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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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del<strong>la</strong> terra (XVII:15)<br />

daranno il loro potere al<strong>la</strong> bestia<br />

(XVII:12,13)<br />

Destino delle due città è introdotto dalle parole:<br />

“È fatto” (XVI:17) e<br />

aggiunge che Babilonia<br />

era stata ricordata da Dio, per<br />

darle il calice del vino<br />

del furore del<strong>la</strong> sua ira (XVI:19).<br />

In uno stesso giorno verranno le sue<br />

piaghe:<br />

mortalità, cordoglio<br />

e fame, e sarà<br />

consumata col fuoco (XVIII:8).<br />

E il fumo del suo incendio<br />

sale per sempre (XVIII:18;XIX:3).<br />

Non ci sarà più luce di <strong>la</strong>mpada<br />

né splendore alcuno (XVIII:23).<br />

Babilonia adorna d’oro<br />

di pietre preziose, è caduta in rovina<br />

(XVIII:16,17)<br />

Babilonia regna come una regina<br />

(XVIII:7)<br />

ma con lei anche i suoi abitanti sono<br />

destinati al<strong>la</strong> distruzione (XVIII:8)<br />

Babilonia <strong>la</strong> grande città sarà inabissata<br />

con violenza e non sarà più trovata<br />

(XVIII:21).<br />

NUOVI CIELI E NUOVA TERRA<br />

del<strong>la</strong> terra<br />

vi porteranno gloria e onore<br />

(XXI:4)<br />

“È compiuto” e<br />

aggiunge che Dio, a<br />

coloro che hanno sete<br />

darà dell’acqua di vita<br />

gratuitamente (XXI:6).<br />

E là non ci sarà più<br />

né morte..., né dolore...<br />

né grido... (XXI:4).<br />

Essi cammineranno al<strong>la</strong> sua luce<br />

(XXI:24).<br />

L’Agnello è il suo luminare (XXI:23)<br />

Li illumina <strong>la</strong> gloria di Dio (XXI:23)<br />

Gerusalemme sarà raggiante come<br />

Una pietra preziosa del<strong>la</strong> gloria di Dio<br />

(XXI:11)<br />

Il trono di Dio sarà in lei,<br />

e i suoi servitori lo serviranno... (XXII:3)<br />

Ed essi regneranno per sempre (XXII:5).<br />

Giovanni è trasportato su “una grande ed alta montagna”. La montagna è per i<br />

popoli dell’antichità il luogo del<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione, simbolo del<strong>la</strong> potenza di Dio. Da<br />

questo luogo che contrasta con il deserto nel quale vede <strong>la</strong> meretrice che cavalca <strong>la</strong><br />

bestia, l’Apostolo vede, come Mosè sul monte Nebo, <strong>la</strong> capitale del<strong>la</strong> terra promessa.<br />

La moglie dell’Agnello scende dal cielo perché vi era stata portata in occasione<br />

del<strong>la</strong> parusia del suo Sposo e perché nessuna mano umana ha <strong>la</strong>vorato al<strong>la</strong> sua<br />

formazione. Coloro che formano <strong>la</strong> Sposa sono stati generati dallo Spirito e da lui<br />

<strong>la</strong>vorati per <strong>diventa</strong>re pietre viventi nell’edificio di Dio. Questa umanità ha ripreso <strong>la</strong><br />

gloria di Dio di cui il peccato l’aveva privata.<br />

Il “luminare del<strong>la</strong> Nuova Gerusalemme, simile a una pietra preziosa, come una<br />

pietra di diaspro”, Giovanni l’aveva di già visto in occasione del<strong>la</strong> sua seconda<br />

visione, che presenta nel capitolo IV:3 del quale scrive: “Colui che sedeva (sul trono)<br />

era nell’aspetto simile a una pietra di diaspro e di sardonico; e attorno al trono c’era<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>i 933

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