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Quando la profezia diventa storia - Adelio Pellegrini

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CAPITOLO XIX<br />

approvare <strong>la</strong> sua ido<strong>la</strong>tria, <strong>la</strong> sua fornicazione cioè i suoi intral<strong>la</strong>zzi con i potenti e ciò<br />

comporterà il subire le piaghe, le ultime che il Signore riverserà su lei.<br />

“Uscire da Babilonia s’impone come <strong>la</strong> so<strong>la</strong> possibilità per sfuggire al massacro,<br />

ma anche per riscoprire <strong>la</strong> propria identità al paese del<strong>la</strong> promessa. È un appello al<strong>la</strong><br />

speranza che è qui <strong>la</strong>nciato nelle strade di Babilonia, quando ancora <strong>la</strong> città vibra con<br />

tutte le sue fibre, un appello che ci riguarda tutti”. 170<br />

“Uscire da Babilonia è prima di tutto separarsi dal peccato che attira su di lei <strong>la</strong><br />

collera di Dio. Passare da una denominazione all’altra portando con sé il disordine e il<br />

vizio, non è uscire da Babilonia”. 171 “Uscire dal mondo è uscire spiritualmente dal<strong>la</strong><br />

confusione mondana e mondiale, è uscire dal peccato e di conseguenza uscire da una<br />

pietà terra terra, orizzontale, che tollera balli e piaceri, matrimoni impuri, proibizioni<br />

sottili e grosso<strong>la</strong>ne, per elevarsi verso <strong>la</strong> zona d’amore e d’adorazione in cui <strong>la</strong> fede si<br />

schiude, è uscire verticalmente dal<strong>la</strong> vita del basso per <strong>la</strong> vita dell’alto”. 172<br />

“Molto bene, ma è tutto? Abbiamo il diritto di aggiungere, con l’autore citato:<br />

“Uscire da un gruppo per andarsene, orizzontalmente, verso un altro gruppo più<br />

ristretto, a quale scopo?” Noi crediamo che una uscita orizzontale, una separazione<br />

ecclesiastica sia necessaria e legittima quando il gruppo al quale si appartiene rifiuta<br />

<strong>la</strong> libertà di credere, di praticare e d’insegnare le verità essenziali del<strong>la</strong> Paro<strong>la</strong> di Dio<br />

(perpetuità del Decalogo, ritorno prossimo di Cristo, immortalità condizionata,<br />

battesimo per immersione dei credenti, separazione del<strong>la</strong> Chiesa dallo Stato, ecc.).<br />

Bisogna desolidarizzarsi da ogni organizzazione ecclesiastica che si ostina a restare in<br />

Babilonia. Ciò che caratterizza Babilonia è il rifiuto di pentirsi e di riformarsi. “Io le<br />

ho dato del tempo per pentirsi; ma essa non vuole pentirsi del<strong>la</strong> sua impurità”. 173 Ecco<br />

ciò che dice del<strong>la</strong> Iezebel del Nuovo Testamento. Al<strong>la</strong> Chiesa di Laodicea Gesù<br />

Cristo dice: “Abbi dunque zelo e ravvediti”. 174 Se essa non si pente, il Cristo <strong>la</strong><br />

vomiterà dal<strong>la</strong> sua bocca. Questa è una minaccia condizionata, piuttosto che una<br />

predizione che si deve fatalmente compiere. Come Babilonia ha in sé dei figli di Dio,<br />

che non sono ancora usciti, <strong>la</strong> Chiesa di Dio ha nel suo seno dei sudditi di Babilonia,<br />

che non sono ancora stati espulsi. La presenza di membri indegni non autorizza il<br />

fedele a separarsi da una Chiesa caratterizzata dal<strong>la</strong> fede e dall’obbedienza. 175 Se<br />

bisogna guardarsi con cura dal <strong>la</strong>titudinismo che considera le questioni ecclesiastiche<br />

come indifferenti e vuole che ognuno muoia nel<strong>la</strong> Chiesa in cui è nato, bisogna<br />

guardarsi anche dallo sbricio<strong>la</strong>mento e dall’individualismo. È un errore credere che<br />

una organizzazione religiosa faccia necessariamente parte di Babilonia, per il<br />

semplice fatto che è una organizzazione religiosa. L’iso<strong>la</strong>mento non risponde al<br />

pensiero divino. I credenti non hanno so<strong>la</strong>mente il dovere di separarsi dalle comunità<br />

infedeli: essi hanno ugualmente quello di raggrupparsi, di organizzarsi per <strong>la</strong> vita<br />

170 J. Doukhan, o.c., p. 230.<br />

171 A.F. Vaucher, Babylone, in Signes des Temps, maggio, 1938, p. 10.<br />

172 CARON Pierre, Le prophétisme du Réveil, 1931, p. 153; cit. A.F. Vaucher, o.c., p. 10.<br />

173 Apocalisse 2:21.<br />

174 Apocalisse 3:19.<br />

175 Apocalisse 4:12.<br />

802<br />

<strong>Quando</strong> <strong>la</strong> <strong>profezia</strong> <strong>diventa</strong> <strong>storia</strong>

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