 184.<br />

«Origene è il grande operaio che ha fatto a poco a poco sparire il regno terrestre del Cristo» Turmel, o.c., p. 182.<br />

«Origene scarta ogni concezione materialista del ritorno del Cristo, del suo regno, del regno di Dio» FAYE Eugène de,<br />

Origène, sa vie, son œuvre, sa doctrine, vol. III, Paris 1928, p. 256. «Benché l’origenismo sia stato combattuto dal<strong>la</strong><br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 881

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!