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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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Introduzione<br />

Capitolo IV<br />

COME DIO VEDE LA STORIA<br />

Posta nel cuore del<strong>la</strong> Germania, Norimberga fu nel<br />

passato un grande centro commerciale e un<br />

foco<strong>la</strong>io artistico di prim’ordine. Nel XVI secolo, fu<br />

<strong>la</strong> prima città ad accettare <strong>la</strong> fede evangelica.<br />

Nel 1607 Léonard Kern per ornare le due porte<br />

monumentali del Rathaus o Municipio, di questa<br />

città storica, ha scolpito Nebucadnetsar seduto<br />

vicino al leone a<strong>la</strong>to, simbolo di Babilonia; Ciro<br />

accanto all’orso, simbolo del<strong>la</strong> Persia, Alessandro<br />

il Grande vicino al leopardo greco; Giulio Cesare<br />

vicino al<strong>la</strong> bestia romana con le dieci corna.<br />

Incendiato durante <strong>la</strong> seconda guerra mondiale, il<br />

Municipio conserva tuttavia <strong>la</strong> sua facciata quasi<br />

intatta. Le quattro sculture sussistono come una<br />

illustrazione silenziosa del<strong>la</strong> permanenza del<strong>la</strong><br />

<strong>profezia</strong> ispirata.<br />

Il profeta Daniele riprende quanto esposto al capitolo II, dove le quattro monarchie<br />

universali sono rappresentate dal<strong>la</strong> statua tetrametallica “d’uno splendore<br />

straordinario” ma di un “aspetto terribile”, al capitolo VII, sotto l’emblema di quattro<br />

bestie feroci, manifestazione del<strong>la</strong> realtà intrinseca dell’uomo con i suoi vizi, le sue<br />

ido<strong>la</strong>trie e <strong>la</strong> sua brutale tirannia, <strong>la</strong> sua separazione da Dio. All’animale manca <strong>la</strong><br />

dimensione spirituale.<br />

In natura queste bestie non esistono. 1 Di loro viene detto che sono simili, ma non<br />

sono un leone, un orso e un leopardo. Sono degli animali partico<strong>la</strong>ri perché rispetto<br />

1 Si è pensato che le bestie di Daniele storicizzassero gli antichi miti che opponevano Dio alle forze del male. Si è<br />

pensato quindi che sia evidente che l’agiografo si sia riferito alle concezioni mitiche secondo le quali il mare sia<br />

abitato da mostri ostili al<strong>la</strong> divinità babilonese Marduk e a Baal delle concezioni ugaritiche. Scrive DELCOR Mathias<br />

direttore de l’Ecole Pratique des Hautes Etudes: “Per quanto curiosa possa sembrare l’origine delle quattro bestie<br />

danieliche, non si spiega direttamente attraverso <strong>la</strong> mitologia babilonese o ugaritica. Secondo l’Enuma elis Tiâmat ha<br />

generato l’Idra, il drago rosso, il Iahâmu, il leone-grande, il lupo-schiumante, l’uomo-scorpione, le tempeste furiose,<br />

l’uomo-pesce e il capricorno. Questi mostri tuttavia, non corrispondono affatto alle quattro bestie descritte da Daniele.<br />

Neppure <strong>la</strong> mitologia ugaritica è in grado di spiegare l’origine di queste quattro bestie e nemmeno quel<strong>la</strong> del<strong>la</strong> quarta,<br />

dotata di dieci corna, giacché <strong>la</strong> bestia ugaritica, l’Itm, ne possiede sole sette. Si è dimostrata <strong>la</strong> necessità di ricercare il<br />

prototipo degli animali fantasiosi di Daniele nei segni zodiacali o nel dedekaoros, cioè nell’astrologia antica ostile a<br />

Dio e generatrice dei mostri poté essere preso ad imprestito dei miti antichi” Studi sull’Apocalittica, ed. Paideia,<br />

Brescia 1987, pp. 175,176. Tutti i tentativi fatti per accostare le bestie di Daniele a pensieri che non hanno <strong>la</strong> loro<br />

origine nel<strong>la</strong> rive<strong>la</strong>zione sono falliti.

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