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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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La purificazione del santuario celeste rive<strong>la</strong> in un modo speciale <strong>la</strong> natura morale<br />

del nostro Dio. Colui che governa l’universo è una persona <strong>la</strong> cui volontà fa legge:<br />

una legge d’amore. È l’arbitro morale dell’universo. Il popolo del rimanente (<strong>la</strong><br />

Chiesa finale del<strong>la</strong> <strong>storia</strong>) deve trovare un conforto nel sapere che esiste qualcuno che<br />

è responsabile del cosmos, che è onnipotente, e che è un Dio d’amore. Per restaurare e<br />

preservare l’ordine nell’universo, giudizio e responsabilità sono indispensabili.<br />

Poiché il giudizio è fondato sul<strong>la</strong> legge divina, il popolo di Dio (<strong>la</strong> Chiesa) del tempo<br />

del<strong>la</strong> fine si caratterizza come colui che osserva i comandamenti di Dio quale risposta<br />

d’amore al<strong>la</strong> sua grazia.<br />

La purificazione del santuario ci attesta che il male non è eterno. Un giorno finirà,<br />

sotto l’acc<strong>la</strong>mazione delle creature fedeli a Dio che loderanno <strong>la</strong> sua giustizia e il suo<br />

amore. È per <strong>la</strong> giustizia e l’amore che il peccato ed il male saranno estirpati. Al<strong>la</strong><br />

fine del suo ministero nel luogo santissimo del santuario celeste, il Cristo verrà a<br />

liberare il suo popolo dal<strong>la</strong> potenza del<strong>la</strong> morte e dai suoi nemici. In quel momento,<br />

Azazel (Satana) sarà smascherato davanti a tutto l’universo come <strong>la</strong> sorgente e<br />

l’origine del peccato e del male, e <strong>la</strong> sua distruzione sarà pronunciata. La vittoria di<br />

Dio e dell’Agnello sul male sarà definitiva.<br />

La predicazione del<strong>la</strong> croce viene arricchita dallo studio del sacerdozio di Cristo.<br />

Oggi possiamo solo intravedere le conseguenze del<strong>la</strong> realizzazione del<strong>la</strong> croce. Essa<br />

costituisce, in effetti, <strong>la</strong> più grande rive<strong>la</strong>zione di Dio all’universo quale avvenimento<br />

indispensabile nel<strong>la</strong> soluzione al problema del male. Ma questa rive<strong>la</strong>zione non è<br />

ancora stata sondata fino in fondo, essa conserva delle profondità per comprendere <strong>la</strong><br />

quale sarà necessaria l’eternità. L’opera sacerdotale del Cristo nel santuario celeste<br />

rive<strong>la</strong> costantemente i tesori del<strong>la</strong> croce. In effetti, <strong>la</strong> sua opera di mediazione e di<br />

giudizio è semplicemente e fondamentalmente una rive<strong>la</strong>zione del mistero del<strong>la</strong><br />

croce». 241<br />

Se l’azione di colui che incarna il culto al<strong>la</strong> persona è il filo conduttore di questo capitolo<br />

VIII di Daniele, Dio rispondendo al<strong>la</strong> domanda: «Fino a quando?» presenta <strong>la</strong> purificazione<br />

del santuario e dà un senso al divenire del<strong>la</strong> <strong>storia</strong>, e il Cristo, soppresso a seguito del<strong>la</strong> sua<br />

incarnazione, combattuto a seguito del<strong>la</strong> sua risurrezione e ascensione è il Signore.<br />

Affinché questa risposta sia ben compresa, i nostri due capitoli che seguono ci<br />

presentano il significato del santuario israelitico e il significato storico ed<br />

escatologico del giorno del giudizio e del giorno dello Yom kippur che Israele<br />

celebrava ogni anno per attualizzare nel suo tempo il giudizio preliminare e <strong>la</strong><br />

purificazione del popolo di Dio, del<strong>la</strong> sua Chiesa, prima del<strong>la</strong> distruzione del male.<br />

241 A.M. Rodriguez, o.c., pp. 59-62.

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