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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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Il profumo, salendo, andava a riempire il luogo santissimo, residenza del Dio<br />

invisibile il cui trono era rappresentato dall’arca. Il profumo raffigurava Colui che si<br />

presentava all’Eterno con <strong>la</strong> vita di coloro che lo avevano accettato come Salvatore. 130<br />

Il tempo dell’offerta dell’olocausto e del profumo del mattino e del<strong>la</strong> sera, era un<br />

momento di crisi e di esaudimento di preghiere. 131<br />

Fu nell’ora nona che il Signore si offriva in offerta di sacrificio, innalzato sul<strong>la</strong><br />

croce, mentre nel tempio si presentava il sacrificio dell’agnello, si facevano fumare i<br />

profumi e in Israele si pronunciava <strong>la</strong> preghiera del<strong>la</strong> sera. Nel<strong>la</strong> morte di Gesù<br />

l’insegnamento tipologico del santuario fu realizzato e <strong>la</strong> cortina, che divideva il<br />

luogo santo da quello santissimo, si squarciò 132 indicando il compimento del<strong>la</strong> paro<strong>la</strong><br />

di Dio.<br />

La forma quadrata e le corna agli angoli dell’altare insegnavano che ciò che veniva<br />

bruciato era a favore dell’intera creazione e veniva fatto con potenza.<br />

Ideale per il credente e per <strong>la</strong> Chiesa<br />

«Il profumo che si bruciava sull’altare rappresentava l’adorazione del popolo.<br />

L’incenso è sovente nel<strong>la</strong> Bibbia il simbolo del<strong>la</strong> preghiera. 133 Questo profumo<br />

ritualmente puro, simbolo perfetto dell’adorazione umana, sempre imperfetta, ne<br />

copriva le <strong>la</strong>cune. L’olocausto quotidiano nel cortile e il profumo nel luogo santo si<br />

offrivano contemporaneamente. Questa simultaneità rappresentava senza dubbio <strong>la</strong><br />

re<strong>la</strong>zione stretta che c’era nel cuore del<strong>la</strong> creatura tra l’atto con il quale essa adora il<br />

Creatore e quello con il quale si consacrava al suo servizio». 134 Questo profumo di<br />

odore soave che saliva verso l’alto, passava al di sopra del<strong>la</strong> tenda che divideva i due<br />

ambienti e andava a riempire il luogo santissimo voleva indicare <strong>la</strong> comunione che si<br />

era creata tra l’uomo e il suo Dio, comunione che, partendo dal pensiero, coinvolge<br />

tutta <strong>la</strong> persona. Il credente che vive questa realtà dell’altare dei profumi esercita un<br />

controllo sui pensieri che sorgono dal suo cuore e prende le sue distanze nei confronti<br />

di spettacoli, letture, conversazioni che potrebbero alterare <strong>la</strong> santità del<strong>la</strong> propria<br />

mente. Realizza ciò che l’apostolo Paolo scrive: «Tutte le cose vere, tutte le cose<br />

onorevoli, tutte le cose giuste, tutte le cose pure, tutte le cose amabili, tutte le cose di<br />

buona fama, quelle in cui è qualche virtù e qualche lode, siano oggetto dei vostri<br />

pensieri», al fine di potere dire: «Noi abbiamo <strong>la</strong> mente di Cristo». 135<br />

La cortina che divide il luogo santo dal luogo santissimo<br />

130 Colossesi 3:1-3; Romani 8:34.<br />

131 Salmo 141:2; 1 Re 18:29; Esdra 9:5; Daniele 9:21; Atti 10:2,3,30; 3:1.<br />

132 Luca 23:44; Matteo 27:45,46.<br />

133 Salmo 141:1; Luca 1:9,10; Apocalisse 5:8.<br />

134 La Bible Annotée, o.c., t. I, p. 503.<br />

135 Filippesi 4: 8; 1 Corinzi 2:16; 1 Pietro 1:13.

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