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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong><br />

INSEGNAMENTI DIMENTICATI<br />

non hai (abbastanza) né dell’una né dell’altra, versa tre volte dell’acqua sul<strong>la</strong> testa<br />

(del catecumeno) nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo». 230<br />

Giustino Martire nel<strong>la</strong> sua Apologetica dice che il catecumeno deve digiunare<br />

assieme a coloro che celebreranno il rito di abluzione che «si chiama illuminazione,<br />

perché coloro che ricevono questa dottrina hanno lo spirito illuminato». 231<br />

Nel IV secolo Basilio riconosceva che <strong>la</strong> tradizione aveva aggiunto qualcosa e<br />

diceva: «Noi non ci accontentiamo delle parole riportate dagli apostoli o<br />

dall’Evangelo: prima e dopo, noi ne pronunciamo delle altre, ricevute<br />

dall’insegnamento non scritto, perché esse hanno una grande importanza per il<br />

mistero». 232<br />

Queste aggiunte consistono tra l’altro nell’attribuire al rito un valore sacramentale,<br />

magico. L’acqua doveva essere corrente, benedetta e l’effetto del<strong>la</strong> sua purificazione<br />

e santificazione operata dal vescovo, secondo Cipriano, era quello di cancel<strong>la</strong>re i<br />

peccati al suo contatto. 233<br />

La benedizione dell’acqua opera un cambiamento magico, sia secondo<br />

Tertulliano 234 sia secondo Cirillo di Alessandria che scrisse: «L’acqua subì un<br />

cambiamento di natura, grazie allo Spirito Santo, ed acquistò un potere divino e<br />

ineffabile». 235<br />

Al battesimo veniva attribuito un carattere così sacramentale che quando Atanasio<br />

da ragazzo battezzò per gioco dei suoi compagni, il vescovo di Alessandria che lo<br />

vide considerò valido a tutti gli effetti quel battesimo e ammise quei giovani al<strong>la</strong><br />

scuo<strong>la</strong> per formarli al sacerdozio. 236<br />

«Così si arrivò a predicare <strong>la</strong> salvezza tramite il battesimo e non più in Cristo,<br />

tramite il pentimento». 237<br />

Si iniziò a dare ai catecumeni battezzati il <strong>la</strong>tte e il miele per aiutarli a capire che<br />

erano nati di nuovo. 238<br />

Modifiche del rito<br />

Triplice immersione<br />

230<br />

Les Pères Apostoliques, I, Doctrine des Apôtres, ed. Hippolyte Hemmer, G. Ogier et A. Laurent, Paris 1907, p. 15<br />

(capitolo VII); cit. A.F. Vaucher, idem, p. 14.<br />

231<br />

Giustino Martire, Prem. Apologie, Paris 1904, p. 127 (capitolo LXI); cit. A.F. Vaucher, idem, pp. 14,15.<br />

232<br />

Basile le Grand, Traité du Saint-Esprit, 27,66, Paris 1947, p. 234, MIGNE, P.G., 32, col. 187; cit. A.F. Vaucher,<br />

idem.<br />

233<br />

Cipriano, Epistole 70, I, 3, Paris 1925, II, p. 252.<br />

234<br />

Tertulliano, Du Baptisme, capitolo 4; MIGNE, P.L., I, col. 1203,1204.<br />

235<br />

Cirillo, su Giovanni 3:5; MIGNE, P.G., 73, 1864, libro II, col. 245,246; cit. A.F. Vaucher, idem.<br />

236<br />

CLIFFORD Cornelius, Athanasius, in The Catholic Encyclopedia, vol. 2, p. 36.<br />

237<br />

A.F. Vaucher, idem.<br />

238<br />

MOSHEIM Johann-Lorenz von, Histoire Ecclésiastique ancienne et moderne, vol. I, Yverdon 1776. p. 213.<br />

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