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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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ULTIMATUM<br />

Le Chiese non più coerenti con <strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio, non ascoltando<strong>la</strong> sempre come <strong>la</strong><br />

rive<strong>la</strong>zione del Signore, si presentano al mondo nello scandalo delle loro divisioni,<br />

cercando l’unità sul piano sociale, nel rispetto dei propri dogmi e tradizioni, visti<br />

come ricchezza del patrimonio dell’evangelo, che di fatto le impoverisce se non si<br />

crea l’unità del<strong>la</strong> fede nel<strong>la</strong> «sana dottrina» che è verità, producendo un reale ritorno<br />

al «così ha detto l’Eterno». La fede non ha un riferimento nel<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione e <strong>la</strong><br />

Bibbia, quale documento storico del Dio che ha par<strong>la</strong>to attraverso i secoli, ha sempre<br />

più un valore archeologico.<br />

La Nuova Era, panacea del<strong>la</strong> fine del XX secolo, è un puré di tradizioni e culture<br />

religiose dei popoli, affascina ed è bevuta come un frappé e vaccina l’uomo nei<br />

confronti del Dio personale, creatore, che si è incarnato nel<strong>la</strong> <strong>storia</strong>, artefice del<strong>la</strong><br />

Nuova Terra quale risultato del suo intervento nel tempo e dono per coloro che lo<br />

hanno accolto.<br />

Adorare il Creatore è riconoscere che ha fatto ogni cosa<br />

Questo primo messaggio, come il terzo, si pone sul piano dell’adorazione.<br />

La Chiesa, annunciando l’evangelo, invita le nazioni a dare gloria all’Eterno, cioè<br />

a porlo al di sopra di ogni valore, di ogni creatura, autorità, a esaltarlo, a lodarlo con<br />

parole e azioni. «Rendere gloria a Dio è lo scopo di ogni vita. È con questo scopo che<br />

Gesù Cristo ha vissuto sul<strong>la</strong> terra». 44 «La glorificazione di Dio è identica al<strong>la</strong> vita di<br />

obbedienza del<strong>la</strong> creatura che riconosce il suo Signore. La creatura non ha più che<br />

una so<strong>la</strong> possibilità: ringraziare Dio e servirlo». 45<br />

L’apostolo Paolo insegnava a «glorificare» Dio nel proprio corpo, essendo questo<br />

il tempio dello Spirito Santo. 46 Il credente realizza questo anche mediante una vita<br />

temperata, dove il vizio e le abitudini dannose che minano <strong>la</strong> salute sono banditi.<br />

L’uomo riscattato da Dio, padrone di se stesso, si alimenta tenendo conto di quei<br />

principi sanitari ed igienici che Dio aveva espresso già nell’Antico Testamento per<br />

“metodo” per attuare l’ubbidienza. Per le Chiese Avventiste del Settimo Giorno <strong>la</strong> Legge contenuta nell’Antico<br />

Testamento, essendo nel<strong>la</strong> sua totalità espressione di una reale rive<strong>la</strong>zione divina, rimane valida quando non sia stata<br />

esplicitamente superata dal<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione che Dio ci ha dato in Cristo (per esempio <strong>la</strong> circoncisione, le leggi re<strong>la</strong>tive ai<br />

sacrifici o quelle che consentivano l’uso del<strong>la</strong> violenza), anche se molti altri comandamenti vanno visti nel contesto<br />

storico del tempo in cui furono dati (per esempio il non mietere gli angoli dei campi per <strong>la</strong>sciarli ai poveri) e vengono<br />

tradotti in iniziative di solidarietà sociali verso coloro che sono meno tute<strong>la</strong>ti. In altri termini: gli Avventisti<br />

distinguono nel<strong>la</strong> Legge norme che esprimono valori assoluti ed eterni, non condizionati dal peccato del popolo di<br />

Dio, e norme che, pur svolgendo un ruolo pedagogico in vista del<strong>la</strong> riconquista dei valori assoluti, sono condizionate<br />

da tale stato di peccato ed hanno quindi bisogno del<strong>la</strong> nuova rive<strong>la</strong>zione in Cristo per essere vissute secondo il loro<br />

intento profondo. Gli Avventisti ritengono pertanto che rimangano prescritte l’osservanza del sabato, <strong>la</strong> decima, <strong>la</strong><br />

distinzione di cibi puri e impuri (anche se l’ideale rimane quello vegetariano, all’origine del<strong>la</strong> creazione Genesi 1:29,<br />

N.d.A.) e tutti quei comandamenti, presenti sia nell’Antico che nel Nuovo Testamento, che, illuminati dall’esempio e<br />

dall’insegnamento di Cristo, spingono ad un atteggiamento etico teso ad esprimere il progetto di Dio per l’individuo e<br />

<strong>la</strong> collettività, nonché il rapporto tra Dio stesso e il credente. Questi comandamenti vanno sempre osservati, non per<br />

ricadere nel<strong>la</strong> “servitù delle opere”, ma come atto di grata e gioiosa ubbidienza oltre che di testimonianza al mondo».<br />

44 C. Brütsch, o.c., p. 245; vedere Giovanni 17: 4.<br />

45 BARTH Karl, Dogmatique, t. II, I, 2, p. 431.<br />

46 1 Corinzi 6:20,19.<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong> 657

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