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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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CAPITOLO XVIII<br />

“Dell’Israele spirituale Giovanni aveva udito il numero, ma era numero non<br />

aritmetico, bensì simbolico, inteso ad insegnare che Dio conosce e conta i suoi uno<br />

per uno come il pastore le sue pecore, ch’egli trae da tutte le famiglie dell’umanità e<br />

tutte le protegge come sua proprietà”. 34<br />

Concludendo questa serie di citazioni, possiamo dire che <strong>la</strong> cifra 144.000 indica <strong>la</strong><br />

totalità vivente del popolo di Dio pronta al ritorno del suo Signore. Il ritorno di Cristo<br />

Gesù non viene ad interrompere nessuna conversione probabile (<strong>la</strong> cifra indica<br />

completezza nel<strong>la</strong> perfezione), e che quindi, quando si vedrà nel<strong>la</strong> gloria il Salvatore<br />

del mondo, tutto ciò che lo Spirito Santo poteva compiere per <strong>la</strong> redenzione degli<br />

uomini lo ha fatto completamente. Se coloro che non saranno salvati grideranno:<br />

“Montagne e rocce cadeteci addosso e nascondeteci dal cospetto di Colui che siede<br />

sul trono e dall’ira dell’Agnello” e si rammaricheranno perché è venuto il gran giorno<br />

del<strong>la</strong> sua ira, è perché coscientemente ed in piena libertà hanno respinto <strong>la</strong> grazia di<br />

Dio. Essi non avrebbero accettato <strong>la</strong> salvezza anche se Cristo Gesù avesse tardato <strong>la</strong><br />

sua venuta. In contrapposizione a questo quadro drammatico c’è quello dei sigil<strong>la</strong>ti, i<br />

quali, al<strong>la</strong> vista del Signore che viene, grideranno: “Ecco questo è il nostro Dio: in lui<br />

abbiamo creduto, ed egli ci ha salvati”. 35<br />

Prima di passare al secondo quadro di questo capitolo, vogliamo ancora ricordare<br />

che Giovanni non “vide” questo Israele sigil<strong>la</strong>to da Dio, ma “udì” cioè sentì<br />

pronunciare il numero 144.000. Giovanni ha visto l’angelo che avrebbe dovuto<br />

sigil<strong>la</strong>re <strong>la</strong> Chiesa militante sul<strong>la</strong> terra, quindi non ancora gloriosa, non ancora portata<br />

al<strong>la</strong> presenza del trono di Dio.<br />

Secondo quadro:<br />

La grande fol<strong>la</strong> o <strong>la</strong> Chiesa trionfante<br />

726<br />

“Dopo queste cose vidi, ed ecco una gran fol<strong>la</strong> che<br />

nessun uomo poteva noverare, di tutte le nazioni e tribù e<br />

popoli e lingue, che stava in piè davanti al trono e davanti<br />

all’Agnello, vestiti di vesti bianche e con delle palme in<br />

mano”. 36<br />

“Si è molto discusso sui rapporti di questa grande moltitudine con i<br />

centoquarantaquattromi<strong>la</strong>”. 37 Tre sono le posizioni:<br />

- i 144.000 sono un gruppo distinto del<strong>la</strong> grande fol<strong>la</strong>; 38<br />

34<br />

E. Bosio, o.c., p. 64.<br />

35<br />

Isaia 25:9:<br />

36<br />

Apocalisse 7:9.<br />

37<br />

L. Bonnet, o.c., p. 384.<br />

38<br />

“È l’opinione più diffusa. I suoi sostenitori vedono nel<strong>la</strong> prima parte del capitolo 7 un gruppo distinto, che non<br />

deve essere confuso con <strong>la</strong> grande moltitudine descritta nel<strong>la</strong> seconda parte dello stesso capitolo, anche se non c’è un<br />

perfetto accordo sul<strong>la</strong> composizione del gruppo e del<strong>la</strong> fol<strong>la</strong> (Bossuet, Calmes, Martini, Allioli, Drach, Allo, ecc.,<br />

presso i cattolici; Bullinger, Bengel, Elliott, Alford, Seiss, Lange, Fausset, Darby, Kliefoth, Reymond, Godet,<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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