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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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Appendice n. 15<br />

DISCORSO ESCATOLOGICO DI GESÙ:<br />

Matteo XXIV - Marco XIII - Luca XXI<br />

Importanza del discorso<br />

«I capitoli 24 e 25 (di Matteo) costituiscono il quinto ed ultimo dei grandi “discorsi” che<br />

sono al<strong>la</strong> base del primo evangelo. Nel<strong>la</strong> concezione del<strong>la</strong> catechesi di Matteo, questa quinta<br />

grande istruzione concerne non più <strong>la</strong> “giustizia” o fedeltà del Regno (capitoli 5-7), né <strong>la</strong><br />

proc<strong>la</strong>mazione del Regno nel mondo (capitolo 10), né il mistero di questo Regno<br />

provvisoriamente nascosto (capitolo 13), né <strong>la</strong> comunità fraterna dei figli di questo Regno, nel<br />

presente nascosto, <strong>diventa</strong> manifesto agli occhi di tutti (capitolo 24) e, di conseguenza, <strong>la</strong><br />

vigi<strong>la</strong>nza attiva e misericordiosa che è di rigore in previsione di questi avvenimenti (capitolo<br />

25). L’evangelista dimora dunque rigorosamente fedele al suo proposito iniziale che è di<br />

mostrare tutte le conseguenze, per gli uomini, dell’irruzione del Regno di Dio nel<strong>la</strong> persona di<br />

Cristo Gesù» (BONNARD Pierre, L’Evangile selon S. Matthieu, 2 a ed. Neuchâtel 1970, p. 347).<br />

Difficoltà del discorso<br />

Le principali difficoltà sono date dal fatto che il discorso non ci è stato riportato<br />

integralmente. Ciò lo deduciamo per i seguenti motivi:<br />

- gli evangelisti non ce lo riportano nello stesso modo;<br />

- l’apostolo Paolo, facendo riferimento all’insegnamento di Gesù (1Tessalonicesi 4:15),<br />

completa quanto dice Matteo 24:30,31.<br />

- Matteo 24, raggruppa gli insegnamenti di Gesù re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> parusia che Luca, più<br />

cronologico, pone in circostanze diverse. Infatti l’insegnamento di Matteo 24:37 e seguenti,<br />

Luca li pone dal capitolo 17:26. Non possiamo però escludere che anche sul monte degli<br />

Ulivi Gesù possa aver ripreso quanto già insegnato in precedenza.<br />

Circostanze del discorso e domanda dei discepoli<br />

Gesù, già nel giorno del suo ingresso trionfale in Gerusalemme, annuncia <strong>la</strong> distruzione<br />

del<strong>la</strong> città: «Poiché verranno su di te dei giorni...» (Luca 19:43,44). E nel momento in cui<br />

<strong>la</strong>scia definitivamente Gerusalemme, dopo aver pianto su lei, ne ricorda <strong>la</strong> deso<strong>la</strong>zione<br />

annunciata qualche giorno prima (Matteo 23:38).<br />

Egli non ritornerà più nel Tempio perché il suo conflitto con le autorità religiose ha<br />

raggiunto il punto culminante.<br />

Nell’attraversare il Tempio, uscendo, alcuni apostoli gli fanno notare gli splendidi doni<br />

votivi che adornavano i muri del cortile interno ed esterno che i proseliti e i giudei, anche<br />

residenti nel<strong>la</strong> diaspora, avevano fatto. Tra questi il più importante e appariscente era quello<br />

del re Erode il Grande: un colossale ceppo di vigna in oro.

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